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ATTENTATORI ADOLESCENTI, GLI PSICHIATRI AVVERTONO: “FORTE RISCHIO DI EFFETTO CONTAGIO”

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AG.RF.(MP).26.07.2016

“riverflash” – Emulazione o effetto contagio. A seguito degli atti violenti che sono avvenuti nei giorni scorsi in Germania, secondo gli esperti, è forte il rischio di ripetere gesti estremi fatti da giovani adolescenti i quali, oltre agli attentati, concludono la loro vita con il suicidio. Ciò che emerge con più forza, a fronte dell’incapacità in questi casi di prevenire gli atti di violenza, è che si tratti di episodi di suicido allargato, a cui la spettacolarizzazione garantita dalla stampa e dal web, sicuramente, garantisce audience. Ecco perché è molto alto il rischio di contagio fra adolescenti ad alto rischio emulativo. Sono gli esperti Sip (Società Italiana Psichiatria) a mettere in guardia, sottolineando anche che i “giovani terroristi” che si sono messi in luce per atti violenti, erano tutti in cura presso i servizi psichiatrici. L’effetto contagio dunque, sembra essere molto alto, anche perché, nella testa di questi giovani c’è l’assoluta convinzione che un gesto violento, con una connotazione politica o religiosa molto forte, possa sicuramente trasformarsi in un atto eroico, Il suicidio allargato viene visto quindi, come una vendetta per il male subito, una guerra collettiva e per questo, presenta un forte rischio di emulazione. Ma cosa suggeriscono gli psichiatri in merito a questo problema? Sicuramente di trovare un linguaggio equilibrato, che fornisca le informazioni necessarie evitando una involontaria esaltazione tra giovani con problemi psichici, poiché il rischio è che alle azioni di uomini con chiara matrice terroristica, si aggiungano quelle di giovani, soprattutto maschi, in cerca di un’audience per il proprio desiderio di morte. E’ importante quindi rinforzare le misure di prevenzione: non tutti i suicidi sono evitabili, tuttavia per molti altri, si può fare qualcosa, ad iniziare dal supporto della famiglia, fino a quello di specialisti “esperti” del settore. Particolare attenzione, ovviamente, va riservata a chi ha già tentato un suicido, o è stato abusato o reso vittima di bullismo.

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