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A Capannelle il Champions Day: Lydia Tesio, Pr.Roma, Pr.Ribot, Pr.Berardelli e Pr.Aloisi

AG.RF 03.11.2018 (ore 07:47)

(riverflash) – Tutto in un pomeriggio. Domenica 4 novembre a Capannelle sono raggruppate tutte le Pattern che prima erano distribuite nell’autunno romano. In un anno travagliato, con il calendario da riformulare e con Capannelle che ha rischiato di fermarsi, è un successo essere riusciti a varare l’evento Champions Day. Il galoppo italiano non ha oggi molti cavalli di eccellenza, ma nel Roma presenta Anda Muchacho (nella foto), il suo esponente di spicco, e nel Lydia Tesio c’è Flower Party, terza nel Derby, che si appresta a lasciare l’Italia e vuole farlo salutando con una vittoria nel ultima pattern di Gruppo 1 rimasta nel Bel Paese.

Il nostro galoppo ha fornito a quello mondiale non soltanto i nomi immortali di Nearco e Ribot ma ha anche scandito nel migliore dei modi il suo divenire dagli anni 20 del secolo scorso grazie alle gesta di grandi campioni come Ortello, Crapom, Apelle, Donatello, Tenerani, Botticelli, Nuccio, Molvedo, Marguerite Vernaut, Prince Royal e, nell’epoca del turf moderno, sono stati un prodotto della nostra cultura Grundy, Bolkonsky, Tony Bin, Carrol House, Falbrav, Electrocutionist e pecchiamo certamente per difetto e di tanto.

Ecco perché ci apprestiamo a vivere una delle giornate che sono non soltanto il fiore all’occhiello del nostro Turf ma ne sono soprattutto la essenza ed insieme il punto di ripartenza poiché non è immaginabile un galoppo che non sia cultura e selezione, il primo ed imprescindibile punto per essere autenticamente Turf. In più, poiché le vicende e le difficoltà degli ultimi anni sono ben noti a tutti, la edizione di questo 2018 del premio dedicato a Donna Lydia Tesio diventa una sorta di “Piave” per il galoppo italiano.

È fondamentale che al termine della disputa di questa corsa, meglio quando in dicembre si raduneranno tutti gli handicapper del mondo, il rating della nostra ultima corsa di gruppo uno rimasta sia confermato nei suoi valori ovvero quelli richiesti per essere gruppo uno che nel caso di corsa per femmine è di 110. Se ciò non dovesse accadere il galoppo italiano e la sua tradizione che affonda le radici in 150 anni di meravigliosa ricerca e selezione verrebbe retrocesso in una sorta di serie B. Ecco perché diventa ancora più importante, diremmo vitale, la corsa alla quale assisteremo nel pomeriggio con la giusta dose di fiducia e partecipazione.

Una giornata che regala all’appassionato cinque corse di gruppo dalla prestigiosa tradizione: Roma GBI, Lydia Tesio Sisal Matchpoint, Ribot – Luciani, Aloisi Concessionaria Fiori e Berardelli.

Non solo: ecco anche una importante listed per i due anni veloci (il Divino Amore) che cosi completano il loro ciclo, ecco una prova del circuito internazionale Fegentri e una corsa che è già tradizione proprio nel pomeriggio del Lydia Tesio ovvero il Livermore, famiglia che per generazioni ha legato il proprio nome proprio a quello di Federico e Donna Lydia Tesio in strettissima collaborazione. Un percorso interrotto nella sua ultima generazione perché Davide Livermore, ippico sempre nel cuore (infatti sarà alle corse), è oggi tra i top registi internazionali di melodramma e il suo Attila inaugurerà il sette dicembre la stagione della Scala. Sono queste le giornate che il Turf italiano deve difendere e se possibile migliorare, come è stato fatto aumentando la dotazione proprio del Lydia Tesio.

 

IL PREMIO LYDIA TESIO SISAL MATCHPOINT

Donna Lydia Tesio non è stata soltanto la compagna insostituibile del Mago di Dormello, ne è stata anche la prima ed imprescindibile collaboratrice, una seconda anima importantissima per le fortune del Senatore e della scuderia (la Dormello Olgiata in partnership fondamentale con la famiglia Incisa della Rocchetta) che in ogni parte del mondo ci hanno sempre invidiato. Nel suo nome corrono ovviamente le femmine, in una prova che è stata istituita subito dopo la scomparsa di Donna Lydia alla fine degli anni 60. La prima a vincere fu Atala (nel 68 e per i colori intramontabili della Fert) ma nei 50 anni di vita la corsa (ultima al traguardo Laganore) ha visto primeggiare o competere cavalle come Zabarella, Bardonecchia, Orsa Maggiore, Lara’s Idea, Grande Nube, Azzurrina, Giustizia, Marmolada, Miss Secreto, Zomaradah, Grey Way, Turfrose il meglio del nostro turf e soprattutto la corsa è stata fucina di importanti fattrici cui dobbiamo aggiungere i nomi preclari di Sound of Freedom, Odeliz, Final Score, Cherry Collect. Il Lydia Tesio Sisal Matchpoint ha sempre tenuto fede al suo compito importante e, soprattutto, è collocata benissimo nel calendario europeo.

La edizione 2018 è di spessore e profilo tale che possiamo dire e sperare possa essere pari al richiesto valore di 110. Il campo è essenziale ma non scarno (otto al via), senza fronzoli ma almeno cinque delle protagoniste rispondono al requisito richiesto in tema di qualità e di rating. La nostra portabandiera sarà Flower Party, eroina che ha saputo sfidare i maschi nel derby con tanto onore (terza) che è stata seconda nelle nostre Oaks, che ha vinto in pattern il Cirla e che con questa prova da l’addio alle nostre piste. Il suo compito sarà reso difficile da God Given, allenata da Luca Cumani che ha tenuto per 45 anni altissimo il nome della cultura ippica italiana in tutto il mondo e che questa corsa la aveva già vinta alla fine degli anni 90 con Zomaradah. God Given è una Nathaniel,attrezzata forse per distanze maggiori del doppio km, che nella stagione ha vinto in settembre le importanti Park Hill st a Doncaster, gruppo due, è stata terza nel Pomone a Deauville, ha vinto due volte in gruppo. Non solo God Given ma anche Navaro Girl che è fresca di settimo posto nell’Opera preceduto però da un eccellente terzo in un altro gruppo uno ovvero il Romanet a Deauville. Il gruppo di pretendenti si arricchisce anche della presenza di Nyaleti che ha le carte in regola per vincere: terza a Keeneland in gruppo uno, quarta delle Falmouth, altro gruppo uno, vinte da Alpha Centauri, vincitrice classica delle Ghinee Tedesche. Ecco un altro nome molto insidioso e di grande valore, quello di Well Timed vincitrice delle Oaks Tedesche ma anche quinta proprio nel recente Opera. A queste cavalle e alle altre in campo (Prima Violetta e Snowy Winter, due altre ospiti più Sladina) il compito, ben possibile di consegnare il 110 necessario alla nostra corsa più importante dell’anno.

 

IL PREMIO GBI RACING ROMA CHAMPION

Il premio Roma GBI è tradizione assoluta nel panorama del nostro Turf. Affonda le sue radici ben oltre il secolo di vita. Per tantissimo è stato il summit per i cavalli dotati di stamina, la qualità che fino alla rivoluzione del Turf che data anni 80, era la prima richiesta per migliorare la selezione e la specie. Si correva infatti sui 2800 metri ma con la vittoria di Welsh Guide si è passati ai molto più moderni e pienamente selettivi 2000 metri. Il primo a vincere fu Dedalo ma scorrendo il libro d’oro ecco i nomi importanti di Worden, di Tissot, di Feria, Surdi, Caorlina, Bacuco, Veronese, Orsa Maggiore, Duke of Marmalade, Tony Bin fu secondo battuto da Orban, due volte vinsero Taipan, Elle Danzig e Soldier Hollow. Andò al palo Cherry Mix dopo un ottimo Arco di Trionfo, vinse un campione come Pressing, trionfarono Estejo, Voilà Ici, Rio de la Plata, Priore Philip, Dylan Mouth e da ultimo, pronto a difendere il titolo, Anda MuchacHo riapparso folgorante nel recente vittorioso Di Capua a Milano. C’è la storia del galoppo italiano nel Roma, non deluderà neppure in questa edizione che stiamo per vivere. Oltre al campione di casa Romeo che difende il titolo (Il Roma nelle ultime due edizioni ha un ottimo rating di 112,50 e 111,25, pienamente oltre il 110 richiesto) ecco due ospiti con i fiocchi. Va Bank (ha raggiunto anche il 113 di rating) è in forma smagliante testimoniata dall’assunto vincente su Iquitos ai primi di ottobre e preceduto dal terzo posto in gruppo uno a Monaco in luglio proprio sui 2000 in corsa vinta da quel Benbati che poi in Australia ha persino impegnato la fenomenale Winx. Ecco pronta una nostra vecchia conoscenza. Si tratta di Royal Julius che lo scorso anno venne per il Ribot e poi vinse anche il Repubblica in maggio e che adesso torna per il Roma dopo un quarto posto probante al massimo nel Dollar durante il meeting di Parigi. Intorno a questi tre, con poi anche gli altri due in campo, (Presley il terzo dello scorso anno e Perego che è un listed winner) si costruisce ancora una volta una pattern che supererà il 110.

IL PREMIO CARLO E FRANCESCO ALOISI CONCESSIONARIA FIORI, IL PREMIO RIBOT, E IL PREMIO BERARDELLI

Il Roma Champion Day non finirà di stupirvi perché appunto oltre alle due pattern attese ecco anche l’Aloisi che ricorda in Carlo e Franco due sportivi di assoluta limpidezza, l’azzurro fasciato di blu i loro colori che Orsa Maggiore rese nobili al massimo. Carlo è stato ai vertici dell’Unire e Franco del Jockey Club. Il grande galoppo italiano che abbiamo avuto negli anni dai 70 al 2000 si deve molto anche a loro.

La corsa ( 106,50 e 105 nelle ultime due edizioni, serve il 105 per restare gruppo tre) è per flyer è l’albo d’oro ci consegna nomi importanti come quelli di Aranvanna, due volte St Paul House, tre volte Rosendhal, un campione come Patapan, due altri ottimi cavalli come Plusquemavie e My Lea ultima vincitrice e poi ancora Dream Impact, Blue Carillon e per quattro volte terzo Titus Shadow cosi come Zapel è secondo nelle ultime due edizioni.Certamente Ribot non ha bisogno di essere ricordato, sarebbe offensivo, il suo premio lega il suo nome a quello indimenticabile di Lollo Luciani allevatore per antonomasia, a lungo al vertice istituzionale della categoria che ha onorato con una produzione formidabile di suoi campioni come Altieri oppure Blue Constellation.

L’albo d’oro del Ribot (105,75 e 104,75 nelle ultime due edizioni) è straordinario: Altieri, Misil, Ramonti, Pressing, Worthadd, Distant Way Karpesky, Giovane Imperatore e da ultimi Greg Pass e Time To Choose. Diplomat, un laureato di Repubblica tornato in formissima vincendo un gruppo due si propone come ospite di lusso contro l’altro invader Masham Star e i nostri migliori possibili tra cui il già laureato Time To Choose, Wait Forever, Wiesenbach in un campo di ben 11 al via. La sequenza incredibili di pattern comprende anche la massima prova per i due anni dopo il Gran Criterium ovvero il Guido Berardelli sui severi ma futuribili 1800 metri, soprattutto nel ricordo del Presidente Unire per eccellenza che ha legato il suo nome alla crescita e allo sviluppo dell’ippica italiana dal dopoguerra fino agli anni 80 dopo essere stato anche grande proprietario perché Nuccio fu prima secondo di Arco e poi primo, vincendo anche le Coronation Cup. La corsa si chiamava prima Tevere e nel suo albo d’oro troviamo il nome assoluto di Nearco così come quello di Astolfina ma poi anche quello di ottimi cavalli come Raimonda Da Capua, di un campionissimo come Bolkonsky oppure di un super come Bob Back, un fenomeno come Falbrav fu secondo ma la vinsero anche Beauty Only, un grande poi di Hong Kong, e Groom Tesse, un derby winner. L’ultimo a vincere è stato Wiesenbach ma ogni anno la corsa (101,50 e 100,25, oltre il necessario 100 pieno) non tradisce ed anche quest’anno in seguito scopriremo che i migliori saranno stati cavalli di spessore. Non resta che vivere a pieno questa giornata che deve essere insieme alle altre che Milano e Roma regalano agli appassionati uno dei punti fermi culturali e spettacolari del nostro mondo del Turf.

NON SOLO CORSE

Naturalmente non solo corse secondo una scelta che Capannelle ma anche tutti gli altri ippodromi lungimiranti hanno effettuato da tempo.

Anche la giornata che abbiamo definito Roma Champions Day si giova di momenti che integrano la essenza dell’istante di selezione: durante, ad esempio, la premiazione di ogni corsa di gruppo sarà riconosciuta una eccellenza femminile del nostro mondo, a 360 gradi, un momento che è insieme di gioia ma vorremmo dire anche di doverosa attenzione colta verso un universo, quello rosa, che nell’ippica moderna è pienamente presente e con grande soddisfazione.

Questo e non solo naturalmente perché Capannelle sarà a diposizione con tutte le sue strutture dal Ristorante panoramico alla Terrazza Derby, dai punti di ristoro al parco giochi. Il tutto ovviamente finalizzato e pronto ad integrarsi al meglio con le vicende del grande galoppo alle quali assisteremo.

Altri eventi collaterali:

VINO & OLIO IN FESTA 2018

Street Farm Food, laboratori, Pic Nic e Musica Popolare

A grande richiesta, dopo il successo delle edizioni precedenti ritorna VINO e OLIO in FESTA con oltre 80 produttori agricoli ed artigiani, laboratori per grandi e piccini, street farm food cioè il “cibo contadino di strada” show-cooking, degustazioni, pic nic autunnale e musica popolare.

L’evento speciale, giunto ormai alla sua 4^ edizione, si svolgerà all’interno dell’Ippodromo dalle 9,00 alle 18,00, organizzato dal Mercato Contadino Castelli Romani in collaborazione con la Federazione Italiana Sommelier (FISAR: delegazione Roma e Castelli Romani) e il Centro Assaggiatori produzioni olivicole Latina (CAPOL).

LA CITTA’ DEI PONY

In occasione del Roma Champions Day verrà inaugurata la“Città dei Pony”: simpatici pony vi accoglieranno nella loro piccola città con giochi e attività anche per i più piccoli. Il Pony Club di Capannelle organizzerà delle passeggiate ludico didattiche alla scoperta del mondo del cavallo.

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