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LA STAGIONE 2017 DEL GLOBE THEATRE

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di Valter Chiappa
(AG.R.F. 07/06/2017)

(riverflash) La nuova stagione del Globe Theatre è stata presentata nella Sala della Protomoteca del Campidoglio alla presenza del Direttore Artistico Gigi Proietti, del vicesindaco Luca Bergamo in rappresentanza dell’Amministrazione Capitolina.

Finalmente, dopo anni tormentati, si respira un’aria più serena: la fattiva collaborazione con il Comune di Roma ha consentito giusti tempi alla programmazione, la partecipazione di un nuovo sostenitore, la BPM, ha apportato nuova linfa. Tutto questo si traduce in una stagione che promette di essere quanto mai ricca, con nuovi spettacoli ad affiancare i grandi successi di sempre, sperimentazione unita alla tradizione, importanti allestimenti e spazio per molti giovani attori assieme a grandi nomi del teatro.

Perché è cosi importante che ci sia una nuova stagione del Globe? Perché questa notizia merita così tanta enfasi? Perché per l’attività teatrale romana e nazionale, che vorrebbe essere indomitamente fervente nonostante le ristrettezze, il Globe Theatre rappresenta un modello di gestione vincente e pressoché unico. Lo testimoniano i numeri: palchi sempre pieni, stuoli di affezionati, grande presenza di giovani e giovanissimi, spettacoli che vengono replicati per anni con immutato successo. Eppure al Globe si recita Shakespeare, il teatro colto, quello per pochi. L’impresa di Proietti è stata proprio questa: far incontrare livello altissimo della proposta artistica e gusto del pubblico.

Grande merito della gestione di Proietti è stato poi dare spazio e voce agli attori e ai registi di teatro.  Messi al centro del magico cerchio di legno, questi sacerdoti devoti, costretti da un mondo imbarbarito a coltivare il culto della loro arte negli angusti spazi dei teatrini da 50 posti, per tre mesi avranno sopra di loro un cielo stellato e un pubblico vasto e plaudente tutt’intorno. Roma ha così potuto scoprire artisti meravigliosi, di cui apprezzare il talento e la tecnica ed entrare nel loro mondo fatto di studio, fatica, passione, dedizione assoluta.

Ed ora il programma, che anche quest’anno si apre con degli ospiti e con una novità.

Una tradizione, avallata da parte della critica storica, vuole che Shakespeare fosse italiano e messinese. Il Bardo verrebbe identificato nel commediografo Michelangelo Florio, il cui cognome materno, Scrollalanza, potrebbe essere stato semplicemente tradotto in inglese (Shake-Speare). Ed allora “Molto rumore per nulla” diventa “Troppu trafficu ppi nenti”. Perché non credere alla leggenda? D’altronde il testo shakespeariano era ambientato in una città dello Stretto, dipinta come un paradiso esotico, dove la vita è solare e gioiosa. E cosa c’è di più meravigliosamente siciliano che il potere complicare, da un dato semplice, una vicenda fino a farla diventare surreale? Lo spettacolo, presentato in coproduzione con il Teatro della Città di Catania, per la regia di Giuseppe Dipasquale, porta, nel suo adattamento, la nobile firma di un siciliano di eccezione, Andrea Camilleri.

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Torna poi, a furor di popolo, il Maestro! Dopo il clamoroso successo della scorsa stagione, Gigi Proietti sale nuovamente sul palco del Globe per riproporre “Omaggio a Shakespeare”, spettacolo tratto da “Edmund Kean” di Raymund FitzSimons. Il testo, vero banco di prova per il protagonista, cui è richiesta una grande prova attoriale, fu scoperto circa 30 anni fa da Proietti, che assistette all’allestimento londinese di Ben Kingsley. Il Maestro ne rimase folgorato e lo portò in scena a Taormina in una memorabile edizione. Edmund Kean, genio e sregolatezza, fu forse il più grande attore shakespeariano. FitzSimons ne immagina le riflessioni più intime, quelle che si svolgono nel chiuso del camerino, dove l’interpretazione ha la sua genesi, quando la maschera è ancora davanti allo specchio, pronta per essere indossata.

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Poi ancora novità. Daniele Pecci, artista che ha conquistato notorietà presso il grande pubblico con le sue interpretazioni per il cinema e la televisione, esordisce al Globe presentandosi nella sua veste preferita, quella di attore dalla solida formazione teatrale e di cultore dell’opera shakespeariana. Pecci propone la sua edizione di “Enrico V”, dramma usualmente poco rappresentato sui palcoscenici italiani, per la contestualizzazione, che fa ampio riferimento a momenti della storia inglese. Ma è soprattutto un’opera, come ha sottolineato Pecci spiegando i motivi della sua scelta, che parla di teatro e che attorno al luogo del palcoscenico fa perno. Il migliore omaggio quindi per un debutto.

Il mese di Agosto è riservato ai cavalli di battaglia del Globe.

Dapprima il “Sogno di una notte di mezza estate”, per la regia del compianto Riccardo Cavallo, spettacolo che ha creato il mito del teatro di Villa Borghese, giunto all’undicesimo anno di repliche. Perfetta sintesi fra favola e commedia romantica, atmosfere oniriche e comicità sfrenata, verso aulico e linguaggio popolare, è il miglior esempio di una formula vincente, basata sull’unione perfettamente dosata di somma poesia e puro divertimento.

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Andrà poi in scena ”Il Mercante di Venezia”, diretto da Loredana Scaramella, il cui allestimento, che del testo shakespeariano privilegia i toni della commedia, enfatizzati con coinvolgenti intermezzi musicali, ha riscosso nelle ultime stagioni un grande consenso del pubblico.

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Dopo la pausa estiva, un’altra grande opera ancora mai rappresentata al Globe: il “Macbeth”, con la regia di Daniele Salvo. È la tragedia della notte perenne, il luogo senza luce dove le menti precipitano quando sono divorate dall’ambizione e dal potere. Quella notte che è il lato oscuro dell’uomo, incarnato nella terribile figura di Lady Macbeth; la notte in cui inevitabilmente il protagonista, vittima designata, sprofonda. Il regista immagina allora una “fiaba marcita”, disegnata in un’oscurità affollata di ombre, realtà fantasmatiche, visioni oniriche, strade colme di nebbia, case abbandonate, suoni ambigui ed inquietanti.

Un’appendice, che segue le fortunate esperienze delle scorse stagioni, è il ritorno della Bedouin Shakespeare Company, a testimonianza della lungimirante volontà di aprire nuovi orizzonti, anche al di là dei confini nazionali. I giovani attori inglesi proporranno “Much ado about nothing”, con la regia di Chris Pickles. Riproponendo quindi in lingua originale una delle commedie più amate del Bardo, la stagione si conclude, così come si era aperta. Le origini e il futuro, tradizione e novità: anche quest’anno il cerchio magico del Globe Theatre si chiude perfettamente.

Ma la programmazione di quest’anno ha voluto saziare la fame incontenibile degli spettatori, colmando ogni possibile vuoto e prevedendo spettacoli di altissimo livello anche nella tradizionale giornata di chiusura del lunedì.

Tornano allora “I sonetti d’amore”, drammaturgia ideata da Melania Giglio e costruita sull’opera in versi del Bardo: teatro dalla poesia. L’analisi del sentimento amoroso nelle sue molteplici espressioni, espresso dalle antitetiche passioni per il Conte di Southampton, il Fair Youth, e la Dark Lady, viene affiancata, in un’ardita contaminazione, da un contributo musicale di brani moderni (da Marvin Gaye a Amy Winehouse, da Leonard Cohen ad Alanis Morissette), interpretati dalla stessa Giglio.

Viene riproposto anche “Playing Shakespeare”, il divertimento pensato dalla regista Loredana Scaramella per iniziare il pubblico alla conoscenza dell’autore. Spettacolo pedagogico, ma anche di piacevolissimo intrattenimento, fra brani musicali dell’epoca eseguiti dal vivo e pezzi di bravura degli attori.

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Infine ancora una grande ospite, una signora del teatro, Pamela Villoresi, protagonista di “Il canto di Shakespeare”. Lo spettacolo si propone di presentare al pubblico una componente poco conosciuta, eppure fondamentale nell’ambito della rappresentazione shakespeariana: la musica. Le arie elisabettiane che accompagnavano le rappresentazioni originali verranno eseguite con strumenti dell’epoca dal gruppo Musica Antiqua, in una suggestiva commistione di concerto, recitazione e danza.

Tre mesi, tanto dura l’effimera vita del Globe Theatre. Prendete a pretesto una passeggiata e la ricerca del fresco riparo degli alberi per entrare nella casa romana di William Shakespeare. Il magico cerchio vi abbraccerà, personaggi fantastici vi correranno incontro con i loro racconti d’amore o di morte. Gli attori sono lì, per voi, e vi venderanno l’anima: la voce vi vibrerà dentro senza filtri, con dita invisibili vi toccheranno le corde del cuore. Usciti non potrete dimenticarlo e li andrete a cercare ancora, quando il freddo e l’ignoranza li avranno sospinti nuovamente nelle cantine, sottraendogli il cielo. Saprete di trovarli, come dei vecchi amici fedeli. E avrete capito di amare il Teatro. Sì, forse è questa la vera funzione del Globe Theatre, questa la sua magia, per questo è così importante che il Globe Theatre apra ancora: ricordare a chi lo ha dimenticato, insegnare a chi non lo sa, confermarlo a chi già lo crede che si può spegnere la televisione, si può rinunciare a strisciare nella mediocrità, si può uscire e volare: perché là fuori da qualche parte, reietto, bistrattato, emarginato ma puro, incrollabile, immortale c’è il Teatro, signori, il Teatro!

LA STAGIONE 2017 DEL SILVANO TOTI GLOBE THEATRE

22 giugno – 2 luglio ore 21.15
TROPPU TRAFFICU PPI NENTI

Regia di Giuseppe Dipasquale
Adattamento di Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale
In coproduzione con Teatro della Città di Catania

7 – 16 luglio ore 21.15
Gigi Proietti in
EDMUND KEAN
di Raymund FitzSimons
Adattamento e regia Gigi Proietti
Regista assistente Loredana Scaramella

21 luglio – 6 agosto ore 21.15
Daniele Pecci in
ENRICO V
Adattamento e Regia di Daniele Pecci

9 – 20 agosto ore 21.15
SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
regia di Riccardo Cavallo
traduzione di Simonetta Traversetti

24 agosto – 10 settembre ore 21.00
IL MERCANTE DI VENEZIA

Regia di Loredana Scaramella
Traduzione di Loredana Scaramella

15 settembre – 1 ottobre ore 21.00, la domenica ore 18,00
MACBETH

Regia di Daniele Salvo
Traduzione e adattamento di Daniele Salvo

5-15 ottobre ore 20.45, la domenica ore 18,00
MUCH ADO ABOUT NOTHING

Testo in lingua originale
Regia di Chris Pickles
In coproduzione con The Bedouin Shakespeare Company

Lunedì 26 giugno, 10 luglio, 28 agosto, 4 settembre ore 21.15
SONETTI D’AMORE

Regia di Melania Giglio

Giovedì 13 luglio, lunedì 18 e 25 settembre ore 21.15
Lunedì 9 e martedì 10 ottobre ore 21.00
PLAYING SHAKESPEARE
Regia di Loredana Scaramella

Lunedì 24 e 31 luglio ore 21.15
Pamela Villoresi in
IL CANTO DI SHAKESPEARE
Regia di Francesco Sala

 

1 Commento »

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Una Risposta a “LA STAGIONE 2017 DEL GLOBE THEATRE”

  1. 1

    Elvira Siringo dice:

    Tanti misteri circondano Shakespeare, forse anche questo aumenta il suo fascino, è autore di una miniera ancora in parte inesplorata! Fra le tante ricchezze l’enigmatica raccolta dei Sonetti, forse una formidabile ‘corona’ che ne custodice uno, il 155°, tutto da scoprire… (per saperne di più: Codice Shakespeare)

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