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“L’IMPORTANTE E’ CREDERCI”: DAL 12 AL 25 GIUGNO MOSTRA DI ARTISTI AUTISTICI PRESSO IL COMPLESSO MONUMENTALE DI S.SALVATORE IN LAURO

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AG.RF.(redazione).10.06.2017

I ragazzi autistici e la loro battaglia per una vita “dignitosa”. Il problema di questi sfortunati ragazzi è l’inserimento in una vita “normale”, che li costringe ad affrontare difficoltà legate alle scuola, ai diritti e alle normative che “dovrebbero” tutelarli.  Ma nonostante le difficoltà, questi ragazzi, praticano sport, attività ludico ricreative, partecipano ai laboratori e vanno in vacanza. Ogni idea o spunto per uscire dalla situazione di emarginazione, va benissimo e deve essere sfruttata: per questo motivo dal 12 al 25 giugno, nel Complesso Monumentale di S.Salvatore in Lauro a Roma, prenderà il via la mostra dal titolo” L’arte risveglia l’anima” e verranno esposti i lavori degli artisti autistic“.  Quello che verrà esposto,  è un “polittico composto da 7 tele”  campite con l’oro e inserti polimaterici come rame, alluminio, bronzo, acrilici, collage con l’ inserimento di oggetti di uso comune nella vita di un autistico. Le opere sono narrazione di un processo creativo nato all’interno di un laboratorio artistico con sei autistici ragazze e ragazzi.

FASE 1

Nella prima fase di costruzione dell’opera le persone autistiche hanno interagito in cinque incontri settimanali con gli operatori delCentro di neuropsichiatria AITA  Roma e Mevlan Mjeshtri,  studente del liceo artistico Ripetta. In questa prima fase si è prodotto una serie di opere preparatorie, ispirate alla produzione artistica del Maestro Umberto Mastroianni, la cui collezione permanente è appunto esposta nel Complesso Monumentale di S. Salvatore in Lauro.

Gli interventi dei ragazzi si sono stratificati sulle superfici delle sette tele, una per ogni ragazzo e la rimanente a simboleggiare la condizione che li accomuna. Le tele sono state quindi ricoperte completamente di uno strato ulteriore d’oro, che inglobava tutti i materiali e gli interventi segnico-gestuali, immobilizzandoli temporaneamente in un’unica stasi sospensiva.

FASE 2

I segni, però, sotto quelle preziose stesure Klimtiane sono in rivolta, traditi dall’oro, che sì impreziosisce e seduce lo sguardo, ma al contempo ne confina la presenza entro la dimensione di un altrove simbolico, ritardando la presa d’atto di una realtà concretamente inclusiva. La profusione di oro sulle tele, infatti, aveva inteso celare quelle inimitabili gestualità che avevano prodotto segni e disegni, come per proteggerli ed esaltarne l’unicità, preservandoli, avvertendoci di come esse fossero le sole testimonianze delle identità degli autistici.

In realtà quanti vivano le molteplici  condizioni dell’autismo non potranno non riconoscere, squarciato il velo aureo degli abbellimenti,  quello che c’è, se c’è, quando c’è, con gli  occhiali spezzati e le T-shirt strappate con rabbia dal corpo, con le icone della comunicazione aumentata, a facilitare relazioni sempre faticose e complesse con destinatari frettolosi e distratti, incapaci di calarsi nei loro panni.

FASE 3

Riportiamo così alla luce quei segni sepolti sotto la coltre dorata, facendo riemergere gli  inimitabili labirinti disegnati, i segni concreti e reali, che evocano sì i  “Labirinti meccanici”  di Umberto Mastroianni, mostrano anche a quanti incroceranno gli sguardi degli autistici,  il loro vero sentire. Ecco quindi un percorso di vita quotidiana narrato attraverso tappe irrinunciabili, che ben conosce ogni famiglia lambita da un autismo, attraverso gli Object trouvé . Veri e propri  ready made a narrare una presa d’atto di una condizione reale trasfigurata attraverso un’opera d’arte.

L’idea della mostra è nata proprio per dimostrare come i “Teppartautistici”, siano in grado di vivere una vita gratificante, nonostante i problemi e attraverso le loro attività,  rivendicano i loro diritti, in primis diritto all’autonomia dei linguaggi espressivi fatta di labirinti e di segni ribelli, di concrezioni e agglomerati di colore, di scarabocchi e macchie, di narrazioni casuali sulle superfici. E così viene rivendicata una concezione del mondo in stretta sintonia con l’arte, disciplina che più di altre, è in grado di far emergere la personalità dei ragazzi autistici che… “ci credono…”.

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