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A Norcia il MACBETH di Verdi diretto da Riccardo Muti con i giovani musici dell’Accademia Luigi Cherubini

di Francesco Angellotti – AG.RF 07.08.2018 (ore 08:47)

(riverflash) – Fa parte della personalità artistica del grande direttore Riccardo Muti, che non ha raggiunto gli ’80 anni, porgere il significato della Musica in tutte quelle Zone che, subita una tragedia, hanno bisogno di Forza per riacquistare la spinta, onde ripartire verso il Futuro.

   E Riccardo Muti ci tiene che la Rinascita avvenga seguendo quel che è l’arricchimento Etico ed Umano, onde impedire l’espansione della mentalità che sta distruggendo il Mondo, ovvero un vittimismo che tende a far accettare le sventure in modo remissivo: “e che vuoi farci se è andata così?”

   Ma il maestro Muti non ci sta ad accondiscendere che “accussì va ‘o Munno”; per quanto di estrazione partenopea, la dialettica porta il maestro a considerare che “chiusa ‘na porta s’arape nu purtone”; e bisogna impegnarsi per svolgere un’ Evoluzione Progressista.

   Quel che un po’ dispiace, è che ci voleva un Terremoto per portare il maestro a visitare Notcia; ma accaduto quel che di cui tutti ne siamo stati coinvolti, quasi 2 anni fa, Muti non poteva non portare il suo messaggio anche in una Zona che sta reagendo con Gran Coraggio, esprimendosi nell’esaltazione dell’Umanità, forti dell’esempio che il conterraneo che visse nel ‘200, Francesco d’Assisi, elevava come dinamica dell’Uomo: la Natura.

   San Francesco parlava agli Uccelli e discuteva vicino ai  Lupi, Ricardo Muti ha portato nella piazza San Benedetto di Norcia la storia tratta dal racconto di Sheakespeare, con libretto di Francesco Maria Piave, musicata da Giuseppe Verdi nel 1847. “Macbeth”.

   Tutti sanno la storia tra l’assassinio e l’allucinazione del personaggio, che ha patito sventura per aver seguito i consigli della moglie, sempre perseguitato dalle previsioni delle Streghe, preveggenti di tutti gli omicidi, che hanno costituito la sua spada di Damocle, fino a Tragedia.

   Significativo che quest’Opera sia stata scelta, per dare spunto ad una popolazione schiacciata dagli eventi, onde imprimere la grinta per riequilibrare la quotidianità nell’armonia e nella collaborazione tra tutti: paesani e esseri umani. Messaggi che il Maestro ha portato in tutto il Mondo, ovunque sia accaduto un evento drammatico, in cui fosse messa in discussione l’Armonia esistenziale. E’ stato in Asia, nella Nuova Guinea, a New York quando Bin Laden distrusse le Torri Gemelle… Muti è andato in giro per il Mondo, ed adesso lo abbiamo ammirato a Norcia, in cui la provincia di Perugia ha assunto una dimensione che ha abbattuto i confini intorno all’intero Globo. Tutto con gli allievi del Conservatorio Luigi Cherubini, di Firenze. Importante, quindi, che i suoi allievi, in cui ogni strumentista non raggiunge i 30 anni, siano istruiti e portati in alto nell’ esecuzioni dal Maestro, che ha colto l’arte della Città ove è stata fondata l’Accademia. In fondo Luigi Cherubini era nato proprio a Firenze, nel 1760; anche se come tanti altri musicisti dell’epoca, ha trovato radici per la sua musica a Parigi, che allora divideva la supremazia in quest’ambiente con Vienna; ed ha composto fino al 1842, quando si trovava a Parigi.

   Importante, nel significato del Machbet, constare i timbri di voci, assegnati ai vari ruoli. Ciò è dovuto all’impostazione della Storia, che crea la divisione netta tra Buoni e Cattivi. I Buoni son ovviamente quelli che vincono, e che alla fine del 4° atto sconfiggono l’usurpatore, che viene ucciso in singolar duello. I Cattivi, invece, sono rappresentati dal Re Macbeth, e sopratutto dalla Lady sua moglie, che è l’istigatrice d’ogni misfatto, inducendo il marito a tutti gli assassinii, che al Re non erano venuti in mente. Ma la potenza della preveggenza delle Streghe, non poteva essere trascurata, ed allora, per eliminare le forze contrastanti, Lady Macbeth fa assassinare tutte le parti contrastanti: amici e parenti. Ma se il Destino ha deciso che gli Eventi avrebbero preso una Direzione, non è la perfidia di una Donna, per quanto Lady, che possa indurre a cambiamenti. Quindi vince il Bene, che uccide il Male.

   Tradotto in musica, il Bene ha la voce di Tenore e Soprano, che cantano arie larghe che espandono in toni aperti; il Male viene cantata da Baritono e Contralto, che esprimono la Musica in brevi battute oscure, non tenendo il ritmo troppo in avanscoperta; perchè la loro dialettica doveva essere nascosta, e non poteva essere resa esplicita.

   4 Atti, ma Muti a piazza San Benedetto non ha potuto svolgerli tutti; non perché non sarebbero stati applauditi, visto che il pubblico gremito era entusiasta d’ogni Tempo fatto ascoltare; ma dato che bisognava organizzare una Ripresa Televisiva, non si può pretendere che un contenuto così profondo, ed a questo livello, portasse all’entusiasmo troppi video ascoltatori; perché se avessero assorbito troppo lo spirito col quale Verdi componeva le sue Opere, e se avessero raccolto il senso che il maestro Muti avrebbe voluto proporre, con l’esecuzione da parte dei giovani dell’Accademia Cherubini, forse allora sarebbe partita una Sommossa, che avrebbe cercato di debellare il Ridicolo e Pagliaccesco, per riuscire a ridare all’Organizzazione una Serietà che, nel Macbeth, si afferma.

   Quindi sono state eseguite solo alcuni passi dell’ Opera; neanche i più trascinanti, ma indubbiamente quelli più intensi, in cui i Ragazzi dell’Accademia si sono fatti ammirare, con gli strumenti e la voce, veramente bella e potente.

   Il Maestro Riccardo Muti ha confessato che un Musicista non dovrebbe parlare, per non sminuire il discorso del suono fatto ascoltare; ma poi è seguita un appello verso la Società che, a dir del maestro Riccardo, non può essere Cambiata dalla Musica; ma dovrebbe ascoltare la sua funzione, per assumere un inquadramento essenziale, per conformare la Società a livello Umano, dato che sarebbe l’unica strada che l’Attualità ci porta a percorrere.

   Maestro Riccardo Muti, Accademia Luigi Cherubini, Macbeth di William Shekespeare con libretto di Francesco Maria Piave: signori, Il Futuro!

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