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CHI HA PAURA DELLE ELEZIONI?

AG.RF.(Claudio Peretti).02.09.2019

“riverflash” – “Non v’è dubbio che le elezioni con suffragio universale siano il più alto esempio di democrazia. Ed è anche chiaro che, se non ci sono le condizioni per fare un governo stabile, anche se non sono ancora passati i 5 anni previsti dalla costituzione, si deve ricorrere alle elezioni. Ma come mai, gli eletti, una volta insediatisi sugli scranni del parlamento, poi sono così renitenti ad accettare che si facciano le nuove elezioni? Ovviamente, lo sappiamo benissimo, non sono certi di essere rieletti e, se il tempo passato in parlamento non è sufficiente per maturare la pensione, poi, se non hanno un altro lavoro, magari da liberi professionisti, accetteranno qualsiasi compromesso pur di restare in parlamento.

Ma partiamo dall’idiosincrasia per le nuove elezioni che stanno manifestando oggi i leader di alcuni partiti politici: è chiaro che, se hanno paura di perdere le elezioni, cercheranno di rimandarle in ogni modo.

Ma cosa vuol dire perdere le elezioni? Semplice: vuol dire che sanno bene che la gente non li voterà.

A questo punto, un bravo capo di partito che sa di per certo che la gente non voterà più il suo partito, si deve chiedere: “Perché non mi votano più?” “Cosa propongo alla gente che non piace?” Oppure: “Le persone che propongo di votare, piacciono agli elettori?” Penso che le uniche domande da farsi siano queste e che, senza una chiara risposta o un chiaro programma politico per rispondere a quelle domande, non ci sia nulla da fare, e, anche se si post-ponessero le elezioni all’infinito, alla fine si perderanno.

Ora mi sembra evidente che più che cercare di rispondere alle domande essenziali, i partiti che non vogliono le elezioni si trincerano dietro a giochetti, ad eufemismi, al rispetto di regolette più o meno accettabili, mai parlando di programmi, mai proponendo gente nuova all’elettorato il quale, stanco dei soliti giochetti e delle solite bugie, a meno di privilegi garantiti, volterà certo le spalle a questi partiti.

Per concludere questa analisi sul tentativo di rimandare le elezioni, va ribadito che, chi non le vuole, ha la certezza di perderle, e se ha questa certezza vuol dire che sa benissimo che la gente non lo voterà. Ma, perbacco, se sa che la gente non lo voterà e se vuole farsi votare, perché non cambia i suoi programmi e le facce che intende presentare agli elettori? Se non lo fa è perché ha un problema di potere:

  • non può cambiare le facce, sono le facce di quelli che vogliono il potere,

  • non può cambiare i programmi, sono quelli che garantiscono almeno quella manciata di voti e che dovrebbero dipendere dall’ideologia del partito…. (ma ce l’ha ancora un’ideologia il PD?)

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