Coppa di Africa dal 13 gennaio
header photo

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

RAID RAZZISTA A MACERATA: SPARA DA UN AUTO IN CORSA AGLI EXTRACOMUNITARI, 6 FERITI DI CUI DUE GRAVI

file-kthe-u434307065825949kd-593x443corriere-web-sezioni

AG.RF.(redazione).04.02,2018

“riverflash” – Un 28enne italiano, incensurato, che viaggiava su un’alfa romeo nera, ha improvvisamente esploso diversi colpi di arma da fuoco in diverse zone della città di Macerata: i colpi erano diretti agli extracomunitari, ne sono stati feriti 6, due di questi in modo grave. Autore di questa sparatoria, è stato Luca Traini, avvolto in una bandiera dell’Italia, solo in macchina il quale, secondo le testimonianze, prima di sparare, avrebbe gridato: “l’Italia agli italiani”, facendo anche il saluto romano. Il giovane, candidato per il consiglio comunale con la Lega Nord, nel 2017, ha subito ammesso le sue responsabilità. Subito si è ipotizzato che l’episodio potesse essere collegato al fatto tragico avvenuto nei giorni scorsi nella cittadina delle Marche, quando è stato ritrovato il cadavere della 18enne Pamela Mastropietro, fatta a pezzi e nascosta in 2 valigie. I due non si conoscevano, secondo quanto raccontato dallo zio della ragazza, scappata da una comunità di recupero nella quale viveva, per disintossicarsi dalla droga. Tuttavia, la famiglia di Pamela ha preso le distanze dall’ episodio raccapricciante e violento, nella convinzione che il nostro sia un Paese civile, uno stato di diritto, dove nessuno ha il diritto di farsi giustizia da solo, ammesso che la motivazione del giovane, sia stata quella di vendicare la povera Pamela. Queste dunque, sono state le parole della famiglia, devastata dal dolore. Piuttosto, i familiari della ragazza, sperano vivamente che la giustizia faccia il suo corso e il responsabile dell’orribile omicidio, abbia la giusta pena. “Lo Stato sarà severo verso chiunque pensi di alimentare una spirale di odio e violenza” ha dichiarato il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, aggiungendo anche: “Confido nel senso di responsabilità di tutte forze politiche”.  Il titolare della palestra in cui si allenava, ha raccontato che Traini era stato in cura da uno psichiatra, che l’aveva giudicato ‘border line’, subiva una difficile situazione familiare: di solito lavorava come manovale e di tanto in tanto, come buttafuori dalle discoteche. Ad ottobre era stato cacciato dalla palestra e non l’ho più rivisto”.

Nessun Commento »

Puoi lasciare una risposta, oppure fare un trackback dal tuo sito.


Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..

Lascia un commento


Heads up! You are attempting to upload an invalid image. If saved, this image will not display with your comment.

*