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DIO ESISTE E VIVE A BRUXELLES, al cinema dal 26 novembre

DioEsiste_poster

di Sabrina Sciabica (AG. RF. 23.11.2015)

(riverflash) –   I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection annunciano la nuova commedia di Jaco Van Dormael, tradotta in Italia con Dio Esiste e vive a Bruxelles, nelle sale dal 26 novembre.

Il titolo originale (Le Tout Nouveau Testament – Il nuovissimo testamento) annuncia il tema: la sua piccola figlia Ea, stanca di tante cattiverie scagliate sull’umanità, decide di ribellarsi svelando, tramite SMS inviati in massa dal pc del papà, la data di morte ad ogni essere umano.

Comincia, quindi, un conto alla rovescia che farà riflettere profondamente ogni persona sulle cose più importanti da fare nel tempo rimanente della propria esistenza. Inoltre, sotto consiglio di un simpaticissimo JC, che non è Jean-Claude Van Damme come crede per un attimo un personaggio del film, ma proprio Gesù (in francese Jésus si pronuncia esattamente come la sigla J.C.), la ragazzina recluta 6 apostoli che scriveranno un nuovo libro sacro.

C’è di più, perché la tenera EA  non sa piangere, ma sa ascoltare la musica interiore delle persone e “ognuno di noi ha la sua”. Quando appoggia il capo sul cuore dei suoi nuovi amici, lo spettatore è trasportato dalla solennità di Handel, Schubert e Purcell, al più moderno Trénet, fino alla musica del circo….in una magica colonna sonora che incornicia storie reali intrecciate ad avvenimenti surreali e sorprendenti.

In tal modo, un tema già trattato in numerose pellicole (in cui ci si interroga sull’identità e sulle motivazioni delle divinità) è svolto da Van Dormael con tanto sarcasmo e leggerezza; è, di certo, irriverente, ma senza mai essere offensivo.

Sorpresa molto piacevole della versione italiana è la voce di Gesù, il mitico Frankie hi-nrg mc. Gli attori  – tra cui Benoit Poelvoorde, Catherine Deneuve e la giovane promessa Pili Groyne – sono tutti bravissimi e perfetti nei loro ruoli.

Il film è consigliatissimo perché è originale, divertente ma anche toccante in alcune scene.

Cosa c’è di più romantico di un clochard che, dopo aver provato l’esperienza della galera, non riesce ad addormentarsi se non guarda il cielo? E di più intenso delle domande ingenue di una bambina agli adulti? E, ancora, c’è la consueta delicata attenzione del regista alle diversità e alle disabilità.

Ci sono tante speranze: sapendo quanto poco si dovrà vivere, le guerre si sono sospese perché gli uomini hanno abbandonato i carri armati!

Dio Esiste e vive a Bruxelles è la dimostrazione che una garbata ironia può essere un’ottima risposta alle nostre domande filosofiche/esistenziali e le domande, qui come nella vita, sono tante: se fosse l’Amore l’unica speranza, la vera salvezza? o la Madre Terra che, con i suoi ricami, dipinge il cielo di colori e immagini nuove?

 

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