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ARABA FENICE CHIUDE LA STAGIONE 18/19 A TERNI CON LE COLONNE SONORE DEI FILM

di Francesco Angellotti (AG.RF 21.03.2019)

(riverflash) – L’ associazione ARABA FENICE ha salutato un pubblico stracolmo all’Auditorium Gazzoli domenica 17, concludendo la stagione di rappresentazione concertistica a Terni.

   Si è inteso, così, disporre l’ambiente per far Festa, ed infatti il repertorio preparato riguardava le colonne sonore di Films famosissimi,che hanno lasciato traccia indelebile.

   Un impegno così importante, come ultima rappresentazione di una serie riuscitissima, non poteva essere presentata con una qualità meno rilevante. Così è stato curato il cast che ha organizzato la serata. Bisognava puntare alle migliori interpretazioni disponibili, ed infatti si è presentato “il meglio”.

   Tra i vari interpreti, chi citare per primo? In fondo il ruolo sostenuto tra loro non divergeva molto nell’importanza. Però, un attimo, la scelta mi sembra educata se volta prima verso la pianista: per 3 ragioni: prima di tutto, perchè il pianoforte è stato il collante di tutte le manifestazioni della Rassegna; in secondo luogo, era la padrona di casa, essendo partecipe all’Organizzazione dell’Araba Fenice col marito che, come al solito, ha presentato gl’interpreti con molta simpatia; ultima cosa, è l’unica signora solista, ed allora vorrei rispettare la galanteria, che è un particolare perso ma che mi sembra sia da recuperare, anche solo per educazione.

   Quante altre volte abbiamo lodato Moira Michelini per aver interpretato i concerti nei quali si è inserita nell’esecuzione! Non eravamo, quindi, in analisi, per scoprire come avrebbe suonato, eravamo sicuri che sarebbe stata bravissima, come sempre. Tanto più che, conoscendo la struttura del Gazzoli, riesce a modellare bene gli accordi nella giusta acustica, ed in effetti la sua interpretazione è stata veramente… come ci aspettavamo, ad alto livello.

   Direttore dell’Orchestra abbiamo notato con piacere  che era tornato Emanuele Stracchi; il giovane musicista (nato nel 1990) ha approfondito la sua tecnica sia nella direzione, che nell’interpretazione del pianoforte, in cui ha ottenuto importanti risultati fino a Santa Cecilia. Il giovane Emanuele è un musicista che intende portare il contenuto nel mondo della Cultura; infatti è laureato con lode a Roma 3 in Filosofia, che è una materia molto attinente all’Ideologia che si propone con la Musica. Finalmente, dopo lungo tempo, è tornato a farsi applaudire a Terni, ove son le sue radici nell’accademia Briccialdi, e l’ abbiamo apprezzato, dopo averlo ammirato al piano anni fa, come direttore d’Orchestra: essenziale e preciso, chiaro e esplicativo, esatto nel comunicare modulazione e tempi. Bravissimo, e siamo stati felici che si ricordava dell’incontro lontano anni.

   Bisogna riconoscere che la sua arte ha avuto terreno su cui esprimersi, perchè agli strumenti era l’orchestra da camera “Talenti d’Arte”. Degli 11 componenti, 6 erano donne, tutte al violino. E si sono espressi in grande sincronia, modulando la musica  esattamente, come erano condotti. La bravura del Direttore è stata anche quella che, dovendo interpretare musiche da film, non aveva gli spartiti adatti per l’organizzazione della serata; così ha dovuto riprendere tutti i testi, e ricomporli nell’arrangiamento, cosa non facile ma riuscita, come maestro esperto avrebbe proposto.

   Fin qui, tutta Musica; ma nel film è importante la recitazione; ci possono essere tante altre componenti che attribuiscono arte: colore, ambiente, costumi, significato… ma importanza essenziale è nella recitazione. Allora ci voleva almeno un bravo attore; non solo nel partecipare la scenografia, ma proprio nell’ars eloquendi. Un complesso musicale così, meritava il meglio, e meglio di così non si poteva trovare: Stefano de Majo. Le sue introduzioni ai brani musicali sono stati trascinanti, perchè immettevano sul giusto filo con cui la musica si sarebbe attaccata ed avrebbe continuato nel discorso. I testi erano talmente noti, che tutti li seguivano mentalmente, come Stefano li esponeva. E nonostante che alcuni brani potevano essere espressi con diversa tonalità, è stato selezionato il modo giusto per inserire l’unione recitazione-musica.

   Direi che un Attore bravo, esperto, studioso e simpatico come Stefano, fatta ampia esperienza tra i vari professionisti, non ve ne sono tanti. Per questo mi avrebbe fatto piacere ascoltare il suo giudizio sul mio libro, ma non posso pretendere si distragga dal suo impegno negli spettacoli, che elaborati nel modo più selezionato e specifico. Vediamo il prossimo, se arriverà a pubblicazione, il testo già è impaginato.

   Allora porgiamo un vivo saluto all’Associazione Araba Fenice, che abbiamo potuto elogiare per quanto sia entusiasmante nei suoi riuscitissimi spettacoli. Anche se, per non farci sentire la sua lontananza, a maggio allestirà un concerto presso il bellissimo teatro d’Amelia: è l’ambiente giusto per irradiarsi nella bellezza della Musica

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