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CONDONO FISCALE: E’ CAOS – CONTE CONVOCA IL CONSIGLIO DEI MINISTRI

AG.RF.(redazione).19.10.2018

“riverflash” – La bozza del decreto fiscale collegata alla manovre, ha creato un vero e proprio terremoto nel governo, dopo le accuse di manipolazione da parte di Luigi Di Maio. I motivi del contendere? Tetto dell’imponibile più alto, sanatoria dell’Iva e colpo di spugna su reati tributari e penali. Secondo Di Maio, il testo sarebbe stato “ritoccato”, tanto che il condono si allarga: non solo Irpef, Irap e contributi previdenziali, ma anche Iva e attività detenute all’estero. Il tetto di 100 mila dell’imponibile, da complessivo, si sposta su ogni singola imposta, mentre spunta uno scudo penale relativo a dichiarazione fraudolenta e riciclaggio di denaro. Il tetto massimo di 10mila euro dell’imponibile, è stato alzato poiché non riferito all’intera somma delle imposte condonate ma alla singola imposta con conseguente effetto moltiplicativo. Nella bozza del decreto si legge infatti che ”l’integrazione degli imponibili è ammessa nel limite massimo di 100.000 euro per singola imposta e per periodo d’imposta”.  E così, applicando il tetto di 100mila euro per ogni singola imposta, cioè 5, e per ogni anno d’imposta, per un totale di 5 anni, si arriverebbe ad un totale di 2,5 mln di euro. Inoltre, la bozza del decreto prevede una sanatoria estesa ai contributi previdenziali, alle imposte sostitutive e anche all’Iva. In particolare, sul massimo imponibile ”si applica, senza sanzioni, interessi o altri oneri accessori un’imposta sostitutiva del 20% ai fini delle imposte sui redditi e relative addizionali, delle imposte sostitutive delle imposte sui redditi, dei contributi previdenziali, dell’imposta sul valore degli immobili all’estero, dell’imposta sul valore delle attività finanziarie all’estero e dell’imposta regionale sulle attività produttive”. Per quanto riguarda l’Iva la sanatoria diventa possibile, pagando un’aliquota media, altrimenti quella ordinaria del 22%. L’aliquota media sull’Iva, sarà applicata per l’imposta sul valore aggiunto, risultante dal rapporto tra l’imposta relativa alle operazioni imponibili, diminuita di quella relativa alle cessioni di beni ammortizzabili, e il volume d’affari dichiarato, tenendo conto dell’esistenza di operazioni non soggette ad imposta ovvero soggette a regimi speciali. Nei casi in cui non è possibile determinare l’aliquota media, si applicherà quindi, l’aliquota ordinaria”, ovvero il 22%. Nella bozza del decreto infine,  è inoltre stato inserito uno scudo penale. Nel testo si specifica che non sono puniti i reati relativi alla dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, dichiarazione infedele, omesso versamento di ritenute dovute o certificate, omesso versamento di Iva. Per questi casi viene esclusa anche la punibilità delle condotte relative al riciclaggio e dell’impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita se riferite ai reati precedenti. A seguito di questi fatti e per calmare le acque e le polemiche, il presidente del Consiglio Conte, ha convocato per domani un Consiglio dei Ministri straordinario: “Il premier sono io e io decido..”, ha dichiarato, per porre fine alla questione.

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