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La Macedonia ferma 1-1 a Torino un’Italia resa modesta dalle troppe assenze

giorgiochielliniitalyvfyrmacedoniafifaibtmcqo-lfalAG.RF 07.10.2017

(riverflash) – Per essere sicura di giocarsi la partecipazione al Mondiale russo l’Italia deve aspettare stasera, augurandosi che la Bosnia di Dzeko e Lulic non vinca a Sarajevo contro il Belgio di Mertens. C’è tanta Serie A nelle altre Nazionali che il c.t. Ventura deve schierare nella formazione titolare giocatori panchinari nelle squadre di club. Questo è un problema, perché in Italia si è cercato di copiare il calcio inglese dimenticando che l’Inghilterra viene costantemente eliminata nei tornei mondiali ed europei riservato a squadre nazionali.

A Torino serviva una vittoria sulla Macedonia per buttarsi alle spalle la disfatta di Madrid e archiviare la qualificazione agli spareggi di novembre. Senza brillare, grazie a un gol di Chiellini, gli azzurri ci stavano riuscendo, ma arretrando troppo nel secondo tempo. A 13′ minuti dal 90esimo la frittata. Pandev, vecchio corsaro della Serie A, ha visto il varco per lanciare Trajkovski, del Palermo, che entrava in area e batteva Buffon. Un anno fa, a Skopje, la Macedonia aveva sfiorato il pareggio con il suo modulo a difesa folta che evita di marcare a uomo.

Senza Belotti, Ventura cambia modulo a Torino, con Immobile punta centrale affiancato a sinistra da Insigne, mentre Verdi, che nel Bologna fa il “falso nueve” è spostato sulla fascia destra a fare l’ala. Da un suo cross è nato il gol di Chiellini. Pesanti le assenze di De Rossi, Verratti e Pellegrini a centrocampo, dove Ventura ha rinunciato al regista schierando Gagliardini, un mediano da interdizione che nell’Inter fa il panchinaro, al fianco di Parolo. Scelte quasi obbligate perché in Italia non crescono registi. In difesa l’ex-terzetto juventino Barzagli-Bonucci-Chiellini davanti a Buffon.  Con la Macedonia schierata a cinque dietro, l’Italia cerca gli spazi per colpire e al 7’ va ad un passo dal vantaggio con una bella combinazione in velocità tra Immobile e Insigne: i due ex compagni nel Pescara di Zeman danno sfoggio delle propria abilità, ma la conclusione ravvicinata del fantasista del Napoli viene respinta da Dimitrievski. La Macedonia conferma di essere una squadra solida e si affaccia dalle parti di Buffon al 18’ con un sinistro al volo di Pandev bloccato a terra dal portierone azzurro.  Non è facile trovare il varco giusto, Zappacosta e Darmian sulle fasce sono ben schermati dai difensori macedoni e le occasioni più pericolose passano dai piedi di Insigne: a cavallo tra il 36’ e il 37’ il numero 10 azzurro prima raccoglie un traversone di Parolo e gira di testa tra le braccia di Dimitrievski e poi pesca con un lancio preciso l’inserimento di Zappacosta, che a pochi passi dalla porta non trova la giusta coordinazione e calcia alto. E’ il preludio al gol dell’1-0, che arriva al 40’ grazie all’ennesima intuizione di Insigne pescato da un traversone di Verdi: passaggio filtrante per Immobile e assist dell’attaccante della Lazio per Chiellini, che, solo davanti al portiere, realizza il suo ottavo centro in Nazionale. E due minuti dopo è sempre il difensore juventino a salvare su Nestorovski, pronto a calciare in porta. La ripresa inizia con Rugani al posto dell’acciaccato Barzagli. Le emozioni scarseggiano, con il pallone che staziona nella zona centrale del campo e la Macedonia che alza il pressing e va alla ricerca del pareggio, inserendo al 64’ il palermitano Trajkovski al posto di Hasani. Ventura risponde mandando in campo Bernardeschi per Verdi e alla mezzora lancia anche il 13° esordiente della sua era, Bryan Cristante, al posto di Gagliardini. Come una doccia gelata al 77’ arriva però il pareggio della Macedonia firmato dal neo entrato Trajkoski, che su invito di Pandev batte con un violento diagonale destro Buffon. L’Italia si getta in avanti alla ricerca del 2-1, ma il forcing finale non dà frutti.

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