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“IL VIAGGIO DI FELICIA” AL TEATRO BRANCACCINO – Recensione

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di Valter Chiappa
(AG.R.F. 23/04/2017)

(riverflash) Nell’universo femminile di cui la rassegna “Una stanza tutta per lei”, attualmente in cartellone al Teatro Brancaccino, ci restituisce una fotografia attuale e dettagliata, trova giustamente spazio una figura ormai profondamente radicata nel nostro tessuto sociale: l’immigrata. A colmare il vuoto ci ha pensato Claudio Pallottini con “Il viaggio di Felicia”, monologo per la regia di Marco Simeoli, in cui racconta una storia fin troppo nota: la ragazza dell’Est che, partita dal suo povero paese carica di illusioni, si scontra, giunta in Italia, con una realtà dura, troppo dura. Il merito di Pallottini è di non indugiare sul documentaristico o scendere nel patetico, nell’affrontare una tematica già ampiamente dibattuta. Il suo testo, seppur narrando crudamente i fatti, finisce per trascendere dalla vicenda e, con toni talora brillanti, narra piuttosto della necessità del sogno e della sua possibilità di volare a dispetto della cattiveria del mondo.

Non è su quest’ultima difatti che sembra accentrarsi principalmente la critica sociale di Pallottini, ma sull’inquinamento dell’oggetto stesso del sogno, operato da una sotto-cultura ormai tristemente nota, che porta ad individuare nell’effimero il viatico per la realizzazione. Felicia (non casuale il nome) arriva in Italia inseguendo la fama, la ricchezza o quanto meno l’affermazione sociale. Capirà, nel momento più duro, dov’è veramente la felicità. E potrà continuare a sognare.

Questa sottile sfumatura, che distingue ed eleva “Il viaggio di Felicia”, necessitava di una grande interpretazione, per evitare un possibile scivolamento verso il già visto o il già detto.

E puntualmente Federica Bern valorizza al massimo il testo con una performance eccezionale, che dà il giusto contrasto alla fotografia scattata dall’autore. Istrionica, si produce in un accento straniero realistico e mai caricaturale o in un vernacolo romano crudo e greve; si produce in numeri di ballo, cambia abiti, posture; è brillante o tragica, con misurata intensità. Ma è soprattutto grazie all’espressività del volto che la Bern restituisce al pubblico Felicia, con uno sguardo luminoso e disincantato che racconta meglio delle parole una purezza d’animo, che nessuna bruttura del mondo riesce ad inquinare.

È in quello sguardo che comprendiamo la vera meta del viaggio di Felicia. Il veicolo, indistruttibile, è il sogno. Anche se non è quello che continuano a raccontarci.

LA RASSEGNA

Perché sia così importante parlare delle donne lo spiega bene Daniele Salvo, direttore artistico di “Una stanza tutta per lei”, seconda edizione della “Rassegna teatrale per immaginare il femminile del terzo millennio”, attualmente in cartellone al Teatro Brancaccino.

La rivoluzione femminile è la novità epocale del nostro secolo, la svolta copernicana che cambierà definitivamente il mondo. Dai complessi e svariati aspetti della società, fino all’intimo delle relazioni interpersonali, la nuova identità della donna porterà a creare nuovi equilibri. Seguire questa mutazione vuol dire provare a leggere il futuro.

Questa rassegna, 9 spettacoli in altrettante settimane, dal 9 Marzo al 14 Maggio, viene quindi ad aiutarci con la capacità di suggestione che è propria del Teatro, invitandoci a vedere il mondo da un diverso angolo visuale, un punto di osservazione finora troppo poco considerato: quello delle donne.

UNA STANZA TUTTA PER LEI
Rassegna teatrale per immaginare il femminile del terzo millennio
SECONDA EDIZIONE 2017

I prossimi appuntamenti:

dal 27 al 30 APRILE 2017
LESCANO – Le dive dello swing
con Ladyvette (Teresa Federico, Valentina Ruggeri, Francesca Nerozzi)
di Giorgio Serafini Prosperi e Teresa Federico – regia: Giorgio Serafini Prosperi

dal 4 al 7 MAGGIO 2017
LA DONNA GIGANTE
con Athina Cenci
di Lidia Ravera

dal 11 al 14 MAGGIO 2017
L’ALBA CHE VERRÀ – 16 attrici per raccontare il femminile del terzo millennio

 

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