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Claudio Gregori, alias Greg, e Attilio Di Giovanni, si sono esibiti in piazza Duomo a Sangemini

di Francesco Angellotti (AG.RF 24.07.2019)

(riverflash) – Proporre un tema in Musica è un compito impegnativo, che non può essere inventato da chi si inventa composizioni indotte dal Successo, ma lo studio e la preparazione sono punti fermi per analizzare e proporre, fatte le dovute valutazioni.

   La Costruttività del Sangemini Festival, e lo spirito del Sindaco che partecipa sempre anche come parte organizzativa, propongono Valori che appaiono nuovi, e quindi dinamici, lanciando questa tematica; chiamando allo Spettacolo chi ha fondato retroterra per dar significato alla Crescita Sociale; senza fossilizzarsi su generi o archetipi che rifuggono quel che non è personale, ma allargando il discorso a tutte le specialità, cercando il senso della Musica.

   Questo viene portato avanti da due artisti, che hanno trovato la formula giusta per essere incisivi nel pubblico: divertirlo con raffinato umorismo, lanciando sarcasmi senza limitazioni, elaborando e riproponendo testi e musiche che hanno avuto un significato, ripresentandolo nell’attualità che ha bisogno di apprendere da proposte sempre contemporanee.

   Claudio Gregori, che ha assimilato lo pseudonimo d’arte Greg, e Attilio Di Giovanni, si sono esibiti in piazza Duomo a San Gemini, portando una cascata di risate, proposte nella maniera più divertente, con un’Arte sofisticata che proponeva tematiche importanti, sulle quali non era possibile evitare una valutazione.

   Il loro retroterra era  molto profondo, perché da anni scendono in pubblico adeguando continuamente modi ed espressioni, a seconda del contesto presente e dei tempi.

   Le musiche proposte sono state tratte dallo swing anni ’50 e ’60 che ha avuto successo in America; non trascurando che le origini spesso erano italiane, perché ad esempio, Frank Sinatra (battezzato Francesco Antonio) è nato da padre ligure e madre siciliana; come tanti altri artisti, che affondavano le radici in Italia, da dove partirono emigrati i genitori; tipo Dean Martin che è nato da 2  abruzzesi. Per questo, pur non sottovalutando la corrente blues che fu portata dai negri schiavizzati in America, che però ampliarono un genere diverso, molti testi delle canzoni sono stati proposti in italiano, rendendo così comprensibile il significato e non rendendo la composizione bella solo per l’armonia.

   Claudio Gregori Greg, che si è espresso in tante forme artistiche in molteplici occasioni anche ad altissimo livello, è salito sul palcoscenico, sempre inesistente, facendo la funzione di cantante; ma, scherzando, si è messo in luce anche come attore  sfociando nei testi come comico, in cui non si è posto limiti nelle tematiche ma ha ridicolizzato anche strutture su cui non è lecito ironizzare: perché sacre ed istituzionali. Ma con Greg ci si è riso sopra, apprezzando  un’ironia fine e  trascinante.

   Attilio Di Giovanni era presente come tastierista, che per l’occasione era un pianoforte elettrico. Il suo diploma all’Accademia di Santa Cecilia è stato essenziale per far assorbire ad Attilio una fondata preparazione classica su cui la sua bravura ha avuto modo di cercare per instradarsi in nuovi generi, anche molto più ampi di quelli fatti ascoltare a San Gemini.

   Essendo solo 2 sul palco, lo spettacolo è stata una proposta che è entrata nell’intimo, come ha esplicitamente confessato Greg presentando l’esibizione; e in effetti, se i ruoli erano definiti con Greg nell’espressione vocale e Attilio alla tastiera, il discorso è stato amichevole, divulgando in uno scambio d’intesa e di battute che hanno raggiunto il traguardo di far partecipare tutto il pubblico alle varie sequenze; che passavano dalle canzoni che hanno fatto epoca, a battute tra gli artisti, oltre ad interpretazioni di sketches divertenti e paradossali, su argomenti anche delicati resi degni di nota con lo scherzo.

   Una forma di spettacolo nuovo, diverso, essenzialmente a contatto col pubblico, introdotto come partecipe della Scena.

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