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CONTE METTE FINE AL GOVERNO GIALLO VERDE E SI DIMETTE. ORA TOCCA A MATTARELLA. OGGI CONSULTAZIONI ALLE ORE 16

AG.RF.(redazione).21.08.2019

“riverflash” – E’ stata una giornata ricca di colpi di scena, quella che si è svolta ieri in Senato. Come da programma, Conte, con Salvini alla sua destra e di Maio a sinistra,  ha parlato per circa un’ora, (c’era grande attesa per il suo discorso), mettendo fine di fatto, al governo giallo/verde, rassegnando le sue dimissioni: “Il governo si arresta qui”, ha dichiarato e ora la palla passa a Mattarella , che già da oggi alle ore 16, inizierà le consultazioni. Nel suo discorso Conte, ha parlato di quanto fatto in questi ultimi 14 mesi, sottolineando di aver lavorato “fino all’ultimo giorno”, un intervento in cui il presidente del Consiglio difende quanto fatto, “abbiamo lavorato fino all’ultimo giorno”, lanciando soprattutto forti critiche a Salvini, (veri e propri insulti), definendolo “irresponsabile), per aver aperto una crisi “, solo per “interessi personali e di partito”, elencando tutti i problemi creati dal leader della Lega, scagliandosi contro la decisione di aprire una crisi, sottolineando il rischio di aumento dell’Iva, visto che il Paese non ha un esecutivo” e ancora: “I comportamenti del ministro dell’Interno rivelano scarsa sensibilità istituzionale e una grave carenza di cultura costituzionale: “ Matteo hai rovinato 14 mesi di attività mettendo in dubbio anche quanto fatto dai tuoi ministri”, ed ha insistito soprattutto sulla dichiarazione di Salvini che invoca piazze e poteri e ad un certo punto, il capo del governo arriva a definirsi “preoccupato” da chi “invoca piazze e pieni poteri. “Rifarei tutto quello che ho fatto”, replica sicuro Matteo Salvini, “non ho paura del giudizio degli italiani, sono qua, con la grande forza di essere un uomo libero: in questa aula ci sono donne e uomini liberi e donne e uomini un po’ meno liberi, perché chi ha paura del giudizio del popolo italiano, non è libero e se qualcuno da settimane, se non da mesi, pensava a un cambio di alleanza, molliamo quelli della Lega e ingoiamo il Pd, non aveva che da dirlo. Noi non abbiamo paura, ha ribadito. La crisi è arrivata per colpa del partito del no: ora mi spiego tante cose”. Successivamente, c’è stato un tentativo di “mediazione” ed  è arrivato il colpo di scena: il leader della Lega ha ritirato la mozione di sfiducia a Conte “facciamo insieme le riforme”, ma è troppo tardi: il vaso si è ormai rotto e rimettere insieme i pezzi, diventa ora una missione quasi impossibile.

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