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BOCCIATURA SFIORATA IN CAMPIDOGLIO PER LO STADIO DELLA ROMA A TOR DI VALLE

roma interno stadioAG.RF 19.12.2014 (ore 23:12)

(riverflash) – Ha rischiato la bocciatura oggi in Campidoglio il progetto del nuovo stadio della AS Roma, che dovrebbe sorgere nell’area precedentemente occupata dall’ippodromo di Tor di Valle. Il nodo del problema è raggiungere il requisito di pubblico interesse per consentire i lavori in un’ansa del Tevere dove, oltre allo stadio, dovrebbe sorgere un’intero quartiere, con le Torri Unicredit, che promettono lavoro per molte persone.

Il sindaco Ignazio Marino ha voluto precisare prima del rinvio della decisione all’assemblea di lunedì 22 dicembre: “Qui in Campidoglio è una giornata importante perché i consiglieri stanno discutendo dell’interesse pubblico per un nuovo stadio della Roma e quindi è una delle sedute dove maggiormente c’è il coinvolgimento delle romane e dei romani perché i consiglieri eletti devono dire rispetto alla proposta di Pallotta se quella proposta è interessante e importante per la città. È un momento di democrazia importantissimo”.

A favore dello stadio a Tor di Valle Roberto Cantiani, esponente del NCD, che esprime tuttavia molti dubbi:Sì è dovuti ricorrere alla seconda convocazione per un evento così importante. Da amministratore della città di Roma, quasi condivido e sostengo la teste del sindaco Marino, lo stadio darà lavoro. A Roma c’è difficoltà a muoversi in maniera indipendente, fare lo stadio sarebbe importante. Il problema è che occorre patrimonializzare le società di calcio, spero che ogni squadra abbia uno stadio di proprietà. Nel corso di questa maratona, da una parte sono favorevole a questo intervento, al fatto che la Roma abbia uno stadio, dall’altra occorre capire questa pubblica utilità. Da una parte avremo il Tevere, dall’altra il depuratore, gli attici che vedranno quella parte di Roma guarderanno tutti questi sfasamenti. Da circa due mesi parlo del sistema della mobilità, che ha grande difficoltà. L’assessore Caudo nel presentare il progetto dice che la gente deve arrivare a Tor Di Valle con il treno ed io condivido ciò. Quando mi si parla dello snodo sulla linea B, dove si dovrebbero caricare 20.000 persone, ho fatto un conto: l’ultima persona che salirà sul treno dovrà aspettare tanto tempo. Penso sia una scelta scellerata il prolungamento della linea B, abbiamo vissuto sulla nostra pelle il problema della B1, abbiamo fatto al massimo uno sfioccamento a Piazza Bologna e ciò viene gestito con difficoltà e poco utile, è la metropolitana più lenta d’Europa. I ritardi, secondo me, si andranno ad inserire anche ad Eur Magliana/Tor Di Valle ma anche in tutta la linea metropolitana avrà dei ritardi mostruosi. Mancano gli investimenti, questa struttura è al collasso, cosa succederà se a questa linea daremo altri carichi?”.

Marco Pomarici, che ha annunciato l’uscita dal NCD per aderire al nuovo gruppo politico di Matteo Salvini, si dichiara favorevole ma parla del problema degli espropri: “Parlo anche da tifoso romanista, voterò favorevolmente, anche se ho dei punti interrogativi, non mi farò mettere paura da nessuno, cambierò il provvedimento da stadio della Roma a stadio di James Pallotta. Il progetto è un progetto che vedrà un importante esborso, ha visto varie società, tra cui quella madre, che gestirà la parte economica. La società di Pallotta creerà questo importante impianto e la Roma non ne sarà la proprietaria. Le società che sono proprietarie hanno investito molto nella squadra, hanno fatto molti acquisti dal punto di vista sportivo, perché lo stadio dava garanzie dal punto di vista economico. Tutto ciò è differente se si parla della Roma o di Pallotta, io lo ringrazio, preferivo un imprenditore romano ma in un momento di crisi Pallotta va bene. Ringraziamo il presidente James Pallotta per supportare tutto questo. Quali sono le criticità? Il primo punto sono gli espropri e le proprietà dei terreni, speriamo di avere delle risposte in merito”.

Gli espropri sono un problema perché la società che gestiva l’ippodromo, facente capo a Gaetano Papalia, è fallita e non poteva vendere i terreni a Luca Parnasi.

Imma Battaglia, esponente di SEL, esprime i propri dubbi sul progetto presentato da James Pallotta:Vorremmo esprimere una serie di perplessità. Perché l’istituto di urbanistica ha dato parere contrario e perché noi pensiamo che il trasporto verso un’opera importante debba muoversi pensando al 50% di trasporto pubblico e non a un’opera di un modello di trasporto intermodale. Il nostro pensiero rispetto a questa opera che ripone questa città a un modello internazionale è quello di essere in sintonia con tutto il contesto. Vogliamo sapere quali aziende verranno a portare i loro uffici a Tor di Valle. Dobbiamo tutelare la città da speculazioni finanziarie e opere incompiute. Lo stadio della Roma è una vera operazione di urbanistica e oggi siamo pieni di business center vuoti. Allora: qual è il piano finanziario-commerciale che hanno Parnasi e Pallotta che ci garantisca che queste torri vengano riempite? Oggi appare solo una speculazione. Vogliamo, quindi, avere chiarezza sulla sostenibilità economica e tutelare il Comune da un’eventuale speculazione e fallimento, viste le tante opere che iniziano, si butta cemento e poi restano fallite. Quindi a fronte di ‘mostri’ si devono prevedere delle penali e non ripetere casi come la Nuvola dell’Eur. Votare sì a questa delibera ci pesa, non perché temiamo il fatto che si parli solo di corruzione, ma perché noi sentiamo la responsabilità di fare le cose giuste. Per realizzare lo stadio basterebbero solo 59.000 dei 300.000 metri cubi del progetto. Riteniamo che la parte del trasporto debba essere costruita pensando al 100% dei cittadini che vadano allo stadio con i mezzi pubblici. Questo progetto è presentato in maniera troppo vaga. Vogliamo capire che lavori saranno fatti sulla Roma-Lido, in che modo si possa arrivare dagli aeroporti di Fiumicino e Ciampino. Voglio parlare ai tifosi romanisti e fargli capire che non è possibile che in due giorni possiamo dire sì o no a un progetto del genere”.

Ignazio Cozzoli, di Forza Italia, ha sollevato il problema mobilità: “L’allaccio della Metro B a Tor di Valle, non possa che considerarsi un palliativo al vero problema. Fornire un massiccio spostamento dei tifosi solamente quando ci sono le partite è una sconfitta per questa amministrazione. Resto fortemente perplesso dall’assessore Civita”.

Enrico Stefàno, portavoce dell’Assemblea Capitolina ed esponente del M5S, sostiene che l’area da edificare è più un nuovo quartiere residenziale che un impianto sportivo: “Sappiamo che in questa città le grandi manovre sono passate o in Estate o sotto le festività. Mi soffermo sulla parte della mobilità di questa delibera. Mi ha colpito un numero, il fatto che il 62% delle opere siano destinate a strade e parcheggi. Stiamo dedicando il 60% delle opere al mezzo di trasporto privato e nel 2015 non è possibile, è un numero che non possiamo tollerare. Non stiamo parlando dello Stadio della Roma, parliamo di un quartiere che avrà all’interno un impianto sportivo”.

Dario Rossin, consigliere comunale di Forza Italia, boccia la tesi di interesse collettivo: “Sappiamo che in questa città le grandi manovre sono passate o in Estate o sotto le festività. Mi soffermo sulla parte della mobilità di questa delibera. Mi ha colpito un numero, il fatto che il 62% delle opere siano destinate a strade e parcheggi. Stiamo dedicando il 60% delle opere al mezzo di trasporto privato e nel 2015 non è possibile, è un numero che non possiamo tollerare. Non stiamo parlando dello Stadio della Roma, parliamo di un quartiere che avrà all’interno un impianto sportivo”.

L’ultimo intervento è Valentina Raggi, consigliere comunale del M5S, che esprime tutto il suo dissenso: “Lo stadio è una foglia di fico per giustificare la costruzione di un milione di metri cubi di cemento. A Roma ci sono tantissimi immobili già vuoti. Noi siamo amministratori non siamo tifosi. La partita in Assemblea è diventata sei favorevole o no allo stadio? No? Allora sei della Lazio”.

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