AG.RF 28.07.2018
(riverflash) – Un mascalzone ha tentato di uccidere una cagnetta gettandola a mare con una pietra al collo, in modo che non potesse tornare a galla. È successo a Lido Valderice, spiaggia della Sicilia occidentale. La vittima, una cagnolina bianca di nome Mia, è stata sottratta a un destino orrendo per l’intervento di altre persone presenti sulla spiaggia. Mia se l’è cavata con ferite al collo e alle zampe, ma non è tornata a casa. Il microchip ha rivelato che il mascalzone è anche il proprietario della cagnetta che adesso è stata sottoposta a sequestro penale. Una gabbia non è la soluzione migliore, ma almeno tutela Mia dalla follia omicida del delinquente, di cui si conosce il nome, ma nessuno lo ha divulgato. Forse perché è proprietario di altri cani, su cui avrebbe potuto sfogarsi. A nostro avviso, invece, andrebbero riempiti i muri delle cittadine del trapanese, così da rendere noto a tutti chi è costui che dovrà faticare a trovare lavoro se mai lo cercasse o giustificare la propria crudeltà ai clienti nel caso gestisca un esercizio commerciale. Becero e futile il motivo che il mascalzone ha addotto per giustificare l’atto crudele: “Non voleva fare il bagno a mare con me e ho voluto convincerla con la forza”.
Nel 2016 a Sangineto, in Calabria, il cane randagio Angelo venne seviziato e ucciso da 4 imbecilli che non sapevano come passare il tempo. Massimo della pena che è comunque irrisorio rispetto alla gravità del reato: Un anno e quattro mesi di reclusione ciascuno, il massimo della pena, per i quattro giovani imputati. Il giudice ha anche disposto che i quattro imputati svolgano attività di volontariato per sei mesi in un canile municipale, condannandoli anche a risarcire duemila euro a ciascuna delle venti associazioni che si sono costituite parte civile nel processo.
Allora Matteo Renzi era Presidente del Consiglio e Maurizio Martina ministro delle politiche agricole, ambientali e forestali: Allora non ci furono prese di posizione da parte di Renzi e Martina.
Adesso le cose sembrano cambiare con il nuovo governo giallo-verde.
«Aumenteremo le pene verso chi maltratta gli animali, garantendo maggiore tutela rispetto a fatti gravi ancora non adeguatamente perseguiti. Quanto accaduto a Mia non dovrà ripetersi più!», scrive il ministro della Giustizia Bonafede su Facebook.
Sergio Costa, ministro dell’Ambiente, rivela la sua anima animalista in un post sul Blog delle Stelle: «È stata coraggiosa e forte la cagnolina “Mia”! E sono stati eccezionali i bagnanti che l’hanno soccorsa, allertato le forze dell’ordine e concorso a denunciare il padrone. Gli animali sono i nostri compagni di vita, i nostri fedeli amici: il loro maltrattamento è un delitto atroce e mi muoverò affinché le pene siano inasprite. Noi, come ministero, ci costituiremo senz’altro parte civile nell’eventuale processo. Ringrazio di cuore quei cittadini che si sono attivati. Continuate a farlo! Continuate a denunciare i maltrattamenti e gli abbandoni. Noi, saremo al vostro fianco e faremo la nostra parte».
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