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Italia, gli eShopper avanzano (ma a rilento)

e-shop-onlineAnche se i livelli complessivi sono ancora distanti da quelli del resto d’Europa, continua ad aumentare il numero di italiani che si rivolge al Web per effettuare i propri acquisti. Il settore preferito? La moda, seguito da oggetti per la casa e giardinaggio.

Quanti italiani acquistano on line? Ancora pochi, in verità, almeno rispetto ai dati che fanno registrare le nazioni europee più progredite sotto questo punto di vista. È quello che emerge dagli ultimi report sul settore dello shopping virtuale, ormai sempre più al centro delle attenzioni sia di imprese che di consumatori, anche nel nostro Paese.

Shopping digitale, una lenta crescita. In Italia naviga in rete quasi il 75 per cento della popolazione, ma a fare shopping sui siti di e-commerce sono circa 18 milioni di persone; una percentuale che ci tiene in coda nel Vecchio Continente, dove invece la media raggiunge il 43 per cento, con punte di eccellenza in Inghilterra (l’81 per cento di utenti che hanno effettuato almeno un acquisto online nel 2015), Danimarca (79 per cento) e Lussemburgo (78 per cento).

Come risparmiare online. Ma qualcosa si sta muovendo anche nel nostro Paese, soprattutto dal “basso”: i naviganti nostrani, infatti, ormai non hanno nulla da invidiare ai colleghi del resto del Mondo e si sono appropriati delle tecniche di base per fare acquisti online e risparmiare. Merito di eventi promozionali come il Black Friday, il weekend di sconti che dall’America si è diffuso anche da noi, e anche della diffusione di siti come Piucodicisconto, specializzato nel proporre coupon per la riduzione finale di prezzo sui principali e-shop nazionali, grazie al quale nella sezione dedicata al Black Friday, potrete trovare tutte le ultime offerte aggiornate sull’evento.

Ecommerce, fatturato in crescita. In soli cinque anni, infatti, il numero di eShopper italiani è praticamente raddoppiato, passando dai 9 milioni di marzo 2011 ai 18,8 milioni di marzo 2016; cresce di conseguenza anche il volume complessivo degli affari del settore, anche a livello europeo. Il commercio elettronico vale, infatti, una quota di 455 miliardi di euro a fine 2015, con un incremento di oltre 13 punti percentuali rispetto al fatturato 2014, che si era fermato a 402 miliardi di euro, e ottime previsioni di crescita anche per il 2016, dove si attende ancora una curva in salita a due cifre (12 per cento, la stima ultima) e un totale che per la prima volta supererà i 500 miliardi di euro.

e-shop-online-300x199La moda, traino degli acquisti virtuali. Anche in Italia i numeri sono in ambiente positivo, grazie in particolare all’incredibile successo del settore della moda, che da solo vale oltre 1,8 miliardi di euro nell’ambito delle vendite di ecommerce nel nostro Paese e rappresenta il 5 per cento del mercato retail, con un tasso di crescita medio annuo pari al 30 per cento. Inoltre, il mercato dei prodotti fashion è ormai anche il primo settore per ricerca di informazioni online prima di procedere a un acquisto tradizionale, primato che condivide con un altro ambito merceologico molto forte sul web, quello dei prodotti digitali (che comprende computer, tablet e smartphone).

Le nuove abitudini dei clienti digitali. Gli italiani, infatti, preferiscono andare sul sicuro e la maggior parte degli eShopper nostrani (il 62 per cento) preferisce fare acquisti da un merchant già sperimentato. L’altra grande tendenza riguarda gli strumenti impiegati per l’acquisto: anche qui, infatti, predomina l’importanza dello smartphone e dei dispositivi mobili, anche se soprattutto per la ricerca di informazioni. Su una platea di oltre 19 milioni di utilizzatori di smartphone connessi alla rete, infatti, nel 72 per cento dei casi il cliente ha poi cercato in un negozio fisico un prodotto che aveva già visto online, informandosi sui siti dei retailer, sui portali del produttore/fornitore o semplicemente attraverso motori di ricerca. Meno predominante la quota di attenzione che viene dedicata ai siti che propongono comparazione di prezzi, gli articoli di magazine online e la condivisione tramite social, che insieme non raggiungono il 30 per cento del totale delle preferenze dei consumatori italiani.

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