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IL DERBY OFFRE LA RIBALTA A MAC MAHON, UN CAMPIONE ALLEVATO IN ITALIA

capann-demuro-pautassodi Francesco Angellotti (AG.RF 22.05.2017)

(riverflash) – Giornata veramente splendente il 21 maggio all’Ippodromo Capannelle, perché non si son cercati contadini che venissero a fare mercato, come non hanno avuto importanza manifestazioni o sfilate attraenti e rifinite: il programma della giornata proponeva un richiamo alla qualità dell’ippica, e un affluente pubblico si è riversato sull’Ippodromo della via Appia per dare risalto al contenuto tecnico, che costituisce l’unico fulcro dello sport.

   Le gare sono iniziate alle 14,30 con la partenza di un Gruppo III, il premio Carlo D’Alessio; il solo ricordo del Grande Proprietario entrato nella Storia del Turf dà importanza alla corsa; oltre ad aver vinto il Derby quando la distanza era sui 2400 m con Gay Lussac nel 1972, ha portato i suoi colori italiani ad imporsi nelle più brillanti competizioni inglesi ed internazionali, con Wollow e Bolkonsky che sono diventati base nell’allevamento.

   La corsa sui 2400 metri per anziani, si svolge dal 1993, quando vinse il figlio del fantino che montava Gay Lussac nel Derby, Otello Fancera, che nella prima edizione montava Big Tobin. Netto favorito, reduce dalla vittoria in Gruppo I a metà ottobre, era il rientrante Full Drago; tutti molto agguerriti per batterlo, ma indubbiamente la corsa era su di lui. Questo ha voluto dire che, partiti tranquilli, i cavalli si sono messi addosso al favorito attendendo le sue mosse; ed è qua che si è messa in luce l’ottima scelta dell’entourage Botti di mettere in sella Cristian Demuro, che si è stabilizzato in Francia ma è radicato nel paese ove s’è formato e scende volentieri in Italia. Cristian ha fatto valere le doti che lo fanno brillare tra i fantini più tecnici del Mondo: c’è voluto tutto il suo senso dell’andatura, sensibilità nel graduare il cavallo, finezza nel sapergli richiedere quanto ha avvertito fosse ancora in serbo; ma ha attuato la tattica più giusta: aveva il cavallo migliore, allora ha imposto un’andatura severa ed è scappato dagli avversari; i quali lo hanno rincorso e si sono sgranati in fila indiana; ma faticavano a reggere l’andatura; in dirittura gli inseguitori non avevano più le cartucce per arrivare ad attaccarlo; solo il prudente Refuse to Bobbin, della napoletana scuderia Chimax, ha cercato d’agguantarlo, chiamato all’allungo dopo una corsa in cui è stato messo a risparmio; ha fatto un bell’allungo, ma non è riuscito ad arrivare all’altezza capann-full-drago-dalessiodi Full Drago perché Cristian ha sollecitato il cambio di marcia, e s’è staccato netto vincitore. Conferma per il cavallo, ma il tocco brillante è stato di Demuro, perché vincere una corsa a 2400 metri in testa da un capo all’altro, può avvenire solo se il fantino ha delle doti tecniche e di sensibilità che lo distinguono.

Buona corsa ma senza mai contare quella del compagno d’allenamento del vincitore, Time Chant, mentre il cavallo dal nome spagnolo della scuderia Almodo, Quelindo, non ha inciso molto.

      Interessantissima la corsa a pista dritta per 2 anni, intitolata al proprietario Alessandro Perrone, che con la brillante scuderia Hermes ha fatto faville, soprattutto, appunto, con il velocista Alpherat. E proprio secondo lo stile del grigio della scuderia Hermes, ha saputo mostrare la sua netta superiorità Vik the Billy, un figlio di Bated Breath di cui il figlio dell’allenatore Sergio Dettori (fratello di Gian Franco che è il padre di Lanfranco, venuto nella giornata per montare nel Derby un cavallo francese allenato da giovine italiano), considerato le buone condizioni, sperava di vederlo all’arrivo; diciamo, più che altro, che ha staccato all’arrivo, con un allungo ai 500 m. superiore.

   Il ricordo di Mauro Sbarigia , di cui v’è un busto nell’Ippodromo, è stato presentato dai 3 anni in una corsa sui 1600 m. Questa Listed Race, intitolata col nome di “Maurone” è stata molto avvincente, perché i miller si sono dati battaglia, arrivando allo stremo; infatti il vincitore, cercando una linea che lo conducesse nella progressione, si è appoggiato per due volte sugli avversari, la seconda volta in modo anche evidente chiudendo la strada al cavallo appena superato che, pur non avendo subito danneggiamenti, si è trovata chiusa la strada per un eventuale rientro. Attenti i commissari che hanno fatto reclamo, ma non hanno giudicato la deviazione influente per il risultato, notando anche gli sforzi del fantino che cercava di dare l’ “appoggio in bocca”; così netta la vittoria di Togheter Again, figlio di Pivotal, che ha battuto Triticum Vulgare, allenato dal giovane Saggiomo figlio di Ferdinando, che ha lottato col terzo arrivato, piegandolo in lotta, Sun Devil, montato sempre da Cristian ed allenato dai Botti come il vincitore; Togheter Again appartiene alla scuderia EFFEVI, Sun Devil alla sc. New Age; tra loro un’altra scuderia napoletana, la Nepenta, con cui i saluti col proprietario Jenny Riccio, sono arrivati al ricordo dei nostri genitori.

   Altro personaggio storico del Turf è Carlo Tudini, che è stato proprietario della scuderia Aterno, che è entrata ad essere uno dei punti di riferimento dell’Ippica Nazionale. Il gruppo III a lui dedicato ha visto la vittoria di un cavallo allenato da Endo Botti, figlio di Giuseppe. trust-you-tudini-meltonLa corsa Premio Tudini, un gruppo III per anziani sui 1200 metri che una volta si chiamava Melton, è stata ovviamente una corsa velocissima, in cui strenuamente gli avversari si sono contrastati e la supremazia è andata al più forte, che ha retto col fiato fino alla fine: Trust You, un 5 anni di Antonio Rizzo, è riuscito a mantenere il ritmo bruciante su Pensierieparole, che gli ultimi tempi di galoppo ha dato spazio al vincitore bevendo un Cocktail offerto dalla sua scuderia, di cui è allenatore Bruno Grizzetti; il quale è ancora ben avanti ad un altro Botti, della scuderia New Age, Penalty. Il quarto arrivato allenato da Vincenzo Fazio e di proprietà di Paolo Benedetti, si chiama Plusquemavie, che è stato il vincitore del Tudini 2016.

   Dopo la tradizionale corsa Gentlemen, ridotta nella distanza anch’essa come il Derby per sottolineare il suo allaccio, una corsa che nei Tempi Giovini e Belli ho vinto anch’io ma questa volta la Gloria è andata al G.R. Baratti, ecco la prova della giornata: 134° Derby Italiano – SISAL Matchpoint. Dal 2008 è stato accorciato a 2200 metri, dal 2009 è sceso da gruppo I a gruppo II, ma il Derby resta la regina delle corse.

capann_mac_mahon_demuro_derby_dsc_5120Uno svolgimento emozionante, che ha messo in risalto le qualità di un cavallo superiore. Lo svolgimento è stato molto selettivo, con Back on Board che ha tirato la corsa, onde fare selezione e far pesare agli ottimi performer che venivano dai 1600 metri il peso della distanza. Entrati in dirittura, diverse sono le eventualità che si prospettano, perché diversi sono i cavalli approntati a lanciare l’attacco. Tutti fanno per assalire Back on Board, ma l’andatura imposta ha tagliato le gambe; tranne a Mac Mahon, che Cristian Demuro ha scoperto ai 300 finali per volare da solo verso il traguardo. Una bellissima vittoria del figlio di Ramonti, ottimo stallone proveniente anch’esso dall’allenamento Botti, difficile di carattere, volubile ed impetuoso in corsa, che sta trasmettendo ai prodotti Gran Qualità. capann-mac-mahon-e-c-demuroQuesto sia indice di quanto è stato commesso, distruggendo l’Allevamento Italiano; in quanto è da notare che, anche in quest’altra giornata di Gran Premi, i più brillanti vincitori sono nati ed allevati in Italia. Ma le cose vengon fatte da chi non sa cosa sta facendo.

   Nella schiera dei cavalli della stable Botti, che ha corso con i suoi partecipanti che erano poco più che la metà dei partenti a questo Derby, è uscito un 3 anni veramente in Grande Evidenza, che sta mostrando con continuità e crescendo di forma tutte le sue doti, che si presume lo potranno portare molto avanti.

premiazione-derby   Tanto che questo portacolori della scuderia Shimakawa Takaia, acquistato la scorsa settimana dai Dioscuri, ha volato con semplicità sul  cavallo che aveva fatto l’andatura, perché Antonio Fresu che montava Back on Board è riuscito a difendere il secondo posto dall’attacco del cavallo della scuderia Incolinx allenato da Grizzetti, Anda Muchacho, che non è riuscito a vincere l’attacco che ha portato al secondo arrivato, pur lasciando “a lunghezze” il cavallo della scuderia Rencati Amore Hass. Deludenti Kensai, allenato in Francia da Simone Brogi, nipote di Lorenzo, e Ground Rules, considerato la punta del team Botti.

premiazione-tudini   Tante son le considerazioni che vorremmo ancora dare: sulle genealogie, sui cavalli italiani, sugli entourage d’allenamento, affermazioni di professionisti, sulle premiazioni che sono state eseguite da Diamante D’Alessio e Vera Tudini, con le quali ho fatto un discorso che vorrei divulgare a mezzo stampa…ma mi sembra già di aver fatto un resoconto anche troppo lungo.

   Mi scuso se sembrerà d’aver toccato troppi particolari: mi è sembrato che certe cose non potevano essere trascurate. Il resto, speriamo venga rilevato da chi di dovere.

 

Tutte le foto in concessione dall’ippodromo Capannelle sono di Ph.© DomenicoSavi/HGRC

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