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Lady Diana: Her Fashion Story

di Valentina Riso  (AG.RF  28.02.2017)  ore 12:50 (riverflash)La principessa più amata dai sudditi del Regno Unito ha lasciato un ricordo indelebile e proprio in un anniversario molto speciale, i vent’anni dalla sua scomparsa, i suoi sudditi si apprestano a celebrarla nel migliore dei modi. Il primo evento è quello dedicato allo stile di Lady Diana, agli abiti che hanno creato un nuovo stile e che saranno esposti alla mostra Diana: Her Fashion Story, inaugurata lo scorso 24 febbraio a Kensington Palace, la residenza della principessa per ben 15 anni.

Il 5 settembre 1997, giorno del funerale, si riversarono in 3 milioni nelle strade di Londra; le esequie furono trasmesse in diretta televisiva e seguite da oltre due miliardi di persone nel mondo, insieme alla toccante esecuzione di Candle in the Wind di Elton John e allo struggente discorso del fratello di Diana: “In tutto il mondo era considerata simbolo di umanità ed altruismo, portabandiera dei diritti degli oppressi”. Lady Diana  ha perso la vita nel tunnel dell’Alma a Parigi assieme a Dodi Al Fayed. Un tragico incidente o un crudele complotto? Dopo tutti questi anni le tesi su quello che successe la notte del 31 agosto, mentre i due scappavano a folle velocità dall’inseguimento dei paparazzi per le vie di Parigi, non è ancora chiara.

Quello che si era mostrato, invece, in tutta la sua evidenza, era la trasformazione che Lady D aveva vissuto negli ultimi dieci anni, da quando, lasciato il marito Carlo, aveva preso le distanze dalla Casa Reale e aveva iniziato, forse per la prima volta, a pensare a se stessa.

Dai semplici capi che vestiva alle sue prime apparizioni pubbliche ai sontuosi abiti da sera, l’esposizione “Diana: her fashion story” ripercorre l’evoluzione dello stile della principessa nel corso degli anni. “Ebbe sempre più fiducia in se stessa, comunicandolo intelligentemente attraverso i suoi abiti”, ha spiegato Eleri Lynn, direttore dell’esposizione. Determinata ad assumere pienamente la sua femminilità, colei che fu una delle donne più fotografate del mondo sconvolse i dress-code della famiglia reale per issarsi al rango di icona della moda, con uno stile meno formale, più moderno.

La prima trasformazione di Diana giunse proprio dall’abbigliamento. Una delle prime immagini celebri della principessa è quella delle sue nozze reali, con un abito bianco e pomposo. Negli anni successivi, assieme alla nascita dei figli William ed Henry arrivò anche la depressione e l’anoressia. Due allarmi che le fecero prima toccare il fondo, ma anche lentamente risalire la china, con il desiderio di riappropiarsi della sua dignità di donna e della sua femminilità. Dagli abiti in stile british , passò, dunque, all’incontro con lo stilista italiano Gianni Versace.

Fu proprio Gianni Versace a trasformare la principessa triste in principessa del popolo e icona di stile. Diana Spencer diventò musa dello stilista che scoprì, ben presto, il suo corpo atletico e affusolato, indossando abiti che lo mettevano in evidenza con eleganza e glamour.

In mostra a Kensinton Palace ci saranno tanti abiti che hanno fatto epoca, da quello della sua prima apparizione pubblica nel 1981 alla camicia indossata per la foto di fidanzamento, fino ad arrivare ai tailleur eleganti. Fra i celebri abiti esposti il lungo vestito firmato Victor Edelstein che sfoggiò in occasione di un pranzo offerto nel 1985 dall’allora presidente americano Ronald Reagan alla Casa Bianca e con il quale Lady Diana ballò con John Travolta al ritmo di ‘You Should be Dancing’: l’abito è stato venduto all’asta a 250.000 sterline (297.000 euro) tre anni fa.

I visitatori potranno anche scoprire il vestito di seta che indossava in privato a  Buckingham Palace e sul quale figuravano delle minuscole impronte digitali, probabilmente lasciate da William o Harry, i due figli, quando erano bambini. C’è anche il discreto chemisier rosa pallido Emanuel, che indossa sul ritratto realizzato nel 1981 in occasione del suo fidanzamento con il principe Carlo. O ancora l’abito di seta “Gold Falcon” color crema e con il disegno di falchi, emblema dell’Arabia Saudita che Diana aveva molto diplomaticamente indossato in questo Paese nel 1986.

Nell’esposizione sarà approfondito anche il suo rapporto con i creativi a cui era più vicina, ma l’omaggio alla sua estetica andrà oltre, spostandosi anche nel giardino del palazzo: sempre in suo onore questo sarà infatti trasformato in un “White Garden” temporaneo, visitabile in primavera e in estate (il periodo di fioritura) e interamente dedicato ai fiori bianchi, i suoi preferiti. In primavera ci saranno tulipani e narcisi, mentre con l’estate arriveranno rose inglesi e margherite.

Per tutte le informazioni: http://www.hrp.org.uk/kensington-palace/visit-us/top-things-to-see-and-do/diana-her-fashion-story/#gs.TcdxHqE

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