27 Nov 2017
ANDA MUCHACHO VINCE IL PREMIO ROMA GBI RACING, L’IPPICA SPERA DI NON LASCIARE CAPANNELLE
di Francesco Angellotti (AG.RF 27.11.2017)
(riverflash) – I Gran Premi che non si erano disputati il 5 novembre per impraticabilità di Pista, si sono recuperati tutti con la disputa del Premio Roma, un Gruppo II per 3 anni ed oltre sulla distanza di 2000 metri. Corsa appassionante, in cui si è messo in luce il valore che conduce uno Sport, che bisogna coordinare con Metodo, nella scienza, accuratezza dei sistemi, esperimenti, impegno. Chissà se sarà servito a qualcosa, se il discorso Ippico potrà ancora volgere lo sguardo allo svolgimento diretto verso la Qualità.
Quel che sconcerta è che tutto il Mondo che svolge mansioni all’interno del Settore, non si rende conto dettagliatamente di cosa sta succedendo, pur stringendo le spalle perchè “l’Ippica è in Crisi”. Questo Dato di Fatto può voler dire che la sua Fine è Imminente. Perchè, se chiude Capannelle, finisce praticamente tutto il discorso di questo Sport.
Potrebbe continuare a vivere come appendice irrilevante in qualche piccola piazza, ma l’ottico d’inserimento a livello Internazionale verrebbe a mancare, pur se iniziato 37 anni fa (ufficialmente) con l’apertura delle corse Pattern ai cavalli stranieri.
Ma perchè Capannelle dovrebbe chiudere, se l’Assessore Daniele Frongia ha elogiato l’attività della Società, che potrà svolgere una gradita attività nel 2018?
Sembra bello aver acquisito un altro anno per far capire che il Valore e l’Importanza dell’Ippica coinvolge molto di più di quanto adesso viene calcolato. Invece, proprio nello stesso giorno del 17 novembre, dato che la richiesta di proroga inoltrata dalla Società è stata respinta, la dottoressa Cintio, della Direzione Sport di Roma Capitale, ha inoltrato la delibera amministrativa che ingiunge alla Società dar spazio nell’Area, attualmente adibita ad Ippodromo, di “cose e persone” entro 180 giorni; questo perché la concessione d’agibilità viene rescissa. Allora adesso corriamo i Gran Premi ospitando invader stranieri (che questa volta sono stati battuti), ma la Dirigenza non invia i calendari d’incarichi per dicembre; oltre che le date dei Gran Premi, che dovrebbero già essere stati resi pubblici per il 2018, non possono essere resi noti dal Ministero.
L’avvocato Mazzoncini ha cercato di alleviare il rischio “fallimento”, rendendo noto che, dal punto di vista “legale”, questa delibera è impugnabile presso il Tar perchè può essere affermato il “diritto di proroga alla concessione”. Ma Capannelle non mira a strascinare per un altro anno l’incombente Crisi, per dilazionare l’Ecatombe. La Situazione va risolta.
Così in una giornata in cui ancora ventilava l’aria di Sport e Selezione, si è disputato l’atteso recupero dell’ultima Pattern europea, per cavalli di 3 anni ed oltre sui 2000 metri: premio Roma. Qualche partente del giorno 5 è mancato, ma se ne sono aggiunti altri per cui dagli 8 dell’edizione non disputata, sono scesi in pista 10 cavalli; non tutti con le stesse chanches, ma dall’ottima linea. Il tedesco Khan, che aveva militato in Germania, piazzandosi in buone categorie, con l’ultima corsa un 5° in Gruppo I a Monaco con 9 partenti, si è ritirato e non è arrivato. Unico straniero il cecoslovacco Wireless, che si è presentato con un ottima linea francese, avendo vinto in Listed a Maison Lafitte ed essendo arrivato, dopo un 2° posto in gruppo III a Deauville, 5° in Gruppo II a Chantilly in una corsa di 9 cavalli. Il clan Botti presentava 5 cavalli, tutti in ottima condizione, e tra questi Stefano supponeva che le chanches migliori fossero per Mac Mahon, il 3 anni vincitore del Filiberto e del Derby a maggio, che dopo un’esperienza poco positiva a Saint Cloud a metà luglio, ha passato un lungo periodo di recupero e si è rivisto in crescendo di forma a metà settembre, ove è arrivato terzo nel Gruppo II Federico Tesio, pur a lunghezze. C’era da calcolare, però, che mentre la forma francese di Wireless era sui 1600 metri, la punta dei Botti è un cavallo di distanza, avendo corso sui 2000 ed avendo tentato il colpo in Francia sui 2400.
Eppure, ad analizzare le performanches, un altro cavallo era molto in evidenza: Anda Muchacho. Questo 3 anni è un figlio di Helmet e si è presentato in una condizione smagliante, con una linea che lo metteva in evidenza. Battuto da Mac Mahon nel Derby, ove era terzo a poco più di 2 lunghezze, dopo un periodo di pausa per sopportare il caldo estivo, ha vinto la Listed premio Fossati sui 1800 metri e successivamente, sempre sui 1800 metri, il Gruppo III premio Piazzale a metà ottobre. Inoltre aveva incontrato diversi avversari che tornavano ad affrontarlo nel Roma, e li aveva nettamente battuti. Inoltre va rilevato che Anda Muchacho ha caratteristiche brillanti più di Mac Mahon, perchè venendo da vittorie sui 1600 metri prima del Derby,in cui è arrivato 3° sui 2200 metri, è tornato a vincere sempre sui 1800.
La corsa è venuta bene per il figlio di Helmet allenato da Nicolò Simondi, figlio di Mauro che ricordo uno dei più bravi Gentlemen in piano ed ostacoli, che montava ogni mattina i cavalli della scuderia del padre Chiodini (di cui non faremo un memoriale per non disperderci nel discorso), ed ha acquisito un gran senso del Cavallo, che nelle sue mani riesce a esprimere la prestazione migliore. Comunque l’andatura ha sgranato il gruppo, che entrato in dirittura si è aperto a ventaglio, ognuno cercando l terreno più favorevole, dato che era molto appiccicoso. Ai 400 metri sgusciano ANDA MUCHACHO e MAC MAHON, che lottano strenuamente per la vittoria, che appare incerta fino fin sul palo. L’allievo di Nicolò è aggredito dall’attacco furibondo del cavallo del clan Botti, ma resiste con coraggio e risponde con una forza atletica che si impone con autorevolezza; così Dario Vargiu è riuscito ad usufruire del coraggio e dell’autorità del baio, che ha vinto perché ha voluto vincere; regalando al figlio di Mauro Simondi la soddisfazione della bella Coppa, offerta al Vincitore. Peccato per i proprietari giapponesi del vincitore del Derby che è arrivato secondo, i signori Shimakawa; hanno mancato la vittoria, pur avendo avuto occhio nell’acquisto di un ottimo cavallo, che saprà ripetersi in ottima categoria; anche se Mac Mahon non è un Campione, da correre i gruppi II in Francia.
Terzo ad 1 lunghezza il cavallo della scuderia Quafin, Presley, che veniva da 4 primi: anche se in handicap principali, i suoi chili erano sempre da n° 1. Quarto Time to Choose, un 4 anni primo arrivato nel Presidente della Repubblica Gr II sui 2400 metri, con l’ultima prestazione da vincitore del pr. Ribot sui 1600 metri: molto duttile nella distanza.
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