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SANGEMINI CLASSIC, IN VIAGGIO CON IL PIANOFORTE DI STEFANO SALVATORI

stefano-salvatoridi Francesco Angellotti (AG.RF 27.07.2017)

(riverflash) – Non è né logico né produttivo imperniare gli eventi artistico-culturali in un breve periodo estivo, accalcandosi gli appuntamenti importanti, per poi trascorrere intere stagioni in cui il freddo, la pioggia, e sopratutto la routine quotidiana, reprimono la Vitalità di persone che potrebbero essere coinvolte con iniziative interessanti. Sembra quasi (quasi) che si voglia scendere in competizione per accaparrarsi il pubblico, che potrà assegnare Autorità durante la Noia dell’avvilimento di Bassa Stagione. Quel che avviene in Umbria, è un’impostazione imperante più o meno ovunque; ma non spinge all’apprendimento, è solo una concorrenza. Per esempio vicino a Terni, lunedì 24 luglio (ed era un lunedì), si svolgevano 4 appuntamenti importanti in contemporanea nel raggio di pochi chilometri; vi pare logico? Avrei voluto partecipare … a tutte e 4 le manifestazioni, perchè interessanti nella loro presentazione. Una ne potevo scegliere, e mi è sembrato, tra tutte, preferibile l’evento programmato da Sangemini Classic, ormai giunta alla XVIII edizione. Non solo per la sua tradizione nell’ambiente culturale, ma sopratutto per il motivo che spinge Virna Liurni nella ricerca di Novità, onde arricchire e far crescere il discorso Sociale condotto dalla Musica, che nella Staticità soccomberebbe.

   Eravamo, tra l’altro, sicuri che il discorso da portare avanti venisse fuori da uno studio profondo, con un retroterra solido; infatti il conduttore della serata sarebbe stato il maestro del Teatro alla Scala, il pianista Stefano Salvatori; accompagnato dalla sua signora, già prima ballerina della Fondazione Arena di Verona con ambiti successi internazionali, Ghislaine Valeriani. Una coppia del genere, in una esibizione normale, non potevano che offrire uno spettacolo stupendo.

   Sarebbe stato troppo banale, nel Sangemini Classic bisogna portare avanti lo studio, la ricerca, la sperimentazione. E quel che più è riuscito, è che la sperimentazione viene eseguita su basi importanti e conosciute, in modo che viene ottenuto sempre un risultato che porta avanti il discorso musicale.

   Stefano Salvatori ha iniziato a tasteggiare con una grazia ed impetuosità che solo un grande artista può coniugare; ha svolto un lungo brano introduttivo che ha appassionato tutto il folto pubblico, che per minaccia (quasi passata) della pioggia, ha riempito la Chiesa di San Francesco nella piazza d’ingresso di San Gemini; questo particolare è stato molto importante, non solo per la straripante affluenza, che però ha trovato posto a sedere (da qualche parte, ma in Chiesa…); ci sono anche risvolti personali, ma non posso confessarli lo sappiamo solo io ed il Santo a cui sono stato dedicato. Dirò soltanto della bellezza del complesso ecclesiastico, che è stato costruito intorno al 1100, appunto l’epoca in cui visse il Poverello a cui ora è dedicato; pochi sono gli affreschi che si possono ammirare alle pareti; Tutto rifatto e ricostruito, ma saggiamente è stato evitato di ricopiare le bellezze distrutte, e le mura sono discretamente tutte bianche, con 3 navate nuove definite dalle colonne; gli affreschi sono pochi, ma quelli presenti, sono Veri!

   Torniamo alla Musica, ed all’eccezionale esecuzione del maestro Salvatori. Ad un tratto… ma che succede… questa poi… non l’avevo mai vista! si avvicina un bambino, si siede alla tastiera e, accompagnato dal professore, diventa lui l’esecutore, perchè Stefano presto si allontana. Tutto fino a che non accade il contrario, ovvero che il pianista riprende il suo posto per l’esecuzione di un altro brano, fino a che non riavviene lo scambio. Praticamente un susseguirsi di esecuzioni del Maestro, che mostrava l’Arte e l’affidava ai giovani pianisti, che avevano da 8 a 14 anni. Tutto di seguito e senza interruzioni. Ti pare a te? Ma quando mai si è fatto così!

   Non fate tanto gli increduli, perchè il pezzo forte, e posso dire anche bellissimo io che l’ho visto, deve ancora venire. Al tempo della Musica, due ballerine scendevano (diciamo, in chiesa ?!?) sul palco e facevano passaggi di Danza Moderna. Non so dire se le ballerine fossero più Brave o più Belle; comunque erano Bravissime. Certo, il fascino della fluidità dell’esecuzione dei passi dava alla scena un’immagine paradisiaca. Ma in tutto ciò, la signora Valeriani (che non chiamo per nome perchè è troppo complicato) trascinava alla danza tutti i bambini, tranne quello che era alle tastiere. Un po’ di ballo alla musica del pianoforte, poi di nuovo seduti, aspettando un’altra esecuzione. E la prima ballerina Valeriani conduceva ed organizzava tutta la messa in scena, conducendo nelle mosse e nelle tecniche.

   Ora, certamente, le composizioni suonate dal Maestro erano movimentate, eseguite artisticamente, ricche di passaggi lenti e più svelti: in cui meglio non provarci se non si è bravissimi; le musiche suonate dai bambini erano pezzi coloriti, ma più ritmati, un po’ ripetitivi. Ma è stato appassionante ascoltare il composto al pianoforte, in cui la danza mostrava come il corpo è sciolto nelle articolazioni.  Momento finale, è arrivato un diversivo che tutti si aspettavano, perchè gli strumenti erano evidenti; ma nessuno s’immaginava come sarebbero state suonate le percussioni. Piano piano, tutti i bambini erano seduti agli strumenti, ed hanno avuto modo di rappresentare le diversità del suono, dei tempi, del ritmo, delle inflessioni, dell’intensità… Insomma, si è concluso il discorso della serata, mostrando come la musica ed il ballo sono fonti educative, che trasmettono ad ogni persona Valori e Contenuti che aiutano a diventar Persona. Tutto quel con cui si viene a contatto, non solo è specifico di una specialità, ma è fonte di maturazione, per poter sviluppare nel modo più spontaneo la propria personalità. Però così non l’avevo mai visto; è una trovata veramente geniale: Bisogna scoprire l’Attualità!!

   Praticamente si allarga il Senso del Suono; perchè le mani che articolano le note, ed un corpo che si muove ascoltandole, dovrebbero spingere a svolgere qualsiasi movimento, spronato da qualsiasi causa, per mostrare che la musica ritma la Vita e la danza viene rappresentata da ogni movimento.

   Raccogliamo il messaggio di Stefano e Ghislaine e capiamo che Musica è Vita, come la Danza è Movimento. Grazie.

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