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SANGEMINI CLASSIC 2017: un piccolo festival di vera Arte, per assorbire il valore essenziale dell’Arte

sangemini-classic-posterdi Francesco Angellotti (AG.RF 23.07.2017)

(riverflash) – Il messaggio che si irradia al “Chiar di Luna” (che ha introdotto la serata divinamente come solo Ludwig è Grande), all’interno del Museo Calori a Sangemini, rappresenta l’esigenza che l’intera Società anela, per la sua salvezza, acquisendo la sua dinamica elaborando i Valori che pulsano dentro ogni persona. Le conquiste sociali ed il progresso meccanico, come normalmente avviene in ogni Epoca di cambiamento strutturale, sta portando a Grandi Benefici nello svolgimento dinamico e sintetico dei rapporti; ma provoca anche uno sbilanciamento pericoloso,  scoordinando l’equilibrio dei settori sensoriali, perchè si impone nei rapporti spersonalizzadoli, comportando comunicazioni in cui non esiste il rapporto umano; con tutto quel che ne consegue, sfalsando il bagaglio percettivo e sentimentale.

   Il Tema proposto in questo festival è imperniato essenzialmente sul recupero della parte spirituale, che non può essere negato solo perché immateriale, in quanto bisogna dargli il suo spazio essenziale, per affermare l’Individualità, che è la Base dell’Evoluzione.

   I personaggi che attribuiscono col loro Valore al messaggio del festival sono tanti, e tutti Artisti che sentono l’importanza di partecipare il proprio contenuto divulgato a tutti coloro che partecipano all’esecuzione, perchè la forma di espressione non deve esaltare l’Artista, bensì rendere tutti i Presenti parte della Comunità, propensi verso il Sentimento.

   Alla base, come ho spiegato nell’articolo precedente riguardo la rappresentazione di Festival, parlando di Andrea Tosi e Ilaria Lorenzini, non è una forma religiosa; l’organizzatrice che ha suonato al piano nella serata, Virna Liurni, ha dichiarato la sua fede cristiana, che la conduce nell’espressione artistica e personale; ma la ricerca si allarga allo Spirito, alle Percezioni. Per cui non può essere circoscritto nei Dogmi di una Religione, ma innalza l’Uomo nel suo Intimo, cercando nella Forma il proprio Valore.

   Non esattamente scendendo ad una forma di sincretismo, che striderebbe in alcuni passaggi che bisognerebbe trascurare per non farli attridere, ma si eleva richiamando l’espressione Sensoriale, che domina l’Universo e non possiamo manometterla, se arriviamo a capire che non potrà mai essere elemento della nostra conoscenza.

   Tutte queste chiacchiere prendono solo spazio; allora cominceremo a trasmettere l’umore della serata, parlando di Narciso Masi, il maestro pianista che è stato l’ insegnante di Virna; attraverso il Chiaro di Luna di Beethoven, 2 preludi “goccia d’acqua” di Chopin, ” valzer e 2 sonate di Scarlatti, il bis di Sergej Sergeevic Prokovief, ha profuso un fenomeno cosmico, che nasce nel susseguirsi di tensioni ed estasi: lo specchio del nostro respiro per vivere un angolo dell’infinito (secondo suggerimento nel programma).

   Non ci dilunghiamo nell’elencare la grandezza del maestro Masi, che nato a Siena nel 1938, ha innalzato la sua Arte in tutto il Mondo, elevandosi tra i pianisti più eccelsi.

   Sublimati nello stato d’animo, è arrivata Virna Liuni al pianoforte, che ha accompagnato col suono e la voce l’esecuzione al ballo. La sua interpretazione è stata bellissima e profonda, estasiante nel messaggio perchè la voce non cantava, ma esprimeva suoni chiamati dall’ondulazione musicale proposta da lei al piano. Ora sarebbe il momento di parlare della sua preparazione, che l’ha portata ad ambiti traguardi; ma riempiremo troppe righe solo di dati anonimi e schematici; vorremmo, invece, comunicare l’armonia ed il profondo significato degli argomenti che ha introdotto con la musica; non come accompagnamento, e questo è il senso del festival, ma come espressione del balletto che Luca Condello ed Elisa Cipriani hanno trasmesso a tutto il pubblico. E’ stata presa come soggetto dell’esecuzione una trama che aveva un significato esistenziale: Origine, Infinito, la Passione scritta nel dolore del Mondo, Resurrezione, Risveglio. A questo punto, qualsiasi senso si vuol trasmettere, si può formulare, mutando nel modo; ma nel discorso che si voleva comunicare, la forma ricercata è stata Ideale per l’interpretazione del significato della Danza. I due solisti della Fondazione Arena di Verona, sono arrivati, se pur per  vie diverse, al massimo livello; ma non citeremo neppur in questo caso a delucidare sull’apoteosi dei successi, anche internazionali. Ci teniamo a dire, però, che la coppia in scena, per la loro eleganza e precisione, anche per via della loro unione sentimentale, ha parlato chiaro a tutti gli astanti, trasmettendo l’importanza dell’inizio, la sofferenza che bisogna affrontare, per riuscire ad arrivare ad una Realizzazione Personale ed Esistenziale, verso la quale tutti dovremmo cercare la nostra strada. Tutta una sequenza armonica, in cui i due corpi si son trovati ad elaborare la loro forza dinamica: 1 Origine come suono puro ed Acque sonore 2 Infinito – Celestiale: il corpo “nudo” del suono, come Purezza 3 Pianoforte, strumento del Tempo 4 Amore nella sua Purezza 5 L’Amore si macchia di dolore straziante 6 Il Dolore tenta di distruggere il Bello, evidenziato da rintocchi, quasi come fossero campane funebri – Ultimo Brano: Campane a Festa per la Resurrezione, il Risveglio, e quindi il ritorno dell’Amore. Questo il significato che hanno comunicato in una maniera splendida e profonda Luca ed Elisa; i loro passi di danza hanno coinvolto tutto il pubblico, che ha partecipato all’evoluzione della personalità, che ha sofferto per riuscire a trovare Senso e Significato, alfine raggiunto ed esploso nella realizzazione del Sentimento. Devo dire che due interpreti così, sono veramente unici nella loro bravura, perchè non sono solamente ad altissimo livello tecnico, ma trasmettono il significato dei loro passi, facendolo penetrare entrando nell’intimo.

   Vorremmo andarli ad ammirare al Teatro Greco a Roma, ove m’han detto che saranno presto in scena. L’ammirazione è stata profonda nel vederli, entrando con loro nei brani eseguiti, in cui la trama consequenziale si è instradata come il Tempo senza sosta, inesorabile; come un cerchio che parte dall’origine e si riconduce ad esso con il risveglio (anche queste parole sono un’estrapolazione dalla locandina di presentazione).

   Il tutto con il ringraziamento alla Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni e anche dell’organizzazione CESVOL; però l’omaggio più sentito da parte del cast, che ha trascinato tutti perchè il discorso artistico è stato collettivo, sono stati rivolti ad Alfredo: sostenitore della manifestazione che ha sempre seguito, partecipando ed inquadrandolo nella sua organizzazione; ed ascoltandolo da dove non esistono spazi e limiti, è riuscito a far lanciare “Un sogno che si unisce al pubblico per un ascolto ad occhi chiusi” (come ha suggerito il direttore artistico, che è il centro di tutto il Festival: Virna Liurni).

 

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