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Armani Cruise 2020 a Tokyo

di Valentina Riso (AG.RF 28.05.2019) ore 19: 38 (riverflash) E’ una storia d’amore vera e propria quella che lega Giorgio Armani al Giappone, un’ispirazione costante fin dagli anni 80 che ha portato lo stilista a dedicare differenti collezioni di Armani Privè, di Emporio e della prima linea al mondo orientale. Lo scorso 24 Maggio, il designer piacentino ha sfilato a Tokyo in occasione del re-opening della Torre Ginza, con la collezione Resort 2020 uomo e donna.

“Sono molto felice di tornare a Tokyo. È una città straordinaria ed evocativa, dove il nuovo coesiste con l’antico, senza che ci sia alcuna contraddizione. È un luogo che mi affascina molto per la sua modernità e per la sua vita pulsante, il luogo perfetto per presentare le mie collezioni Giorgio Armani Cruise 2020 per l’uomo e per la donna”, dichiara lo stilista contestualmente all’evento.
La nuova collezione? Per la donna è un inno alla silhouette fluida, mascolina. Le giacche segnano le spalle per scendere morbide sul busto, i tessuti maschili si mescolano alle sete. La pelle è nei dettagli, dai bordi ai gioielli. Per l’uomo il tailoring è morbido e curato e gioca con diverse lunghezze. In tutti i look i consueti toni neutri si accendono accostati a un rosso intenso.
Classe 1934, dopo un’infanzia difficile segnata dalla guerra, Giorgio Armani approda a Milano dopo diventa stilista quasi per caso, infatti pur essendosi iscritto a medicina, dopo un paio d’anni capisce che non è la sua strada e trova lavoro come vestierista della Rinascente, qui entra a contatto col mondo della moda. Esordisce da Cerruti per poi firmare una collezione Armani by Sicons, ma la svolta arriva nel 1975 quando lancia la sua collezione e sfila nella Sala Bianca, luogo simbolo della moda italiana. Il successo è immediato, i colori sobri ed eleganti come il blu, bianco e il famoso greige stregano il pubblico, le linee sono rivoluzionarie: la giacca viene presa e spogliata della sua forma classica, nasce la giacca destrutturata. Le donne indossano completi da uomo e abiti e gonne abbinati a scarpe raso terra, Giorgio Armani crea la sua estetica in modo totalmente personale, rivoluzionario.

E’ negli anni 80 che fa capolino sulla passerella la prima collezione dedicata al Giappone, per la precisione ai film di Kurosawa, ma saranno le sfilate della linea di haute couture Armani Privè a consacrare questa unione con collezioni dedicate ad abiti caratteristici come il kimono, accessori come l’obi spesso usata per sottolineare la vita dei modelli e stampe con fiori di ciliegio. Una storia d’amore che nel 2018 ha il suo apice con la collezione uomo di Emporio Armani intitolata “Dialogando con il Giappone di un tempo”, in passerella samurai elegantissimi, maglie con pesci rossi, giacche e parka in seta jacquard chinoiserie, ampi pantaloni che sembrano gonne ma in realtà sono solo pantaloni ricchi con le pince e un bello sfondo piega. L’influenza dell’Oriente è evidente anche nei codici architettonici scelti per gli hotel del gruppo: linee pulite e geometrie definite, ordinate, minimal.
Presenti all’evento, in prima fila tante guest star, tra cui Uma Thurman e Tadao Ando.
Il Gruppo è tra le aziende di moda leader nel mondo con circa 7620 dipendenti. Attualmente è presente in Giappone con oltre 770 dipendenti e conta 90 punti vendita di proprietà, di cui 34 nella città di Tokyo.

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