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MEDICINA ESTETICA: 1 SU 5 RIMANE INSODDISFATTO

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AG.RF.(MP).22.11.2016

“riverflash” – Si è appena concluso a Milano, il congresso Icamp 2016, che ha riunito circa 500 specialisti, provenienti dall’Italia e dall’Estero e è stato il primo di una nuova scuola che cerca, senza essere in competizione con nessun’altra realtà italiana, di proporsi come innovativa nei contenuti e nella metodologia di apprendimento. Il tema principale trattato, è stato quello della medicina estetica, che lascia insoddisfatto, 1 paziente su 5. “Il 20% dei pazienti che si recano dal medico estetico resta insoddisfatto. La percentuale varia poi a seconda del trattamento eseguito, ma si tratta comunque di un dato eloquente. Non si parla di complicanze o malpractice, fortunatamente, ma di insoddisfazione del risultato ottenuto da parte del paziente. Senza contare che l’insoddisfazione può degenerare, portando alcuni pazienti a forme di depressione per non essere riusciti ad ottenere quanto era stato loro promesso.” A lanciare l’allarme, dal Congresso ICAMP di Milano, è Maria Albini, direttrice della Scuola di formazione ICAMP. Le cause dell’insoddisfazione possono essere diverse. Talvolta ci sono errori come quelli che si verificano con l’utilizzo degli iniettabili che devono ripristinare dei volumi o correggere delle rughe: se male utilizzati, questi possono dare risultati insufficienti o complicanze vascolari – prosegue la Albini che esercita la professione di medico estetico da molti anni prima a Roma e adesso a Milano – Nella maggior parte dei casi, però, l’insoddisfazione non è tanto legata ai danni collaterali, ma alla cattiva gestione di quelle che sono le aspettative del paziente. Ciò significa che il medico forse ha spiegato male quello che avrebbe potuto ottenere con quello specifico trattamento. “Il paziente deve essere inquadrato anche da un punto di vista psicologico: non possiamo creare aspettative errate. I pazienti di medicina estetica sono spesso soggetti che vivono un disagio dovuto ad un inestetismo mal tollerato o vogliono semplicemente vedersi più giovani, quindi non è corretto fare false promesse” conclude la Albini. Una migliore comunicazione presuppone un “fare rete” tra specialisti, opinion leader e giornalisti. Due sono le direttrici da seguire: la prima vede il medico comunicare al paziente e la seconda quella che segna il rapporto tra paziente e media. Nella prima, il medico deve essere molto attento ad esporre il tipo e la qualità di trattamento che si impegna a fare, quali prodotti utilizza, quali complicanze o effetti collaterali si possono verificare. Da parte dei media, invece, serve una maggiore affidabilità nel definire la qualità del professionista: il paziente deve sempre poter verificare la formazione di medicina estetica che appartiene a ciascuno specialista. Complicanze e insoddisfazioni nella maggior parte dei casi infatti sono causate da trattamenti eseguiti male, da medici non accuratamente preparati o che non hanno saputo gestire correttamente il rapporto medico paziente. E la Rete e il Web, internet qui non è a volte alleata, ma foriera di false illusioni.

QUALI SOLUZIONI? Il Registro dei Medici Estetici. L’ordine dei medici di Milano – ma è un fenomeno sempre più diffuso sul territorio – ha istituito un registro dei Medici Estetici, dove vengono iscritti solo coloro che hanno una comprovata esperienza e formazione nella materia. “Ciò tutela maggiormente gli specialisti da un punto di vista giuridico poiché certifica il background del medico. Ma soprattutto tutela i pazienti perché permette loro di verificare la preparazione dello specialista a cui si rivolgono. La Direttrice di ICAMP con le centinaia di colleghi invoca misure più incisive, anche a livello legislativo. “Bisogna chiarire quanto sia importante una formazione accurata, non ci si può improvvisare medici estetici: si influisce sulla psicologia dei pazienti, quindi su una componente fondamentale della loro salute”.

LA MEDICINA ESTETICA E LA SUA IMPORTANZA. “La medicina estetica non sta attraversando un momento di crisi, bensì è in lenta ma costante crescita” dichiara ancora il presidente Giuseppe Maria Izzo. “L’intervento di chirurgia estetica non è più un fattore di moda, ma ormai è diventato parte integrante delle abitudini di tanti uomini e donne del nostro paese, di ogni età e classe sociale”. Nella crescita della medicina estetica, a giocare un ruolo di primo piano negli ultimi anni è stata proprio l’industria italiana: sia con le apparecchiature che con i cosmeceutici e i peeling chimici, infatti, le nostre imprese sono arrivate al livello delle corrispondenti straniere, fornendo ai medici di ogni paese qualità a costi non eccessivi.

 

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