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IPPICA GALOPPO: IL LYDIA TESIO A SOUND OF FREEDOM, CAVALLA ALLEVATA IN ITALIA

f_branca_sound_of_freedom_ph_hg_d_savi_omx2637di Francesco Angellotti (AG.RF 24.10.2016)

(riverflash) – Il Lydia Tesio ha ribadito l’importanza dell’allevamento italiano nel premio a lei intitolato di Gr I a Capannelle, in cui ha vinto Sound of Freedom, nata nell’Allevamento del Velino.

   L’Ippodromo Capannelle cerca di reagire all’avvilimento in cui cercano di schiacciarlo le strutture, che si stanno adoperando nel privarlo di tutti i contenuti necessari alla sopravvivenza.

   In una giornata di Gran Premio, la più importante sulla carta da quando il Derby è stato portato a Gr II (e questo già fa parte della manovra di schiacciamento dello Sport ippico), Capannelle si è vestita a festa.

   L’inizio della giornata ha visto la disputa del Premio “conte Felice Scheibler”, tradizionale corsa per 3 anni che mantiene viva la presenza di un grande personaggio dell’Ippica, il quale programmò e fece erigere l’attuale Ippodromo Capannelle: grande e completo, ideale per le corse in piano e studiato onde offrire un selettivo percorso sugli ostacoli. Ma molto è cambiato, come volete credere. Tra l’altro, chi ricorda la proposizione della corsa, il premio Scheibler era la tradizionale prova di preparazione al Derby per i tre anni Italiani, che limavano la preparazione sui 2000 metri; mentre quelli d’origine straniera avevano come miglior preparazione il Gr II Premio Parioli, sui 1600 metri, ma poco prima nel calendario.  Adesso tutto è cambiato, la corsa si disputa a ottobre e non a maggio, corsa Listed sempre sui 2000 metri ma non più per cavalli italiani.

   Il terreno umido ed appiccicoso ha comportato che nella giornata i tempi sono stati molto lunghi in tutte le competizioni, tranne che nel premio Ribot alla 3° corsa; ma è da notare molto positivamente che la fotografia, quando l’arrivo è serrato, subito viene sviluppata; ed è esposta al pubblico nel grande tabellone al centro pista, in modo da far verificare. E’ un altro tocco per cui apprezzare lo spirito della Società, porgendo al pubblico il documento, ribadendo la regolarità delle corse.

    Comunque, riprendendo il discorso sul premio Scheibler, si è notato un inizio abbastanza lento, in cui i cavalli si son gradualmente messi sulle gambe; infatti nell’ultima parte della curva il ritmo ha subito un cambio di marcia e la dirittura è stata una volata, coperta nella parte esterna per cercare un terreno un po’ più morbido. A metà dirittura Don Aurelio impone il passo e si stacca al centro della dirittura, ma un gruppetto lo insegue e negli ultini 200 metri Roman Spectrum lo aggancia e si lancia per il sorpasso; il fantino di Don Aurelio, Samuele Diana, cambia frusta e la mette a destra, così il cavallo segue un impulso che lo sposta dal centro verso l’esterno della pista, praticamente sull’avversario che guizzava lo spunto per superarlo. Danneggiamento non c’è stato, ma certo l’appoggio di Don Aurelio su Roman Spectrum sarà contato il muso, che la fotografia lo ha fatto verificare avanti. È molto sottile il confine tra danneggiamento e mosse tattiche, ma Diana è stato veramente bravo, col cambio della frusta nel momento “giusto”, a far vincere il cavallo di Giuseppe di Chio, allenato da Simone Bietolini, che ha mantenuto un muso di vantaggio sul baio di Grizzetti, che non ha potuto bruciare il battistrada, pur finendo con 2 lunghezze di vantaggio sul terzo arrivato, Way to Paris. Da notare che il vincitore del Premio Roma 2014 Priore Philip, che è ritornato su breve distanza, non ha molto contato, finendo 4° senza mai inserirsi nella lotta; il carattere lo si addestra, non si può pretendere di metterlo a tacere con la castrazione, soprattutto se eseguita in tarda età; e Priore era l’unico castrone in un lotto di 8 concorrenti, in cui c’era solo 1 femmina di Godolphin che non è contata. Ma la questione avrebbe bisogno d’essere trattata più dettagliatamente; la psicologia non è un fattore meccanico che si può impostare e modificare con interventi medici: nei cavalli ma anche nell’uomo.

   Terza corsa il premio Ribot, un gruppo III (che prima era II) in memoria di Loreto Luciani: conduttore di un allevamento a Cisterna di Latina, che chi è ippico da tanti anni sa ben lo ha conosciuto.

   Bellissima la corsa del vincitore Greeg Pass, che ha restituito il conto a Grizzetti che aveva perso la corsa prima in foto, conquistando la vittoria sempre in foto. La corsa è stata molto veloce ed ai 300 metri Greeg Pass sguscia dal gruppo compatto al largo dirittura e passa in testa, ma deve difendersi da Basileus che non se lo fa scappare e lo impegna in un appassionante testa testa; ma sul palo è Greg Pass che ha una corta testa avanti, bruciando il cronometro su 1.39.02, ottimo sui 1600 m. col terreno così “attaccaticcio”. d_vargiu_greg_pass_ph_hg_d_savi_omx1661

   Interessante la corsa per puledri, intitolata ad un allenatore che va ricordato come pilastro dell’Ippica: Ubaldo Pandolfi; che ha portato al traguardo tanti campioni, sapendo condurre le più importanti scuderie con tecnica, preparazione, assiduità, passione, umiltà. Quel che si dice, personaggi che non ci sono più.

   Ancora al traguardo un cavallo di Grizzetti, Sopran Verne, che questa volta ha vinto facile, di 4 ½ lunghezze, su My Lea, una cavalla che aveva sempre corso positivamente, 2 primi e 2 secondi: anche se arrivare a livello Listed è stato un risultato inaspettato e positivo, anche se secondo.

   La vincitrice (la corsa era per femmine) non aveva una linea smagliante; veniva da un 5° posto in Listed a Milano, ma la corsa ancora prima sempre a San Siro è riuscita ad arrivare seconda; mostrando che gradisce la distanza da puledra veloce, perché è stata provata sui 1600 m. a Varese e 1500 m. a Milano ed è finita sempre dietro. Certo, Sopran Verne non era la puledra che più si faceva notare nella linea, anche se, dobbiamo dire, non c’era nessuna concorrente che si distinguesse. Eppure, dopo una corsa tra i primi, a 250 metri a fatto lo spunto, e si è staccata su My Lea, che a sua volta ha preso lunghezze dalle lottanti Biri’s Angel e Bridge Royal Game.

   Giunti, quindi, al Gran Premio dedicato a Lydia Fiori di Serramezzana, che sposò il genio Federico Tesio, il quale studiò e ebbe grandi successi internazionali con i suoi allievi, di cui studiava con importanti esperimenti gli incroci e le caratteristiche comportamentali. E la signora Lydia lo seguiva, entrata anche lei negli studi del marito. Dicevamo prima? Uomini così, non ci sono più; e neanche donne.

 f_branca_sound_of_freedom_ph_hg_d_savi_omx2585  Nel confronto eravamo con minor spazio tra i concorrenti: 4 italiani tutti casa Botti e 6 stranieri, genericamente detti, pur provenienti da 4 paesi diversi. Certo, come performances gli invader non erano da Gruppo I, neanche lontanamente; ma anche le 4 italiane non presentavano una linea all’altezza.  Si temevano cavalli provenienti da importanti stables, tipo Balding, oppure dominanti proprietari, basti dire Godolphin. Ma 6 stranieri che affrontano la trasferta in Italia, hanno la predominanza su solo 4 femminucce, tutte dello stesso stables d’allenamento.

   Invece, guarda un po’, è venuta fuori chi non si aspettava. Aveva già primeggiato tra le femmine vincendo il Premio Regina Elena l’anno scorso; ma da allora non aveva più vinto 1 corsa, tentando l’avventura in ippodromo inglesi di un certo livello, tipo Nottingham e Newmarket, ove non è andata oltre il 4° posto, pur non osando categorie troppo in su. Rientrata in Italia, ha riprovato subito in Listed a Roma sui 2000 metri, ma è stata battuta di 1 lunghezza dalla compagna d’allenamento Plein Air, che nel Gran premio è arrivata 4°. Certo le ultime performances estere  erano di giugno e luglio, per poi usufruire di un momento di recupero onde rientrare a Roma il 2 ottobre; quindi non è strano che la figlia di Duke of Marmalade sia venuta avanti nella condizione. Ma è interessante la versione addotta dall’allenatore che giustificava le scarse prestazioni inglesi, dovute ad una sostanziale differenza nel fondo e regolarità della pista: è un particolare che non si era ancora scoperto. Certo la corsa è stata molto agguerrita, disponendosi i cavalli tutti all’esterno dello steccato, per cercare il terreno più galoppabile; la battaglia appariva vinta da Sound of Freedom perché sembrava galoppasse ancora in mano sulle avversarie, ma sarebbe stato troppo bello e non bisogna essere trionfalisti, se non a fatti avvenuti: metti che va a muovere, e non ha il cambio di marcia… Invece, proprio ai 200 finali, Branca impone lo spunto e la 4 anni si stacca, sfuggendo alla straniera Zghorta Dance, che ha bruciato le avversarie in volata, avanti alla irlandese Laganore che si difendeva dalla già citata Plein Air; che correva benissimo, in quanto non è stata lei ad avere un calo di forma, ma Sound of Freedom a crescere nella preparazione. Il tempo non conta, ma per fortuna non è contato neanche l’intervento dei Commissari, che non hanno ravveduto di modificare l’ordine d’arrivo: anche se l’occhio vigile si è accorto di qualche manovretta che andava richiamata, anche se non passibile di distanziamento.f_branca_sound_of_freedom_ph_hg_d_savi_omx2795

   Importante far notare come allevatore della vincitrice di corsa di Gr I sia uno stables in Italia, Azienda Agricola del Velino; ciò dovrebbe dar luce a come organizzare l’assetto ippico.

Purtroppo le manovre sono sempre state prese senza un briciolo di competenza, individuando quel che avrebbero comportato. La dirigenza della Struttura, dopo cambiamenti di Ente e Dirigenti, che hanno portato la distruzione del settore, è finita al Ministero; ove non c’è personale addentro alle problematiche, non potendo esserci modo e spazio per capire che si sta chiudendo la strada ad un importante sbocco per l’Impresa, l’Economia, la Passione.

   Siamo, quindi, in fervida attesa per constatare se, dalle nuove nomine che si prenderanno presso il Ministero per assegnare l’impostazione ad una dirigenza oculata e competente, l’Ippica troverà nuovamente il suo spazio, o verrà cancellata dall’atteggiamento oscurantista, che è caratteristica dell’Epoca che sarebbe positivo cercare di superare.

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