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SERIE A: nel pomeriggio riflettori sul Pescara di Zeman, in notturna Inter-Roma al Meazza

zdenek_zeman_pescara_gettydi Pierfrancesco Bonanno

(romanews) – Alle 15 cinque gare in programma con impegnate squadre di medio e bassa classifica, ma con motivi di richiamo da non trascurare. La Lazio affronterà fra le mura amiche l’Udinese con l’intento di recuperare qualche punto alle dirette avversarie nella lotta per l’Europa, ma con più di un pensiero al derby di Coppa Italia di mercoledì. Inzaghi per quel giorno spera di recuperare un po’ di giocatori che sono apparsi affaticati nel corso della settimana, su tutti Immobile, che domani dovrebbe giocare, Biglia squalificato per la gara con i friulani, Marchetti ancora out domani e Milinkovic che domani probabilmente partirà dalla panchina. Speriamo che tutti questi dubbi non distraggano troppo ambiente e squadra, perché l’Udinese è squadra accorta e pericolosa se trascurata, pronta a colpire appena le circostanze lo richiedono. Inzaghi dovrebbe partire con la difesa a quattro con il recuperato De Vrij al centro e Radu di nuovo a sinistra. A centrocampo sarà Murgia a sostituire Biglia numericamente, ma in realtà dovrebbe essere Parolo come già accaduto in stagione a giocare davanti alla difesa e come dicevamo Lulic Invece di Milinkovic. Davanti il collaudato tridente con Immobile recuperato Keita al suo fianco e Felipe Anderson che forse agirà alle loro spalle e non largo sulla fascia. La chiave della gara sarà sicuramente nell’atteggiamento mentale dei bianco celesti che se concentrati e vogliosi di ben figurare non debbono farsi scappare i tre punti, purtroppo il derby incombe e soprattutto pesano come macigni tutti i derby persi nelle ultime sfide con i cugini. Domani sarà un vero e proprio test per i ragazzi di Inzaghi per capire quanto il gruppo è maturato. La squadra di Del Neri viene da due sconfitte e non vorrà di certo trovare la terza sul suo cammino. Problema principale è ritrovare la via del gol soprattutto con Zapata che non segna da mesi, ma tutta la squadra stenta a realizzare. Mancherà il trequartista De Paul e per cui si andrà verso un 4-3-3 pure con il brasiliano Matos a sostituirlo
Altra partita di richiamo sarà Sassuolo – Milan. Per il Milan scendere al Mapei Stadium è sempre stato un impegno foriero di difficoltà e imprevisti, ma la clamorosa vittoria in rimonta dell’andata potrebbe aver invertito la tendenza. Pericolo numero uno è sicuramente Berardi che quando vede rossonero si scatena a dir poco, ma che è ancora a secco dal suo ritorno in campo dall’infortunio. Di Francesco si augura in un suo pronto riscatto, ma intanto si gode il ritorno alla rete di Defrel che appena rientrato dall’infortunio e forse anche dalle distrazioni del mercato, ha realizzato una doppietta che ha dato i tre punti domenica scorsa ad Udine. Saranno loro due a comporre il tridente offensivo con il talento Politano a farsi preferire per completare il reparto d’attacco. Il Sassuolo ora che ha recuperato tanti titolari e che soprattutto si è liberato dal doppio impegno che tanto lo ha condizionato nella prima parte della stagione, pare squadra ritornata a buon livelli, anche se non ancora quelli pronosticati ad inizio stagione. La difesa è sicuramente il reparto ancora in difficoltà sia per le assenze sia per le grandi difficoltà che Cannavaro sta attraversando in questa stagione, per lui si prospetta l’ennesima panchina. E proprio qui la squadra di patron Squinzi, tifosissimo del Milan, dovrà fare maggiore attenzione perché gli avanti del Milan sanno far male ed essere pericolosi in qualsiasi situazione come dimostrato in questo scorcio di stagione. Si dovrebbe rivedere Bacca titolare, ma la stagione del colombiano è veramente deficitaria, con la speranza che ritrovi la via del gol, con ai suoi lati i talenti spagnoli Suso e Delofeu. A centrocampo chiavi del gioco che ancora passeranno per i piedi di Sousa che pian piano a scalzato Locatelli, dove si potrebbe rivedere Bertolacci al posto di Pasalic con Kucka confermato dopo il bel gol della scorsa giornata. In difesa ancora molte assenze, qualche recuperato ma solo per la panchina, niente Romagnoli ancora infortunato, e quindi conferma per la difesa della scorsa settimana con Donnarumma che festeggerà la sua prima partita da maggiorenne. Ma per il Milan questa è la settimana decisiva per il cambio dei vertici societari; in settimana consiglio d’amministrazione con la cordata cinese che subentrerà a Berlusconi che finalmente si paleserà facendo sparire tutti i dubbi e le illazioni che tanto sono circolati su stampa e web in questi ultimi mesi. Per Berlusconi e per l’AD Galliani questa dovrebbe essere l’ultima partita dopo 31 anni di dirigenza. Dir che si chiude un era è riduttivo.
Le altre gare delle tre riguardano la zona bassa della classifica. Tutti i riflettori saranno per Zeman e il suo Pescara. Il suo ritorno in panchina è stato in perfetto stile Zemanlandia: cinque gol al Genoa e tutti in piedi ad applaudire il boemo. Ma una rondine non fa primavera e il Chievo soprattutto nel suo stadio, è squadra difficile per tutti da affrontare. Zeman confermerà in blocco i titolari che hanno sconfitto il Genoa, occhi puntati soprattutto sul tridente d’attacco che con il boemo è sempre sinonimo di prolificità. Cerri è il giovane in rampa di lancio, che se saprà apprendere dal maestro Zeman potrà vedersi schiudere le porte di un’importante carriera. Il Chievo tornerà all’antico, ovvero alle due punte e al tre quartista dopo alcune variazioni sul tema di mister Maran. Birsa il tre quartista con Meggiorini ed Inglese favoriti per l’attacco, ma soprattutto ci sarà la voglia di riscattare lo stop interno con il Napoli. Sfide salvezza anche in Crotone – Cagliari con i calabresi praticamente all’ultima spiaggia e Genoa – Bologna con le due nobile decadute che stanno attraversando il peggior momento della stagione. Le due squadre sono in caduta libera e solo la tranquillità di una zona retrocessione lontanissima non apre scenari ancora più foschi. La sostituzione di Juric con Mandorlini potrebbe dare la scossa per risalire a tutto l’ambiente genoano, mentre Donadoni non può permettersi altri passi falsi pena fare la stessa fine dell’allenatore croato.
Alle 20.45 va in onda una delle sfide più sentite di tutto il panorama calcistico italiano; Inter – Roma è sempre stata una partita piena di gol, di ribaltamenti di fronte, spesso decisiva per lo scudetto e in questa stagione fondamentale per le ambizioni Champions delle due squadre. La Roma arriva a questo appuntamento cruciale fra mille distrazioni, già palesate con la superflua sconfitta in Europa League di giovedì. Stadio e derby potrebbero aver distratto lo spogliatoio giallorosso, vedremo quanto Spalletti sarà riuscito a blindare la squadra da tutti questi spifferi, dopo aver preservato quasi tutti i titolari dalla sfida con il Villareal. Chiunque abbia aperto un giornale o acceso una tv, si sarà reso conto dell’importanza che l’argomento Stadio / Tor di Valle ha occupato per i media e per l’informazione tutta; praticamente non si è parlato d’altro come spesso accade nel nostro paese dove ci si focalizza su un solo argomento tralasciando il resto. Ora che la vicenda si è risolta, come auspicavamo in precedenti articoli, la società Roma dovrà concentrarsi esclusivamente sul campo, previo lasciarsi sfuggire obbiettivi importantissimi che paiono a portata di mano. E domenica sera c’è proprio il primo di questi obiettivi perché una vittoria significherebbe eliminare quasi certamente dalla corsa Champions un Inter in gran rimonta e non perdere di vista una Juventus che benché lontana, potrebbe essere ancora a tiro.
Sicuramente Spalletti affronterà la sfida con la squadra titolare, unico dubbio Manolas uscito un po’ acciaccato dalla sfida con gli spagnoli, ma forse recuperabile, per il resto tutti i titolari confermati. L’Inter recupera finalmente Icardi dopo le due giornate di squalifica e si annuncia una grande sfida con Dzeko sia per la conquista della classifica di capocannoniere che per la sfida interna alla partita. Con l’argentino terminale offensivo anche Pioli potrà contare su tutti i titolari tranne Miranda squalificato. Molto probabile che le due squadre si specchieranno in un 3-4-2-1 almeno in avvio, ma l’assenza di Miranda potrebbe far rivedere i piani di difesa a 3 che stanno caratterizzato questo periodo della stagione nerazzurra. Le sfide più interessanti si potrebbero avere sulle fasce dove le posizione di Candreva ed Ansaldi determineranno il vero schieramento di Pioli. L’esterno romano è una chiave tattica imprescindibile e qualsiasi sia la sua posizione sarò di certo il fulcro della manovra nerazzurra. Sull’altra fascia l’esterno argentino non vive un periodo brillante il che lo potrebbe far diventare l’anello debole della squadra. Quindi molta attenzione al duo brasiliano giallorosso che presiede le fasce Peres Emerson che se capace di spingere a dovere potrebbe mettere in serie difficoltà i dirimpettai interisti. Molto interesse suscita la sfida in mediana tra Gagliardini e De Rossi, una vera sfida generazionale anche in chiave azzurra, con il giovane nerazzurro che ha subito preso in mano le redini del centrocampo nerazzurro e il capitano giallorosso che sta ancora una volta sorprendendo per continuità e longevità. Probabilmente saranno proprio gli scontri diretti fra i vari titolari a decidere una sfida che si prospetta appassionante e dal pronostico difficile da decifrare.
La giornata si concluderà lunedì sera con un Fiorentina – Torino che potrebbe decidere le sorti di Paulo Sousa in caso di sconfitta dopo la disfatta del giovedì europeo. Sousa ha subito un vero e proprio ultimatum da parte dei Della Valle, che non sono mai stati dei mangia allenatori, ma comunque vada a finire la gara di lunedì le strade dei viola e dell’allenatore portoghese sono destinate a separarsi. Troppe le incomprensioni tra loro, addirittura si è cominciato a gennaio della passata stagione quando Sousa chiese dei rinforzi per mantenere l’ottima posizione di classifica con la società che invece non acquistò nessuno. Incomprensioni continuate anche queste estate, con la diversa di opinioni sulle ambizioni di classifica dei viola. In più Sousa non è mai stato troppo amato dalla piazza, tranne forse dopo la vittoria con la Juventus, prima per i suoi continui cambi di modulo e di giocatori e poi per le dichiarazioni che spesso vedevano sminuire il valore e il ruolo della sua squadra. In più Sousa nella doppia sfida europea non è stato in grado di dare una svolta alla squadra che già in difficoltà all’andata, anche se vincente, è stata travolta al ritorno da quattro gol su palle inattive in venti minuti che se non è un record poco ci manca. Ora Sousa è chiamato al riscatto, ma soprattutto è chiamato a reggere botta e non crollare perché i tifosi sono già sul piede di guerra e non gradirebbero un altro risultato negativo. La situazione del Torino è simile, ma non altrettanto grave. I granata hanno cominciato bene la stagione, ma sono andati via via calando, anche qui Mihajilovic ha chiesto rinforzi a patron Cairo, ma non è stato ascoltato ed i tifosi hanno incominciato a spazientirsi. Ora l’Europa è inarrivabile e la stagione ha preso una piega anonima senza più obiettivi da raggiungere, difficile trovare gli stimoli per continuare, come dimostrato anche dal repentino calo di alcuni giocatori, su tutti Ljajic. Vedremo se lunedì il serbo sarà ancora titolare, intanto Mihajilovic dovrà fare ancora meno della coppia centrale titolare e i sostituti non si sono mai rilevati all’altezza degli assenti, giustificando così le richieste del tecnico serbo.

Fonte: http://romanews.it/magazine

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