di Paola Provaroni (AG.RF 28.05.2016) ore 08:45
(riverflash) – È l’Inghilterra a trionfare nella Coppa delle Nazioni dell’ ottantaquattresima edizione di Piazza di Siena. La squadra composta dai fratelli Whitaker, Ben Maher e Jessica Mendoza, si impone con solo quattro penalità, lasciandosi alle spalle la Francia e gli Stati Uniti secondi parimerito con 12 penalità. Come nel 2015 il meraviglioso team britannico ha contato sulla classe e l’esperienza dei fratelli Michael e John Whitaker, il primo in sella a Cassionato e l’altro con Ornellaia, oltre alla concretezza di Ben Maher con lo stallone Tic Tac e alla freschezza dell’appena 20enne Jessica Mendoza in sella al suo Spirit T al debutto nel concorso di Roma. Seguono la Germania con 14 penalità, i Paesi Bassi (20) e il Canada (22). L’Italia, che alla fine della prima manche aveva fatto sperare in un buon piazzamento, con solo quattro penalità, termina con un settimo posto insieme alla Svezia (24 ). Neanche quest’anno l’inno italiano riesce ad echeggiare tra i pini di Piazza di Siena per emozionare il pubblico che puntualmente spera in un risultato della squadra azzurra. Il quartetto italiano era composto da Emanuele Gaudiano su Caspar (0/8), Lorenzo De Luca con Ensor de Litrange LXII (4/4), Emilio Bicocchi su Ares (4/16) e Piergiorgio Bucci su Casallo Z (0/8). Quattro soltanto, su trentadue binomi al via, i doppi percorsi netti: John Whitaker con Ornellaia, l’americano McLain Ward con HH Azur, la francese Penelope Leprevost su Vagabod de la Pomme e la svedese Malin Baryard-Johnsson su H&M Cue Channa.
Durante la conferenza stampa i nostri atleti hanno cercato di dare una motivazione alla deludente seconda manche, ma nonostante sia emersa una estrema competitività dei nostri cavalli e un team di tutto rispetto, non sono riusciti ad individuare con chiarezza cosa non ha funzionato.
Abbiamo chiesto a Marco Reitano, Chef d’equipe della squadra italiana, un parere sui risultai di oggi e su quelli passati
– SI CONFERMA UNA TRADIZIONE A PIAZZA DI SIENA E CIOE’ CHE L’ITALIA NON VINCE LA COPPA DELLE NAZIONI
Reitano: Non vince esattamente da 31 anni, dall’85, con Vittorio Orlandi Chef d’equipe. Un tempo si era soliti affermare che la Germania, l’Irlanda, l’ Inghilterra avevano cavalli migliori dei nostri. Oggi non ho sentito nessun cavaliere lamentarsi dei cavalli, la mia constatazione di direttore sportivo, è quella di vedere dei cavalieri estremamente consapevoli dei loro mezzi, che si misurano regolarmente in Europa vincendo e raccogliendo eccellenti risultati. Venti anni fa la partecipazione all’estero era inferiore, attualmente, ci sono internazionali ogni domenica e i nostri cavalieri si misurano continuamente con quelli tedeschi, inglesi, irlandesi olandesi e francesi.
– QUINDI UN CAMBIAMENTO C’È STATO, POSSIAMO DIRE DI AVERE UNA PROMESSA DI MIGLIORAMENTO NEL FUTURO?
Reitano: C’è un miglioramento nei piccoli numeri. In questo momento l’economia del nostro paese è più in crisi di altre e questo comporta una diminuzione degli sponsor e dei tesserati. Con più mezzi ci sarebbe una maggiore base, un maggiore interesse, più proprietari di cavalli e in generale un indotto trasversale che permetterebbe di avere più risorse. Attualmente, comunque, abbiamo una squadra estremamente competitiva che oggi magari fa un risultato incomprensibile, ma che potrebbe arrivare prima ad Hickstead, e questo lo dicono i risultati di Gaudiano, di Bicocchi e non solo loro. Se riusciamo ad ottimizzare quello che abbiamo possiamo crescere molto.
– QUALE TRA I QUATTRO CAVALIERI IN SQUADRA E’ IL PIÙ FORTE SOTTO IL PROFILO PSICOLOGICO?
Reitano: Sono molto diversi tra loro, Gaudiano è molto grintoso, Bucci è calmo e solido De Luca è costante e continuativo, Bicocchi è una via di mezzo, oggi è successo qualcosa, ma sa essere il campione che stupisce.
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