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Fino al 30 luglio la 6ª edizione del NARNIA FESTIVAL, diretto da Cristiana Pegoraro

narnia-festival-02di Francesco Angellotti (AG.RF 24.07.2017)

(riverflash) – I problemi causati dalle scosse di terremoto ormai quasi 1 anno fa, non hanno comportato problemi unicamente legati ai disastri avvenuti, ed alle difficoltà logistiche per il lavoro e la conduzione familiare: a parte le vittime, che sono sempre troppe finchè ci sono. Il problema è rappresentato dal ritorno allo sviluppo di un discorso Sociale e Culturale, che procedeva con creatività e passione in tutta l’Umbria. Adesso, certo, le attrattive non sono sparite ed i luoghi ove scoprire Realtà importanti sono sempre affascinanti; ma un po’ per “non andarla a cercare”, un po’ per preconcetto, un po’ per paura ipotizzata anche senza presupposti, il turismo quest’anno è calato moltissimo, intorno al 40%. Le persone vengono ad ammirare quel che è racchiuso nella Natura e nell’Arte in Umbria, ma non si fermano tranquillamente per arricchirsi di quanto possono ammirare, perchè arrivano, guardano e scappano via.

   Certo, una volta avvenuta la Scossa, non è facile che in altre parti possa avvenirne un’altra; il rischio è sempre quello di tutte le zone sismiche. Al massimo potrebbero avvenire “scosse d’assestamento”, ma ininfluenti. Eppure, prima di andare a trascorrere un periodo di vacanza nelle zone ov’è avvenuto un recente terremoto, la gente ci pensa 2 volte.

   Bisogna render merito allo spirito degli umbri che, con sacrificio ma impegno, creano una Giusta Reazione per riportare la Gloria che merita, recarsi a visitare il Centro-Italia. Sotto la direzione artistica di Cristiana Pegoraro, che svolge un’attività ricca e importante a New York, ma che non si stacca dalla sua Terra, che ama ed a cui è attaccata visceralmente, la VI edizione del Narnia Festival si sta mostrando come un evento culturale di reazione veramente importante, per mostrare che la Cultura non subisce mutamenti tellurici.

   Cristiana ha organizzato molti ed importanti appuntamenti in cui, attraverso la musica, si sviluppa il contenuto che trasmette il significato del proprio Essere a tutti i presenti. Iniziando, quindi, da Narni, la manifestazione di 13 giorni si espande a Terni, Amelia,Perugia, Orvieto, Acquasparta, Roma. Ed in queste residenze culturali, Cristiana ha organizzato la guida attraverso forme dell’Arte che si distinguono, ma partecipano unite ad un discorso creativo: musica classica, opera lirica, musica sacra, jazz, danza classica, flamenco e tango argentino. Ma integrati nel discorso sono i “percorsi d’arte”, in cui si possono ammirare Opere dal significato veramente molto profondo, di cui è ricca tutta la Regione; il tutto non trascurando quel che è stato prodotto nella Cultura popolare nelle manifestazioni quotidiane, presentando posti ove si possono assaporare le ricercatezze enogastronomiche classiche umbre, con un ottimo vino delle colline attorno.

   Tutto questo contorno, essenziale ed importante da partecipare, con degli appuntamenti musicali di primissimo piano. Sabato 22 luglio, presso l’Auditorium San Domenico di Narni, si è potuta ascoltare l’Orchestra Nuova Filarmonica di Roma, diretta dal bravissimo maestro Lorenzo Porzio; e l’ultimo brano con ii cantanti dell’International Vocal Arts Program ed il Coro città di Roma, con direttore del coro Mauro Marchetti. Al pianoforte, non poteva mancare e per fortuna che non è mancata, Cristiana Pegoraro.

   Il programma dell’audizione era il Massimo del Massimo; inizio superlativo, con il preludio d’un’Opera notissima di Wolfang Amadeus Mozart (1756-1791), che ha impostato l’umore del folto pubblico, che non s’è voluto perdere l’occasione d’ascoltare un concerto così importante e gli ultimi giunti hanno accondisceso a rimanere in piedi. Dopo Mozart, chi poteva reggere la linea musicale? Solo Beethoven! Nato pochi anni dopo il mito salisburghese, che presto cessò la sua partecipazione terrena a Vienna, Ludwig van Beethoven vide la luce nel 1770 a Bonn, da umile madre che presto lo lasciò, e Ludwig rimase sconvolto della situazione in cui dovette affrontare realtà esistenziali, che lo coinvolsero in modo opprimente. Stesso il Compositore era di salute fragile, pieno di dolori e l’udito che gradatamente è sfumato: proprio a Lui che era il compositore che era! Durante la rappresentazione della sua ultima sinfonia, la 9°, si trovava vicino al direttore, per seguire lo spartito; terminata l’esecuzione, fu invitato a girarsi verso il folto pubblico che lo acclamava, e Ludwig, innocentemente, ha chiesto: finito?

   E’ stata interpretata la 7° sinfonia con la massima bravura,  con orchestra condotta da un direttore che ha saputo coordinare nella maniera migliore tutta la musica ascoltata nella serata. Infatti è risultato estasiante ascoltare la 7° sinfonia, del 1812, quando le condizioni fisiche dell’Autore non erano quelle d’un atleta, ed il suo udito già dava problemi. Infatti Ludwig si trovava in un Centro Termale per cercare di riacquistare un poco di sensibilità auricolare. Proposito non compiuto con successo, ma compose una sinfonia alla quale si possono paragonare solo le altre Sue. I Tempi, come abitudine, sono 4, molto pochi; ed è un particolare normale nell’Autore, ma la ricchezza del susseguirsi del temi, trasmette una passione emotiva, che trascina in modo esaltante, anche se raffinato e delicatissimo: come solo Ludwig è riuscito a fare.

   Per concludere, l’organizzatrice dell’Evento non poteva mancare; ed è stato straordinario ascoltare, sempre di Beethoven, la Fantasia Corale op.80, composta nel 1808, ma la prima esecuzione è del 1811. Viene indicato che l’elaborazione corale è stato uno studio per la stesura della conclusione, grandiosa, dell’ultima sinfonia, la 9°, che propone una Fine con una corale che trascina con tutta l’anima nell’Immensità. Sta di fatto che Ludwig deve averci pensato bene a questa elaborazione, che ha avuto modo di trovare definitiva composizione dopo 13 anni. Però quest’ultima Fantasia ha trascinato il pubblico in una esaltazione spirituale, che veramente ha fatto percepire il Senso e l’Importanza di Valori che non hanno definizione, ma ci son stati trasmessi da Ludwig solo per infondersi nella intima umanità. Cristiana al pianoforte è stata bravissima, come ci aspettavamo e come non è mancata di mostrare. Nei tempi e nei passaggi, sapendo rispettare le pause per tornare nel giusto tono: quando delicata ed altrimenti impetuosa; ha saputo comunicare l’esatta emozione che Ludwig ha composto con ardore e sentimento.

   Un concerto così, ha esaltato talmente gli animi, che non poteva non finire (2 negazioni affermano) il modo travolgente, trovandosi tutto il pubblico unito nel sentire nel proprio animo l’esigenza dell’affermazione della Purezza e del Calore Umano: ed è questo il messaggio che ci ha trasmesso Ludwig.

cristiana-pegoraro   Quindi è apparso idoneo, dopo tanta euforia, passare alla premiazione da parte di Cristiana, che ha preso la Voce di tutta l’Organizzazione per donare il “Leone d’Argento” all’imprenditrice Olga Urbani, che ha svolto grandi promozioni nella Regione: e la Serata non poteva avere altro senso, condotti dal Sublime, attraverso il mesaggio di Beethoven !

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