di Francesca Granata (AG.RF 13.11.2017)
(riverflash) – In occasione della festa del cinema di Roma 2017 è stato consegnato il premio alla carriera al visionario regista David Lynch. Ospite di un incontro con il pubblico, Lynch, ha incantato la platea rispondendo con naturalezza ai numerosi appassionati che hanno gremito la sala Sinopoli dell’Auditorium.
A quarant’anni dall’uscita del suo primo film Eraserhead,
oggi Lynch è uno dei registi più apprezzati al mondo. ll caratteristico stile onirico narrativo e il profondo legame con l’inconscio conferiscono un approccio emotivo ai suoi capolavori che va oltre la razionalità. Il mistero, l’angoscia e l’inquietudine sono sempre presenti, alimentati da effetti sonori e musiche che svolgono un vero e proprio ruolo narrativo. Il gusto per il diverso, l’ambiguo, l’incomprensibile sono i tratti distintivi delle sue opere.
Durante l’incontro, il regista, ha ripercorso la sua straordinaria carriera da The Elephant Man a Mulholland Drive, da Blue Velvet a Island Empire, fino alla serie cult I segreti di Twin Peaks.
Lynch ha poi ricordato con affetto la sua collaborazione con David Bowie: “Come tutti, amavo molto David ed è stata una gran gioia lavorare con lui in -Fuoco cammina con me-. Lo avrei tanto voluto in Twin Peaks, ma quando glielo proposi lui rifiutò, all’epoca rimasi male e perplesso, ma ora capisco perché mi disse no”.
Parole di stima ricordando l’attore Harry Dean, definendolo come la persona più innocente e naturale che abbia mai conosciuto nel mondo dello spettacolo.
Per migliorare la conoscenza di se stesso e trovare quindi una maggiore ispirazione nella realizzazione dei suoi film, il regista dichiara di praticare la meditazione trascendentale,: “Con la meditazione trascendentale mi salvo tutti i giorni dalla m…..a. Questo mondo è pieno di negatività e di stress e lo stress e la negatività schiacciano il tubetto in cui scorrono le idee. La meditazione permette di aprire con la chiave la porta di un campo interiore che è strabordante di creatività. E’ una tecnica che può aiutare qualsiasi persona a raggiungere l’illuminazione. Gli esseri umani sono creature meravigliose e hanno di fronte un’immensa gamma di possibilità”.
Si è anche discusso della figura dell’artista e il connubio tra arte e sofferenza: “La sofferenza non è necessaria all’arte, basta che l’artista la capisca e la sappia descrivere. Le persone a volte sono così depresse che non riescono nemmeno ad alzarsi dal letto, figuriamoci a inventare cose. Per me le persone dovrebbero semplicemente essere felici, dobbiamo godere del ‘fare’ e avere buoni rapporti con gli altri. Il mondo dovrebbe apprezzare le cose belle, a cominciare dal buon cibo e dal buon caffè italiani”.
Il cineasta statunitense definisce il cinema come un linguaggio formato da un’intera gamma di elementi che si uniscono per creare un mondo astratto, un’esperienza che gli altri non possono avere se non guardando quel film, ma afferma anche che ormai sono rimasti in pochi quelli che lo fanno per l’arte, invece che per i soldi. Migliore invece è la situazione nella tv via cavo, che permette agli autori di sviluppare storie all’infinito e di avere grandissima libertà creativa.
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