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A BRUXELLES ASSOLTA LA NUTELLA, MULTATA LA CAMPAGNA CONTRO L’OLIO DI PALMA

nutella1AG.RF 03.06.2017

(riverflash) – La Corte d’appello di Bruxelles ha dato ragione alla Ferrero: la Nutella non fa male e la Nutella contiene olio di palma. Capovolta la sentenza di primo grado del 2015 con obbligo al gruppo Delhaize, della grande distribuzione belga, di interrompere la sua strategia di comunicazione sul cioccolato «senza olio di palma», pena sanzioni di 25 mila euro a violazione, fino ad un tetto massimo di un milione di euro. La Giustizia europea, con tale sentenza, afferma indirettamente che l’olio di palma non ha effetti nocivi per la salute degli umani.

Un riscatto per questo olio vegetale, sostenuto da Campagne Liberali, piattaforma di cittadini no partisan, impegnata a fornire una controinformazione.

L’incremento dei prezzi del burro dipende dal minore utilizzo di olio di palma? Se fosse vero, come sostiene Coldiretti, le aziende che hanno abbandonato l’olio di palma dovrebbero averlo sostituito quasi tutte con il burro vista la denunciata carenza di questo prodotto. Così non è: basta verificare le tabelle nutrizionali e le etichette dei prodotti “senza olio di palma”.

Coldiretti sa benissimo che il burro non ha meno grassi saturi dell’olio di palma. Per questo motivo se le aziende avessero sostituito il palma con il burro, allora si avvalorerebbe l’idea che le imprese hanno eliminato il palma per ragioni unicamente commerciali, di trend competitivo o, ancora peggio, per pressioni fatte da interessi particolari.

A Coldiretti sanno anche che il burro è meno sostenibile del palma, dal momento che la principale causa dello sfruttamento intensivo della terra e della deforestazione, non sono le piantagioni di palme, ma gli allevamenti come sostenuto dai report annuali dell’ONU e della FAO. Ci sono alcuni dolci che richiedono il burro, è vero, ma le aziende che hanno sostituito l’olio di palma, oggi usano altri oli vegetali come quello di mais e di semi di girasole e non il burro.

Inoltre, come Campagne Liberali ha dimostrato con il recente studio comparativo “Senza palma, ma più saturi” la sostituzione dell’olio di palma con altri oli vegetali non ha comportato una riduzione del livello di grassi saturi rispetto ai prodotti che lo contengono come ingrediente.

Il palma resta il migliore ingrediente per i prodotti confezionati e i dolci industriali: le imprese ne sono consapevoli, così come lo sono i consumatori, che a volte sono costretti a consumare prodotti di qualità inferiore, e infatti – a breve uscirà un nostro studio in proposito – le lamentele stanno aumentando.

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