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ALFABETO MUSICALE: «G» COME GRANDE GUERRA

g come guerradi Francesco Angellotti (AG.RF 08.05.2015) ore 21:34

(riverflash) – Sono frequenti e ripetuti gli incontri che l’istituto Briccialdi offre agli appassionati di Musica, che cercano di sapere e di capire l’Arte che ascoltano.  Mi è da poco arrivato il programma dell’Istituto, che elenca Eventi ed Incontri, non vi dico quant’è nutrito.

       Ho partecipato ieri pomeriggio ad una lezione, molto profonda e amichevole, di Silvia Paparelli, che ha trattato un argomento indubbiamente molto particolare: Musiche e Musicisti durante la Grande Guerra. Questo era il titolo dell’incontro, ma l’argomento è stato trattato per forza toccando tempi più ampi di quelli annunciati, per avere un quadro preparato del periodo trattato: come si è formato, e quel che ha creato. Giusto, se no che senso avrebbe?

   Invece la docente di Storia ed Estetica della Musica, presso la vicina biblioteca comunale Sala Cine-fonoteca, ha lungamente parlato della Storia e dei contrasti che sono sorti, per divergenza di tendenze, adesione a ideologie o fraintendimenti di contenuti, come per esempio è capitato a Marinetti e il movimento Futurista, che ha contorto quel che politicamente non si andava cercando in quel che era l’Ideale degli Aderenti al Movimento.

   Sono stati illustrati tanti Musicisti di fine ‘800 e prima metà del secolo ‘900, avendo l’oculatezza di preparare l’apparecchio che ha fatto ascoltare registrazioni, rappresentative del discorso che Silvia esponeva con gran cognizione di causa: d’altra parte, se non ne ha una professoressa presso l’Accademia, da chi volete che andiamo a parare?

   Erudito, anche se semplice nell’eloquio, è stato il discorso che ha parlato di tanti e contrastanti autori; ognuno con la sua storia, la sua evoluzione vitae, il suo messaggio, tutto il bagaglio trasmesso; tra Ideali, Tormenti, Malattie, Successi, Illusioni e via discorrendo.

   Gli autori trattati sono stati tantissimi, tra quelli che han composto in quel periodo, e tutti sono stati inquadrati nella loro unica personalità; il titolo dell’incontro cita Casella e Debussy, ma hanno avuto la stessa rilevanza Bela Bartok, Berg, Wozzek, Busoni, Stravinskij, Dessau, Eisler, Elgar, Enescu, Gershwin, Hindemith, Ives, Janacek, Schoenberg, Varèse, Ravel… senz’altro non sono tutti tra i compositori illustrati,chiedo scusa ai non citati.

   Volete che adesso riporti il discorso svolto per tutti gli autori, che non andrebbero neanche trattati singolarmente, perché le personalità con i loro messaggi si intersecano. Scusate se mi esimio dal compito, sarebbe troppo lungo e poi non farei partecipare l’Essenza del discorso, che si trasmette in musica.

   Se vi interessa avere un minimo d’erudizione, venite alla prossima conferenza che si terrà sempre presso la bibioteca di Terni, organizzata dall’istituto Briccialdi. Vi assicuro che sarà interessante.

   Ma vorrei fare un altro discorso.

   Qui a Terni, per spirito divulgativo intrapreso dal Comune o per iniziative private, sono frequenti e si ripetono incessantemente iniziative di studio culturale, a tanti livelli: musicale, archeologico, tradizioni, evoluzioni, scienza,  astronomia, letterario, filosofico… ancora? qualcosa trovereste sicuramente.

   Queste son cose che, andandole a cercare, si trovano selezionate ad alto livello; quando si organizzano incontri così culturali, paga il biglietto ed entra pure; d’altra parte, la Cultura costa: se la vuoi, comprala. Ciò vuol dire che sarà sempre un elemento commerciale, qualcosa che ha un valore ed un peso.

   Anche i Grandi Artisti d’Epoche Passate, pur casomai essendo conglobati in ambienti opposti, venivano ingaggiati per Opere Grandiose dall’altra parte del loro Assetto Morale, e loro si prodigavano ad esprimere l’ Arte come sapevano esternare, cioè, Grandiosa. Casomai con qualche allusione o cenni nascosti dei personaggi, che avevano un significato dall’Ironico al Rivoluzionario; ma l’esecuzione sempre veniva eseguita, e fatta al Massimo.

   Qui a Terni, prego notare, la Cultura non è elemento commerciale, che si può comprare o si vende a chi ti da i soldi del biglietto. Secondo il concetto che la Cultura può essere di Tutti, le Iniziative vengono prese, chi vuole partecipare partecipa. Sono le Organizzazioni che, per spirito divulgativo, sostengono le spese necessarie; e chi vuole ha il bene di arricchirsi di quel che viene offerto.

   Si potrebbe fare un lungo discorso Politico, ma questo mio vuol essere solo un articolo, non è un Testo su cui discernere. Però, Signori, pensateci un poco a questa situazione; casomai, in altra circostanza, avremo modo di riparlarne: su fatti che si realizzano, non su fantasie adolescenziali!

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