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BOLDRINI RIAPRE LA CAMERA MA SI PRESENTANO SOLO IN POCHI

laura-boldrini-femminicidio-2-770x513[1]AG.RF. (MP) – 21.08.2013

“riverflash” – Ma dove sono finiti i deputati? Probabilmente in vacanza, ma la presidente Boldrini aveva deciso ieri di interrompere la pausa estiva per discutere ed approvare le norme sul femminicidio, i deputati presenti all’appello sono stati “solo” 104 e inevitabilmente è scoppiata la polemica. In molti hanno criticato la sua decisione di avviare la legge contro la violenza delle donne proprio durante le ferie e qualcuno ha addirittura accusato la presidente della Camera di aver ideato una mossa pubblicitaria, ma lei non ci sta ed ha risposto alle critiche  che “l’incontro di oggi è un atto dovuto dal punto di vista costituzionale, visto che ci sono stati episodi di precedenti convocazioni anche durante la pausa natalizia per la presentazione di decreti legge”. Ma occorreva farlo proprio il 20 agosto? Era una necessità impellente? Questo si stanno chiedendo da più parti e persino il movimento 5stelle si è schierato contro annunciando tramite Danilo Torelli che “occorre rendere effettivo e non simbolico l’inizio dei lavori parlamentari consentendo così alla Camera di affrontare eventuali “aggiustamenti” al testo del decreto, in tempi brevissimi e quindi già dai primi di settembre”. Alla dichiarazione di Tonielli ha subito risposto la Boldrini spiegando che il testo è stato assegnato dalla prima e seconda commissione della Camera, motivo per cui “spetta a loro organizzare tempi e modi”. Dunque ieri in aula è andata in scena la polemica per la “singolare” decisione di riapertura anticipata che ha spiazzato un po’ tutti: è stato quindi  “avvistato” solo il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini e per la maggioranza, erano presenti non più di 45 parlamentari del Pd; 4 erano quelli del Pdl, 5 quelli della Lega e 22 quelli del movimento 5stelle. Tra gli altri il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e il presidente della commissione Vigilanza Rai, Roberto Ficoche già avevano polemizzato con la presidente in merito alla convocazione della Camera; chiudevano il numero dei deputati presenti, 15 parlamentari di Scelta Civica,  8 deputati di Sel e 4 appartenenti al Misto. Le donne invece, erano poco più di 30.

 

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