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COMPLESSO DEL DUOMO DI SPOLETO: Arte dello Spirito, Spirito dell’Arte

di Francesco Angellotti (AG.RF 23.06.2019)

(riverflash) – Spoleto è una città bellissima, in cui esplode il contenuto artistico e culturale, nella ricerca delle forme più tradizionali e avanguardiste.

   Indubbiamente Spoleto trova espressione nell’affermazione del suo Festival, che ogni anno porge alla Cultura nuove iniziative di sviluppo. Perchè in ogni genere di Attrazione, viene svolto uno studio da parte dei più interessanti interpreti, che porgono le Espressioni tra le più elaborate e anche frutto di recenti studi. Come dire che nel Festival di Spoleto vien dato risalto agli Artisti più affermati a livello mondiale, come ai più applicati ricercatori.

   Sulle Nuove Forme d’Arte ci sarebbe molto da discutere, perchè bisognerebbe prima definire il concetto d’Arte Moderna; ed a Spoleto vengono svolte proposte che aiutano nella definizione, presentando in modo esplicito quel che la tradizione offre agli attenti appassionati.

   Il tradizionale Festival, che da lustro a tutta la Città che vive la sua dimensione in sua funzione, i preparativi si accettano volentieri, affidandosi all’immaginazione di quanto offrirà lo Spettacolo che apporterà lustro alla Cultura, a livello Mondiale. Ed in questo frangente due Associazioni importanti hanno trovato coesione, per indirizzare meglio e più uniti gli scopi umanitari che spingono l’attività di queste formazioni Umanitarie, attive nel dar senso alla Vita.

   La Banca del Tempo di Terni e quella di Foligno hanno trovato collaborazione a Spoleto, unendo gli spiriti per svolgere l’attività conciliando e collaborando. Il posto ed il momento erano quelli Giusti, ma bisogna rilevare come sia importante l’unione, il modo di concentrare le Forze, e non disperdere i contenuti.

   Spoleto è una città così ricca e particolare, che dopo un soggiorno di 1 settimana se ne può dare solo un giudizio approssimato. Per cui la simbologia dell’incontro è stato incentrato su 1 sola Opera d’Arte: bella, grande, tra le principali nelle attrattive … diciamo pur turistiche.

   Bisogna riconoscere che il Complesso del Duomo di Spoleto racchiude molti contenuti, che in varie forme sono espresse in tutta la Città. Ed inoltre, particolare non secondario, l’esame dei particolari del Duomo è stato offerto da una studiosa veramente d’ottimo livello: dettagliata e paziente, accurata e simpatica, ha saputo sintetizzare quel che di più significativo si può ammirare, presentando “il senso” che è racchiuso in un edificio stupendo, che offre solo l’apparenza alla Religione, perchè il messaggio è politico-sociale nei riguardi della Società ad ogni livello ed ogni classe.

   Bisogna tener presente che l’edificio Religioso eretto nel IX secolo, fu distrutta da Federico Barbarossa nel 1155; ed anche se il personaggio non era vittima delle Fatture, dovette scusarsi ampiamente con la Curia, fornendo altri pezzi di preziosi.

   Ma l’attuale Chiesa su ricostruita poco dopo, nel 1198, ed il modello studiato ha assunto apparenze grandiose.

   Prima di dare una superficiale descrizione dell’Arte rappresentata, bisogna un attimo svolgere alcune considerazioni importanti. Il Duomo fu (ri)costruito poco prima del 1200, quindi in epoca Medioevale. E’ ovvio, ma bisogna realizzare, che non c’era la pubblicità, internet, le partite di calcio e gli strumenti adottati adesso per inquadrare i cittadini; allora, quelle che erano le manovre di Potere e di Supremazia, erano imposte con l’Arte. Se, in una Nazione, un Dominante nemico faceva ergere una grandiosità facendo lavorare un Artista d’eccellenza, i Regnanti che si opponevano erano costretti a cercare di oltrepassare il contenuto offerto alla vista di tutto il Popolo di quello Stato; e calcolando che a Spoleto in quell’Epoca era dominante la famiglia dei Medici (una delle più potenti a livello Europeo), immaginate quanta Arte sia stata espressa, e quanto hanno dominato sulle altre famiglie regnanti in Stati da cui si aspettava sempre il conflitto. Ed inoltre, l’Arte, dato che era commissionata, doveva avere un’espressione che tendesse verso l’imposizione dei personaggi chiave; quindi le figure dei Regnanti erano legate a Santità se non addirittura alla Madonna o a Cristo, e le formule in questo senso sono tantissime: non solo negli accostamenti, ma anche in tanti sottintesi ed allusioni.

   Da questo si può desumere che le opinioni son sempre state indotte all’accettazione di chi era incensato, in modo induttivo e mai con ragionamenti razionali. Diciamo solo che se oggi c’è la pubblicità, la discoteca e tutti i raduni uniformanti dalla moltitudine, prima, che tutti questi strumenti non c’erano (tipo i cellulari), le opinioni venivano condotte dall’Arte, e si affermava chi la mostrava più ad alto livello, se pur con relativi sottintesi. Erano più ignoranti prima che non sapevano scrivere, o adesso, che scriviamo quel che ci fanno scrivere?

   Comunque parliamo un attimo del Duomo, una delle attrazioni di Spoleto tra le più importanti ed esplicative, completa nell’espressione stilistica con Opere fino dell’XVIII secolo, prendendo le forme dalla precedente Chiesa del VIII-IX secolo, andata distrutta. E’ stata denominata Cattedrale di Santa Maria Assunta ed ha iniziato le sue funzione alla fine del XII secolo, classico esempio di stile Romanico d’epoca Medioevale. Esternamente, a parte il portico di stile rinascimentale, si nota evidente lo stile romanico, con 5 rosoni  disposti 2 sopra e 3 sotto, in cui 2 si distinguono nelle vetrate; importante sapere che all’epoca i Rosoni avevano un significato particolare di Vita, movimento, comunque supremazia. Importanti sono le bellissime raffigurazioni, di cui ve ne sono anche alcune recentemente ritrovare; non posso mettermi a descriverle tutte, anche perché tutte non le ho viste; ma è stato fatto notare in ogni particolare l’incipit, che tendeva ad esaltare la famiglia che aveva commissionato sì tanta Arte; che, bisogna riconoscere, è veramente eccezionale.

   Un particolare vorremmo puntualizzarlo, perché Filippo Lippi, nel 1400, ha espresso la sua Arte in modo eccezionale.

   Filippo Lippi, di umilissime origini, fu indirizzato dalla famiglia a prendere i Voti, onde trovar sistema di sopravvivenza. Lippi non sentiva molto radicata la Fede nel Cristianesimo, ma si appassionava agli studi pittorici, in cui diventò un Grande. Chiamato in una Chiesa per un affresco, gli servivano 3 modelle per riportare volti ed espressioni; allora furono offerte alla sua Arte 3 suore, che hanno svolto questo ruolo all’Artista. Una di queste, particolarmente bella e dalla Vocazione simile a quella dell’Autore, fu talmente brava nel presentare la sua figura estetica, che offrì un figlio a Filippo Lippi. Lo scandalo fu enorme, ma Lippi, persi i Voti come la sua amante, non si volle sposare; e continuò la sua brillante e remunerata attività  con il figlio, chiamato Filippino, che forse in bravura ha eguagliato il padre; forse perché ha sviluppato la sua Arte nel colore, le dimensioni, le proporzioni. Comunque il padre Filippo si è rifatto del periodo da chierico, avendo diverse amanti ed un altra figlia.

Sempre del ‘200 è un’altissima Torre Campanaria, di cui però la cima molto spiovente è di allestimento posteriore e termina con una cuspide ottagonale. Una cosa che si nota evidente, è un grandissimo mosaico, che ha anche influenze gotiche in una facciata completamente in stile romanico.

   Nell’XVII secolo sono avvenute delle aggiunte interne, che hanno reso la Cattedrale in stile barocco a croce latina, con tre navate di sei campate ciascuna, oltre a tanti particolari caratteristici barocchi in cui alla fine del XVII secolo ha eseguito cappelle Giuseppe Valadier.

   La famiglia Barberini ha voluto una Lapide Commemorativa dei restauri del XVII secolo al di sotto del rosone centrale: imponente.

   Da notare la navata quattrocentesca raffigurante 4 storie della Vergine (1467-1469) eseguita da Filippo Lippi che si è inserito nelle figure rappresentate, insieme al figlio che gli era d’aiuto.

   Da notare anche i Marmi policromi che compongono l’altare maggiore, opera di Giuseppe Valadier, con a fianco 4 colonne.

   Significativo anche il fatto che di fronte all’altare maggiore, è stata collocata la Lapide Sepolcrale di Pietro Gaddi da Forlì, già vescovo.

   Molto attivo è stato il Valadier, che ha composto bracci del transetto, di fronte ad una tavola di Annibale Carracci, oltre a numerose cappelle e altari policromi, commissionate da Pio VI.

   Nella navata destra, si è preoccupato il Vescovo Eroli di consacrare la sua figura, facendo iniziare dal suo parente Costantino una Cappella Sepocrale; ma non si possono trascurare pregevoli affreschi del Pinturicchio, che un po’ sordo e scontroso, era un artista di fama. Ma altre opere importanti sono di Jacopo Siculo. Ancora la Fonte Battesimale del Carrara oltre ad altre 5 Campata, ricche di Opere dipinte dei Grandi Autori. Da notare una lettera autografata da San Francesco, a cui ho lanciato sguardo breve ma ricco d’espressione.

   Devo ancora continuare con la Navata Sinistra, il Transetto, l’ Abside, l’Organo a Canne … sono bellezze che bisogna osservare, per avere il piacere di esser ricchi del contenuto. Certo, tutte cose con sovrapposizioni d’Epoca ma eseguite da grandi Artisti, che hanno saputo ben inserirsi nel Contesto così raffinato e significativo.

   Concluderemo con la Cripta di San Primiano, scoperta non da molto, che risale addirittura al IX secolo, quindi è l’unica testimonianza della Chiesa che sorgeva all’origine, distrutta dal Barbarossa.

   E’ una Copertura con Volta a Botte con affreschi coevi, di cui non è certa la rappresentazione; si suppone san Benedetto e Santa Scolastica, ma è solo una ipotesi.

   Quello ora descritto, era solo un particolare delle infinite testimonianze che saranno la culla della Manifestazione che, come ogni anno, darà slancio alle rappresentazioni di un’Arte che darà lezioni a tutto il Mondo. E dire che solo del Duomo ho trattato pochissimo.

   Non vi sembra il caso di cercare, in un luogo così intenso come Spoleto, il significato della Personalità?

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