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FESTE di PIAZZA: I PICCOLI CENTRI COME FERENTILLO REAGISCONO

ferentillo locandinadi Francesco Angellotti (AG.RF 23.08.2016)

(riverflash) – L’impostazione culturale imposta la situazione sempre più verso la divaricazione dei contenuti, quindi verso un risultato che allontana le Classi.

   I grandi Centri, importanti sotto il profilo artistico culturale, ove lo studio e le manifestazioni s’espandono ad altissimo livello, creano attenzione sull’evoluzione e sulla selezione con dimensione imponente; quindi i traguardi raggiunti dalle Manifestazioni e dallo Studio sono ad altissimo livello: seguendo debitamente il profilo economico, nel senso che: tanto vale, tanto paghi .

   Invece, nelle esibizioni a cui si dà spazio in tanti paeselli, il discorso è diverso. Il contenuto storico o paesaggistico viene tenuto molto lontano, onde non fare avvicinare certa gente a situazioni che potrebbero assumere risvolti molto pericolosi. La Festa deve essere più in grande che sia possibile, ove il Ristoro viene portato dai veicoli attrezzati, ed è molto ricco delle leccornie tra le più comuni. L’insegnamento che il “comodo” e la “felicità” sono merce in vendita, si può notare in quanto tutto è presentato con il profilo commerciale, ed ovviamente più spendi e più ottieni; da degustazioni per soddisfare l’appetito, agli articoli di vario genere, che costituiscono una scala tra gli spettatori, che più spendono, più sono in grado di disporre sugli altri. Gli intrattenimenti ai quali si assiste sono tra lo squallido e il deprimente, anche se molto altisonanti; perché il contenuto della massa popolare deve essere abbassato, non permettendo che nell’ottica della plebe possano arrivare certa raffinatezza, ma rendendo sempre più degradato il livello dell’Entusiasmo, presentato con enfasi straordinaria, addolcita al sapor di Zucchero (e tanti altri dolci, uno vale l’altro).

   Ma in questo tentativo di avvilimento, la Coscienza Popolare, avvilita per lungo tempo, sta reagendo nel giusto modo; senza far tante sceneggiate in cui viene fuori il vittimismo e la condizione subalterna nella quale l’ élite intende schiacciare un numero sempre più vasto di moltitudine; la Risposta è quella che gli Umili hanno un Cuore ricco di Valori, che è forte della propria tradizione; la proposta arriva a tutti quelli che porgono interesse, o almeno s’incuriosiscono, quando si vuole presentare il proprio bagaglio, per arricchire quello degli altri; evitando di metterlo in vendita al migliore offerente, in quanto esprime la sua Arte a tutti; per un senso d’Apertura Umanitaria, rifiutando l’esempio secondo il quale la Cultura e l’Elaborazione personale vengono vendute a peso.

   Faccio questo discorso, non solo per il fatto d’essere stato accolto alla Manifestazione presso Marmore, al Campo Campacci, in cui ho portato al pubblico parte del mio Bagaglio che ho desiderato esprimere, per riorganizzare la Vita Sociale secondo criteri creativi e produttivi.

   In questa Manifestazione sono state presentate tante opere diverse, in cui la mia era indubbiamente molto singolare nell’effetto provocato, Ma ogni commedia andata in scena, nonostante un filo conduttore Umoristico, induceva ad una Conclusione diversa da quella impostata dalla Classe Dirigente (che dirige molto male, escludendo chi potrebbe portare uno spirito progressista e meno arenato nel convenzionale; che sono le Armi di Dominio con cui si esercita il Potere Organizzativo).

   Io sono molto soddisfatto del discorso lanciato dal palco, anche se appaiono dei significati indiretti; ma tutte le Giornate dedicate agli Spettacoli sono esplosi d’Unione Popolare, che si riunisce per divertirsi, ma approdando a contenuti che non si reprimono, soverchiandoli.

   Se a Terni l’Estate non è molto brillante in questo senso, dando uno sguardo ai piccoli centri vicini, si nota un Afflusso enorme di Organizzazioni desiderose d’esprimersi. Ed in questo, mi permetto d’esserci anch’io con la presentazione della Commedia che ho potuto far scendere sul Palco a Marmore: ma poi vediamo, le idee sono tante e vanno avanti nell’elaborazione.

   Possiamo, tra i tantissimi, prendere un esempio al quale abbiamo avuto piacere di partecipare; e dove casualmente abbiamo incontrato il tecnico del suono e luci ingaggiato per la commedia che abbiamo rappresentato a Marmore; ed è stato molto simpatico sia lui che la moglie, molto espansiva, la figlia dal sorriso solare, il nipote che era d’aiuto durante la Rappresentazione.

   In occasione di una 10 Giorni promossa dalla Pro Loco, siamo andati a Ferentillo: paesino lungo la Valnerina di 1.963 abitanti, dalle lontane tradizioni e dall’impulso politico impostato verso l’Autonomia e la Libertà. Sembrano parole retoriche, perché a questo Mondo viviamo e quindi certe strutture non possono essere trascurate. Però certi particolari lasciano da pensare.

   In un breve e succinto Opuscolo, offerto più che altro per pubblicità, è riportato che Ferentillo è

d’origine una Città  Etrusca, e fu assorbita dal dominio Romano mantenendo la sua individualità urbana. Al tempo della disfatta del Grande Impero, il re dei Longobardi condusse con se nella Valle di Ferento una colonia di profughi, ed a loro donò i territori della Valle del Nera attorno alla città etrusca.

   Non staremo a raccontare tutta la storia, per quanto succinta in 1 pagina di una brochure, ma non si può trascurare che nel 1484, il papa Innocenzo VIII donò al Capostipite Cylbo l’intero paese; da allora tutti i governatori di Ferentillo s’impegnarono a mantenere l’Autonomia da qualsiasi fonte di oppressione che potesse arrivare; non secondario il fatto che la prima Autorità che fu messa dal papa come condottiero del paese, sposò Maddalena de’ Medici; inutile dire l’esplosione culturale che avvenne di conseguenza, mai abbandonata dall’espressione intima del centro di Ferentillo.

   Molte ed appassionanti le diverse avventure che traversò l’autonomia del paese, con vicende alterne, ma sempre impostate secondo l’affermazione del ruolo che gli era stato concesso. Fino a che questo Stato, libero e sovrano, con leggi e Statuto proprio, fu venduto da Alderano Cybo nel 1730 a Nicolò Benedetti e Montevecchio di Fano: cose mai sentite, uno Stato venduto da privato a privati. Ma non si era mai sentito di uno Stato Autonomo entro la Nazione Italiana, a parte i due casi storici di San Marino e del Vaticano. Anche se so che un altro esempio capitò in Toscana.

   Dovreste andare a Ferentillo per saperne molto di più sullo svolgimento della sua Storia, noi comunque abbiamo constatato un’indole ed un atteggiamento espressivo nei riguardi di se stessi e degli altri, che rende Ferentillo (con 1963 abitanti) un Esempio d’Impostazione Storica esemplare.

   Il programma presenta rievocazioni storiche interessantissime; dalle Streghe che venivano bruciate alle manifestazioni in costume, alle ricerche di testimonianze che si sono radicate nel passato di un nucleo che si è isolato per potersi proporre; una scuola di pittura, del maestro Gentile, (di nome e di fatto), in cui fa un gioco impressionante il colore, la dimensione, lo sfondo e il colpo d’occhio, che spesso sembra quasi un’immagine vista da una finestra; tutto perché, invece che su tela, i dipinti sono stati eseguiti su fondo di legni antichi, minimo 2 secoli: trattati e messi in ordine per non essere degradati dal colore, che rifulge bellissimo. Tanta Storia, immersi nella Cultura, ma nel modo più sobrio e leggero; intrattenuti dalle offerte d’oggetti d’artigianato, che rappresentano un tocco nobiliare nella parvenza dell’abbigliamento; ma anche tante musichette, passatempi folkloristici (casomai poco adeguati all’ambiente), in preparazione di concerti serali molto più importanti, in cui Gruppi Locali hanno fatto ascoltare generi diversi che la loro arte musicale è riuscita ad esternare, per un pubblico festante e trascinato.

   Inutile narrare oltre se non potete partecipare a quanto esposto. Eppure è interessante studiare, proprio in questo momento, certe Storie e certi Modi di Vita, che sono passati con l’Evento delle Circostanze belliche e legali; ma mai sono morte nello spirito e nell’anima di abitanti di un paesello piccerello; arroccato su uno stralcio del fiume Nera che per una strettoia del percorso prosegue frastagliato; abitato da persone che sono gelose del guscio in cui si trovano, per accogliere con Viva ospitalità ed il sorriso smagliante, più Festoso che mai.

Però, un momento: la Manifestazione dura fino al 28 agosto: quasi quasi una di queste sere …

 

1 Commento »

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Una Risposta a “FESTE di PIAZZA: I PICCOLI CENTRI COME FERENTILLO REAGISCONO”

  1. 1

    pro loco marmore dice:

    Gentile Redazione,
    non avendo nessuno di voi assistito alla commedia del vs. giornalista, credo facciate meglio a non pubblicare articoli come questo.
    Quando Angellotti dice “….. in cui la mia era indubbiamente molto singolare nell’effetto provocato…” sapete quale è stato l’effetto? Gli spettatori si sono alzati e se ne sono andati OFFESI. Lui che entra in scena con un giornale sul quale è incollato il copione e per tutta la durata legge la sua parte, e la legge anche male, mettendo in difficoltà l’altra attrice…..
    Erano rimasti 2 attori in scena, il fonico, e gli organizzatori. Non si è potuto procedere nemmeno alla premiazione del concorso dei balconi, previsto nel programma, perché tutti sono andati via indignati. Tale indignazione si è ripercossa anche nella serata successiva, che concludeva la rassegna teatrale, attraverso le lamentela e il disgusto nei confronti del “giornalista/commediografo/attore/regista”.
    Gentile Redazione, questo flop di certo ha danneggiato anche la vs. testata che seguita a far pubblicare articoli di lode. Lode a chi?????

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