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Christoph Well alla tromba e Franz Hauksed all’organo quando l’Hermans Festival si trasferisce a Monterivoso

Geschwister Well

di Francesco Angellotti (AG.RF 30.08.2019)

(riverflash) – Sono stato colto di sorpresa quando ho letto l’inserto del programma di un concerto programmato dalla Hermans Festivan, in cui erano chiamati ad interpretate due musicisti del massimo livello in Germania: a Monterivoso di Ferentillo! Christoph Well (nella foto) alla tromba, Corno delle Alpi, Flauto dritto ed Arpa, e Franz Hauksed all’Organo.

   Presumo che il paese sarà vicino a Ferentillo, ove già abbiamo ascoltato un concerto straordinario; ma Monterivoso ……….. ‘ndo stà?

   I chilometri di distanza sono pochi, ma ci vuole una macchina per arrivare comodamente. Quel che stupisce, è che arrivati alle pendici del paese, è opportuno lasciare la macchina fuori le cinta, per incamminarsi a piedi verso la destinazione a cui si è diretti. Perchè le piccole viuzze creerebbero complicazioni di manovra ad auto troppo grosse e poco maneggevoli. Eppure, camminando nei vicoletti di Monterivoso, si sentiva un’atmosfera che esaltava verso un’altra dimensione. L’aria, l’ambiente, non era quella solita delle metropoli urbane invase dalla gente confusa, che deve svolgere le tante commissioni quotidiane. L’aria respirata infondeva una sensazione di Libertà, lontani dalle costruzioni mentali ed intellettuali imposte dai Mass Media, ma l’atmosfera sembrava infondere la dolcezza che ispira un contenuto formato solo d’Umanità.

   Più Bello di così, dove lo vai a trovare? Ecco perché due eccezionali esecutori di strumenti ricercati, son venuti a far ascoltare le melodie più celestiali, proprio in un Paese Celeste.

   Il problema è che questi piccoli agglomerati, che hanno una Storia importante tanto che è presente un Organo del ‘700 che è stato recentemente restaurato, sottomessi dalla mentalità corrente commerciale e consumista, assistono alla  perdita  di residenti, in quanto le forme di profitto si incentrano nei Grandi Centri, mentre nei piccoli Comuni non c’è modo di arrivare ad un compenso mensile adeguato. Ma questa assurdità è un male d’Epoca che avrebbe bisogno di molte pagine per indurre ad un riequilibrio, che renderebbe alla Campagna, ed ai piccoli centri agresti, la Dimensione che meritano.

   Nonostante il tempo minaccioso, la piazza del Paese è stata invasa da tantissimi appassionati di Musica, che sentivano l’importanza di elevare la propria anima al Cielo, ascoltando la ricercatezza musicale

   Eviteremo di descrivere la grandezza dei due interpreti, perchè come al solito non ci sembra opportuno incensare chi può ritenersi degni degli Osanna, rivolti dal pubblico. Diremo solo che Franz Hauk, che ha gli anni di mia sorella, è stato riconosciuto al massimo livello nelle esecuzioni ai tasti, e che per questo è stato chiamato spesso come Giudice nei Concorsi, ove ha sostenuto anche il ruolo di “professore ospite”. Invece Christoph Well è l’ultimo di una stirpe di 7 fratelli e 7 sorelle, tutti musicisti. Lui è il 15°, ed ha elaborato uno studio ricercatissimo. Suona la tromba, il flauto, l’Arpa ed il Corno. Tutti questi strumenti sono stati ascoltati a Monterivoso, eppure non quelli consueti; perchè il flauto era diritto, un tipo particolare di strumento che imprime una musica soffice e limpida; mentre il Corno era “delle Alpi”: una canna lunga per lo meno 20 metri ed un’imboccatura curva, che offre un suono al fiato molto cupo; ovviamente era legato al soffitto da una corda che ne permetteva la tensione, per sostenere un’apertura così lunga.

   L’impatto con il pubblico non poteva sbagliare, perchè grande era l’attesa. Allora si è iniziato con un autore “sicuro”: uno di quelli che non sbagli mai (basta saperlo interpretare).

   Tutti zitti:” Suite in Re per Tromba ed Organo” di GEORGE FRIEDERICH  HANDEL (23 – 2 – 1685 = 14 – 4 – 1759); un brano in cui l’inizio arriva invadendo il campo, e continua con un brillante discorso a 2 tra gli strumenti. Questo autore, come consono a tutti quelli a cui si può attribuire un’ottima cultura, aveva una personalità molto riservata, e sapeva affrontare le difficoltà con molta calma, sapendo ponderare la sua decisa reazione. Seguì molto l’influenza italiana e fu maestro dei più importanti  musicisti seguenti. Secondo l’assorbito filone italiano, ha composto brani molto originali, con linguaggi ricchi di libertà creativa: per dire qualcosa di nuovo su un Autore di cui tante volte abbiamo riportato le esecuzioni, da Caposcuola che è stato.

   L’attacco seguente mi ha fatto ricordare Bach, ma era il “Preludium in Sol minore” di DIETRICH BUXTEHUDE (danese di Svezia 9 – 5 – 1707 che terminò a Lubecca il 9 – 5 – 1707). Da giovine fu introdotto allo studio del latino, dalla cui impostazione sembra abbia fatto ricca esperienza; fu un esempio per molti autori e il legame con Bach ascoltato all’inizio era frutto di una preparazione parallela al grande Joannes. Il brano, interpretato solo dall’Organo, inizia articolando molto i ritmi, proseguendo in una rincorsa, seppur contenuta, di svelti ed allegri.

   Indovinate chi viene Voi adesso? Poteva mancare GIUSEPPE TARTINI (nato a Pirano in Slovenia ma dalla cultura e formazione classica italiana; si formò a Padova, ove cesso l’attività nel 26 – 2 – 1770)? In effetti è un italiano dalla A alla  Z; indotto dal padre a vestirsi con l’abito talare, ma prima che morisse il genitore si ribellò e si sposò a Roma, scatenando ire e provocando persecuzioni; si salvò ad Assisi, terra di Pace, ove il parente G.B. Torre lo aiutò negli studi del violino. Morto il padre, Tartini tornò nella città natale; ma poi viaggiò molto ed arrivò fino a Praga, ove trovò  definizioni d’Arte molto singolari; ma per malesseri indotti dal clima infausto, tornò in Italia, ricco di una potenza espressiva, liricità, pathos, virtuosismo, effetti ad eco, impudenze armoniche, formulazioni cadenziali che lo resero inconfondibile. Una sintesi della sua Arte si è potuta ascoltare nel “Concerto in Re per tromba ed Organo” (allegro-andante-allegro).

   Tornando indietro di più di 1 secolo, sembrava d’ascoltare una musica moderna, ma è stata composta da IAN PIETERSZOON SWEELINCK (1562 nei Paesi Bassi – 1621 ad Amsterdam). Precursore di Sebastian Bach (punto di riferimento per tutti), sviluppò gli studi di Frescobaldi immergendo il ritmo in tempi nuovi. Si è apprezzato in un brano dedicato all’Organo, che ha suonato il “Ballo del granduca”, in cui si è apprezzato un tono movimentato, adeguato nei ritmi.

   Ed ora, l’ esecuzione di un contemporaneo? Un po’ di più . “Musica popolare spirituale bavarese con arpa” composta e suonata dal qui presente Christoph Well. Avreste dovuto ascoltare la dolcezza e l’armonia di una musica esaltante, in un ambiente in cui ci si sentiva elevati nello spirito, racchiusi in un Paese irreale.

   Dopo quest’idillio, torniamo al classico barocco; in effetti JOHANN PACHELBEL (1653 – 1706 sempre a Norimberga) non poteva mancare. In quest’autore la conoscenza della musica italiana è stata determinante, per la sua semplicità di stile nelle melodie essenzialmente armoniche. Molti organisti hanno filtrato la sua arte, ed è stato molto seguito anche se non ha fatto scuola. Trascinante la “Fuga in Do – Nachtigall” in cui lo  svelto seguiva un’alterazione di temi che esprimevano molte varianti ritmiche.

   Una caratteristica al solo Organo che non si sarebbe mai creduta, è stata ascoltata in “Capriccio sopra il Cucù”, che è stata composta da JOHANN CASPAR KERLL (9 – 4 – 1627 ad Adolf in Germania – 13 -2 – 1693 a Monaco).  Anche lui assorbì l’eredità musicale dal padre, riuscendo a comporre prestissimo sinfonie; eppure lui stesso, sposatosi a Roma, ebbe 8 figli, ma solo l’ultimo si sentì d’intraprendere il messaggio paterno. In Italia l’autore ebbe occasione di elaborare  importanti autori, che gli hanno trasmesso un gran bagaglio. Ed  infatti  questo capriccio per organo riproponeva il suono del cuculo, forse con lo strumento attrezzato di una particolarità tonale. E’ stato incredibile  come dall’organo si è sentito il cuculo cantare, nelle più diverse tonalità, eseguendo un discorso in cui delucidava la Natura.

   Ultimo brano, i due esecutori dovevano suonarlo insieme; Hauk sempre all’Organo, ed è sempre stato bravissimo; Well, che si è alternato con la tromba, il flauto diritto e l’arpa, ha suonato il Cono delle Alpi: uno strumento con la cassa acustica lunga una ventina di metri, tenuta dritta da un laccio che permetteva di soffiare senza reggerlo; inoltre il fiato veniva introdotto in un becco ricurvo, caratteristiche che rendono unico lo strumento. Hanno suonato un trionfante “Pastorale maestoso per corno delle alpi ed organo”, musica che ha concluso in  euforia la serata.

   Ma concluso mica tanto; troppi gli applausi, che venivano sempre ripetuti dopo ogni bis; per cui ne sono stati eseguiti 4, in cui l’ultimo è stato un conclusivo discorso armonico dell’Arpa, che ha salutato tutti augurando una Buona Notte.

   Non starò a replicare il concetto che  la Musica trasmette un Valore umano che dovrebbe condurre il comportamento, mentre invece viene condizionato dal settarismo e dall’interesse. Concluderò che apprezzo la testimonianza che in un paese in cui sono rimaste fisse meno di 200 anime, è stato organizzato il recupero della Chiesa di Sant’Antonio, in cui splendono resti di stupendi affreschi, e l’Organo ha riacquistato la perfezione che aveva lasciato andar via; così l’Armonia dell’Animo pervade ogni individuo che non può non sentire la Forza dell’Interiorità.

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