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NEI RAMI VEDO LE RADICI, LE POESIE DI SALVATORE MALIZIA

nei-rami-vedo-le-radici-514053di Sabrina Sciabica (AG. RF. 15.01.2018) 

(riverflash) – Perché non iniziare l’anno nuovo con un libro di poesia, da tenere sempre a portata di mano, per rinfrancare lo spirito durante i momenti difficili?

Soprattutto se è una poesia che riconcilia con la vita; se è un verso delicato, se le parole scaldano la mente del lettore con un’affettuosa comprensione.

Questa raccolta poetica di Salvatore Malizia, affronta temi esistenziali; ci parla dell’inconscio, dei sensi di colpa, dei più comuni meccanismi della mente umana che talvolta ci tormentano fino all’insorgere di manie e malattie. Nei rami vedo le radici è una sorta di metafora profondamente legata al mestiere di questo poeta contemporaneo. Malizia è, infatti, psichiatra e psicoanalista e così descrive il suo lavoro di analisi e scavo:

Ascolto vite finte appese al delirio

come il cieco a un sogno a colori

o il nevrotico all’inconscio,

anime frenetiche in balia del vento.

Sono versi semplici ma pieni di empatia poiché il lettore si riconosce facilmente in questa incertezza, riflesso della realtà quotidiana in cui tutto scorre freneticamente.

Il medico poeta ci descrive il desiderio, la coscienza, il narcisismo, le voci interne, la malinconia.

E, nonostante la crisi, ci consiglia di sperare e sognare:

Sogna ad occhi aperti di giorno

eviterai gli incubi di notte.

Suggerisce, inoltre, un ingrediente fondamentale per affrontare il nostro percorso terreno, ovvero l’ironia:

Se sei stanco dell’interminabile analisi,

non essere prolisso, sii sintetico e breve.

Dai un senso alle giornate banali.

Inventa i tuoi paradossi e paradossa la vita.

E c’è anche il riferimento alla poesia giapponese celebre per la capacità di concentrare concetti profondi in poche parole, nell’Haiku d’ottimismo:

Tante lacrime

sciolgono il dolore –

Fuori già spiove.

Nei rami vedo le radici, raccolta di versi edita da La vita felice, è un libro che suggerisce leggerezza, seppur sia intriso di temi profondi.

La copertina, recante uno splendido Ficus centenario che si trova a Piazza Marina, a Palermo, è già un inizio interessante, in quanto suggerisce coraggio, saggezza, resilienza.

La musicalità dei versi e lo stile raffinato, le colte citazioni e i richiami ad altri scrittori, fanno di queste pagine un luogo prezioso in cui è piacevole vagabondare, uno spazio in cui rispecchiarsi e, soprattutto, riappacificarsi.

 

 

 

 

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