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AUMENTA IL CONSUMO DI TABACCO TRA I MINORENNI

AG.RF  22.07.2013  (N.A.)

(riverflash) – Nonostante la campagna mediatica sui danni del fumo e le scritte allarmanti sui pacchetti di sigarette, i minorenni in Italia continuano a consumare tabacco. Un rapporto del Moige – movimento italiano genitori – in occasione della campagna itinerante informativa di prevenzione al fumo minorile, ha rilevato che i fumatori under 18 sono in aumento.

Secondo l’indagine 2013 “Giovani&Fumo” commissionata dal Moige all’Istituto SWG, il campione di intervistati (2.000 genitori con figli di età compresa tra i 6 e i 18 anni) è sostanzialmente diviso a metà tra nuclei familiari in cui nessuno fuma (49%) e quelli in cui lo fa almeno un genitore (padre fumatore 23%; madre fumatrice 12%).

6 genitori su 10 (57%) affermano di fumare in ambito domestico e una quota di poco inferiore alla metà (48%) fuma di fronte ai figli. E’ interessante notare che 3 genitori su 4 (72%) sono consapevoli di quanto le loro cattive abitudinipossano influenzare i comportamenti dei figli.

Per quanto riguarda l’aspetto del dialogo con i propri figli riguardo le tematiche legate all’abitudine del fumare e le sue conseguenze, quasi 9 intervistati su 10 (85%) dichiarano di essersi impegnati a spiegare ai propri figli il problema della dipendenza da nicotina, anche se soltanto 4 genitori su 10 (39%) lo ha fatto con una certa costanza e continuità. Quasi 8 genitori su 10 (79%) ritengono che i ragazzi conoscano i danni provocati dal fumo. I figli dei fumatori si dimostrano particolarmente sensibili al tema e consapevoli dei pericoli, tanto che l’82% degli intervistati dichiara di aver ricevuto una richiesta esplicita di smettere di fumare e abbandonare il vizio.

Sul tema della nuova normativa per tutelare la salute dei più giovani, dal 1° gennaio 2013 è entrato in vigore il divieto di vendere tabacchi ai minori di 18 anni. Nonostante siano passati mesi dall’attuazione della nuova normativa, 3 genitori su 10 (29%) ancora non conoscono le nuove regole. Inoltre, quasi la metà degli intervistati (48%) ritiene che il divieto vigente non sia conosciuto neanche dai propri figli.

Rilevante anche il tema del rischio di consumo di tabacco illecito (sigarette contraffatte e di contrabbando) nella popolazione minorile sotto i 18 anni, soprattutto a causa del basso costo e del facile accesso al mercato nero, caratterizzato da un aumento dell’offerta e domanda dei prodotti del tabacco.

Secondo l’indagine di studio di ricerca conosciuta come ‘Star Report 2012’, elaborato da KPMG, il commercio illecito di tabacco ha raggiunto livelli record in Italia nel 2012, registrando un incremento percentuale del 50% rispetto al 2011 e di circa il 300% rispetto al 2009. Quella Italiana risulta in realtà come una delle cifre più alte nell’Unione europea, raggiungendo nell’ultimo anno un 8,5% del consumo totale di sigarette, con un mercato nero stimato di 7,3 miliardi di sigarette.

Inoltre da una ricerca realizzata dall’agenzia MS Intelligence, basata sull‘analisi di pacchetti vuoti raccolti per le strade, emerge che Napoli è risultata nel 2012 la città più colpita in Italia dal fenomeno, con addirittura  il 54,8% di pacchetti “non domestici”. Mentre nel primo trimestre del 2013 la stessa ricerca ha rilevato che dinanzi alle scuole il dato raggiunge livelli allarmanti che arrivano al 64%.

Di conseguenza è evidentemente alto il rischio che anche i minori si rivolgano alle vendita di tabacco illecito, di sigarette contraffatte e di contrabbando gestito dalle organizzazioni criminali, soprattutto a causa del  basso costo e del facile accesso.

Forte è la percezione dell’esistenza e della diffusione del mercato nero di prodotti illeciti del tabacco da parte dei genitori (Indagine SWG 2013 “Giovani&Fumo): ben 7 genitori su 10 (71%) ritengono che sia molto o abbastanza diffuso l’utilizzo di sigarette contraffatte o di contrabbando provenienti da altri paesi. Altrettanto marcata risulta la preoccupazione dei genitori per l’accesso ai prodotti illeciti da parte degli under 18: quasi 8 genitori su 10 (79%) pensano che il fenomeno sia diffuso in modo particolarmente elevato. Inoltre, 3 genitori su 4 (75%) ritengono che la facilità di accesso e i costi bassi siano i fattori principali dell’aumento costante del numero dei giovani fumatori.

“Affrontare il problema della prevenzione dell’accesso al tabacco per i minori e del commercio illegale richiede uno sforzo di tutte le parti coinvolte – pubblici e privati – per sensibilizzare la società civile ed eliminare l’offerta e la domanda di prodotti illeciti del tabacco e, allo stesso tempo, garantire che la normativa e l’ambiente fiscale non siano favorevoli alla crescita del fenomeno” – commenta Maria Rita Munizzi, presidente nazionale del Moige.

Fonte: Moige

 

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