Coppa di Africa dal 13 gennaio
header photo

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

ANDA MUCHACHO VINCE IL PREMIO ROMA GBI RACING, L’IPPICA SPERA DI NON LASCIARE CAPANNELLE

capann-anda-muchacho-y-mac-mahondi Francesco Angellotti (AG.RF 27.11.2017)

(riverflash) – I Gran Premi che non si erano disputati il 5 novembre per impraticabilità di Pista, si sono recuperati tutti con la disputa del Premio Roma, un Gruppo II per 3 anni ed oltre sulla distanza di 2000 metri. Corsa appassionante, in cui si è messo in luce il valore che conduce uno Sport, che bisogna coordinare con Metodo, nella scienza, accuratezza dei sistemi, esperimenti, impegno. Chissà se sarà servito a qualcosa, se il discorso Ippico potrà ancora volgere lo sguardo allo svolgimento diretto verso la Qualità.

   Quel che sconcerta è che tutto il Mondo che svolge mansioni all’interno del Settore, non si rende conto dettagliatamente di cosa sta succedendo, pur stringendo le spalle perchè “l’Ippica è in Crisi”. Questo Dato di Fatto può voler dire che la sua Fine è Imminente. Perchè, se chiude Capannelle, finisce praticamente tutto il discorso di questo Sport.

   Potrebbe continuare a vivere come appendice irrilevante in qualche piccola piazza, ma l’ottico d’inserimento a livello Internazionale verrebbe a mancare, pur se iniziato 37 anni fa (ufficialmente) con l’apertura delle corse Pattern ai cavalli stranieri.

   Ma perchè Capannelle dovrebbe chiudere, se l’Assessore Daniele Frongia ha elogiato l’attività della Società, che potrà svolgere una gradita attività nel 2018?

   Sembra bello aver acquisito un altro anno per far capire che il Valore e l’Importanza dell’Ippica coinvolge molto di più di quanto adesso viene calcolato. Invece, proprio nello stesso giorno del 17 novembre, dato che la richiesta di proroga inoltrata dalla Società è stata respinta, la dottoressa Cintio, della Direzione Sport di Roma Capitale, ha inoltrato la delibera amministrativa che ingiunge alla Società dar spazio nell’Area, attualmente adibita ad Ippodromo, di “cose e persone” entro 180 giorni; questo perché la concessione d’agibilità viene rescissa. Allora adesso corriamo i Gran Premi ospitando invader stranieri (che questa volta sono stati battuti), ma la Dirigenza non invia i calendari d’incarichi per dicembre; oltre che le date dei Gran Premi, che dovrebbero già essere stati resi pubblici per il 2018, non possono essere resi noti dal Ministero.

   L’avvocato Mazzoncini ha cercato di alleviare il rischio “fallimento”, rendendo noto che, dal punto di vista “legale”, questa delibera è impugnabile presso il Tar perchè può essere affermato il “diritto di proroga alla concessione”. Ma Capannelle non mira a strascinare per un altro anno l’incombente Crisi, per dilazionare l’Ecatombe. La Situazione va risolta.

   Così in una giornata in cui ancora ventilava l’aria di Sport e Selezione, si è disputato l’atteso recupero dell’ultima Pattern europea, per cavalli di 3 anni ed oltre sui 2000 metri: premio Roma. Qualche partente del giorno 5 è mancato, ma se ne sono aggiunti altri per cui dagli 8 dell’edizione non disputata, sono scesi in pista 10 cavalli; non tutti con le stesse chanches, ma dall’ottima linea. Il tedesco Khan, che aveva militato in Germania, piazzandosi in buone categorie, con l’ultima corsa un 5° in Gruppo I a Monaco con 9 partenti, si è ritirato e non è arrivato. Unico straniero il cecoslovacco Wireless, che si è presentato con un ottima linea francese, avendo vinto in Listed a Maison Lafitte ed essendo arrivato, dopo un 2° posto in gruppo III a Deauville, 5° in Gruppo II a Chantilly in una corsa di 9 cavalli. Il clan Botti presentava 5 cavalli, tutti in ottima condizione, e tra questi Stefano supponeva che le chanches migliori fossero per Mac Mahon, il 3 anni vincitore del Filiberto e del Derby a maggio, che dopo un’esperienza poco positiva a Saint Cloud a metà luglio, ha passato un lungo periodo di recupero e si è rivisto in crescendo di forma a metà settembre, ove è arrivato terzo nel Gruppo II Federico Tesio, pur a lunghezze.  C’era da calcolare, però, che mentre la forma francese di Wireless era sui 1600 metri, la punta dei Botti è un cavallo di distanza, avendo corso sui 2000 ed avendo tentato il colpo in Francia sui 2400.

   Eppure, ad analizzare le performanches, un altro cavallo era molto in evidenza: Anda Muchacho. Questo 3 anni è un figlio di Helmet e si è presentato in una condizione smagliante, con una linea che lo metteva in evidenza. Battuto da Mac Mahon nel Derby, ove era terzo a poco più di 2 lunghezze, dopo un periodo di pausa per sopportare il caldo estivo, ha vinto la Listed premio Fossati sui 1800 metri e successivamente, sempre sui 1800 metri, il Gruppo III premio Piazzale a metà ottobre. Inoltre aveva incontrato diversi avversari che tornavano ad affrontarlo nel Roma, e li aveva nettamente battuti. Inoltre va rilevato che Anda Muchacho ha caratteristiche brillanti più di Mac Mahon, perchè venendo da vittorie sui 1600 metri prima del Derby,in cui è arrivato 3° sui 2200 metri, è tornato a vincere sempre sui 1800.

   La corsa è venuta bene per il figlio di Helmet allenato da Nicolò Simondi, figlio di Mauro che ricordo uno dei più bravi Gentlemen in piano ed ostacoli, che montava ogni mattina i cavalli della scuderia del padre Chiodini (di cui non faremo un memoriale per non disperderci nel discorso), ed ha acquisito un gran senso del Cavallo, che nelle sue mani riesce a esprimere la prestazione migliore. Comunque l’andatura ha sgranato il gruppo, che entrato in dirittura si è aperto a ventaglio, ognuno cercando l terreno più favorevole, dato che era molto appiccicoso. Ai 400 metri sgusciano ANDA MUCHACHO e MAC MAHON, che lottano strenuamente per la vittoria, che appare incerta fino fin sul palo.  L’allievo di Nicolò è aggredito dall’attacco furibondo del cavallo del clan Botti, ma resiste con coraggio e risponde con una forza atletica che si impone con autorevolezza;capann-anda-muchacho-premio-roma-gbiracing così Dario Vargiu è riuscito ad usufruire del coraggio e dell’autorità del baio, che ha vinto perché ha voluto vincere; regalando al figlio di Mauro Simondi la soddisfazione della bella Coppa, offerta al Vincitore. Peccato per i proprietari giapponesi del vincitore del Derby che è arrivato secondo, i signori Shimakawa; hanno mancato la vittoria, pur avendo avuto occhio nell’acquisto di un ottimo cavallo, che saprà ripetersi in ottima categoria; anche se Mac Mahon non è un Campione, da correre i gruppi II in Francia.

   Terzo ad 1 lunghezza il cavallo della scuderia Quafin, Presley, che veniva da 4 primi: anche se in handicap principali, i suoi chili erano sempre da n° 1. Quarto Time to Choose, un 4 anni primo arrivato nel Presidente della Repubblica Gr II sui 2400 metri, con l’ultima prestazione da vincitore del pr. Ribot sui 1600 metri: molto duttile nella distanza.

Clicca qui per vedere il video del Premio Roma GBI Racing

   Altra nota della giornata, è stato il premio d’apertura, condizionata per cavalli di 3 anni, purosangue arabo. 4 partenti, uno ritirato, uno si è fermato perchè forse ha fatto un tempo di galoppo prendendo un rimboccone (dato che il veterinario non ha riscontrato malesseri apparenti), a 200 dal palo Vistosardibarbagia passa di 1 lunghezza, ma finisce lo slancio ed il favorito Loskhar gli rientra e vince di più di 1 lunghezza. Premio al vincitore 5 525 Euro (complessivi 14,300); metri della corsa 1.700; tempo del vincitore 2 minuti esatti.

   Vi sembra logico offrire tutto questo montepremi a dei cavalli che sono lontani dalla categoria alla quale può arrivare un Puro Sangue? Vi pare che la selezione per migliorare questa razza debba essere incentrata sulla velocità? Tenete presente, che sullo stesso terreno, la corsa dopo, in cui erano impegnati puledri di 2 anni in una gara di 100 metri più corta (m. 1600), il Tempo ufficiale è stato 1.41.52. Che senso ha perdere tutto quel che ci vuole per allenare un cavallo, se non è all’altezza d’esprimersi ad un livello di selezione?  Ma in fondo gli  Arabi si divertono così! E’ il discorso che il valore lo compra chi ha la disponibilità, per divertimento personale trascurando tecnica e qualità.

   Altra corsa da notare, il premio Farrel, dedicata a Cesare Mercalli, che era un bravo bookmaker che aveva approfondito la sua tecnica nella preparazione nell’Allevamento e delle Linee Genealogiche. Infatti, discorso casuale, correva una cavalla  dell’ultima fattrice che Mercalli aveva in allevamento. La corsa è stata vinta da Resegone, della scuderia Jerago allenata da Fabrizio Camici. La premiazione non poteva non rendere l’Omaggio del padre Marco Mercalli, mio amico da tanti anni ed allenatore da quando facemmo assieme il primo corso indetto per avere la patente, onde poter esercitare questa professione. Il significato della premiazione vorremmo, non solo io e Marco, che portasse un po’ di Luce per far brillare l’Ippica del suo Valore, che come mostrato all’inizio dell’articolo, si è disperso, e non si riesce più ad individuare.

Nessun Commento »

Puoi lasciare una risposta, oppure fare un trackback dal tuo sito.


Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..

Lascia un commento


Heads up! You are attempting to upload an invalid image. If saved, this image will not display with your comment.

*