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I SEGRETI DI BEPPE GRILLO

Perché Grillo non rilascia interviste ai giornalisti? Beh, non parla solo ai giornalisti italiani, ma con quelli stranieri ci parla, eccome. Ma perché questa differenziazione? Dove sta l’inghippo? Se c’è un’idiosincrasia per i giornalisti, dovrebbe essere totale, invece c’è solo per quelli italiani: come mai? Lui non spiega i motivi di questo comportamento, e allora cerchiamo di azzardare alcune ipotesi, basate sulla logica e sulla conoscenza del comportamento umano (a volte illogico).

Prima ipotesi: teme la critica. E’ ovvio che i giornalisti e gli opinionisti stranieri non hanno tutta la conoscenza della situazioni italiana come ce l’hanno i nostri. Inoltre agli altri la nostra situazione politica preme molto meno che a noi italiani, per cui vedono la cosa come una semplice stravaganza o una strategia ancora sconosciuta, per cui sono incuriositi. I nostri giornalisti invece, abituati alla situazione politica del dopoguerra, sono diventati esperti politologi e Grillo li teme perché ha paura di sconfessare subito il suo movimento.

Seconda ipotesi: ha un asso nella manica e non vuole farlo trapelare. Questa ipotesi è alquanto inverosimile perché andata bene prima delle elezioni e in campagna elettorale, ma ora, che è il primo partito italiano, dovrebbe essere scaduta.

Terza ipotesi: non sa cosa dire: quindi teme di essere “preso in castagna” dai giornalisti che non sono stupidi. OK, con gli elettori ci ha beccato, ma con i giornalisti? Loro sono abituati ad avere a che fare con politicanti di professione, scaltri, che pensano ad ogni parola che dicono ed alle ripercussioni che possono avere sul grande pubblico. Ma lui è abituato a parlare senza freni, magari insultando e quindi facendo leva sul senso di insofferenza che hanno i cittadini per la vecchia politica. Ora, coi giornalisti, non si tratta di fare comizi in piazza né di insultare, si tratta di ragionare seriamente sulle proposte e sui programmi. A tutti piacerebbe vedere come se la cava in questa nuova situazione!

Non riesco ad immaginare altre ipotesi, se qualche lettore ne ha, lo prego di inserirle nei commenti a questo articolo. Certo è che il suo silenzio lascia perplessi tutti, anche chi lo ha votato, come me.

Un’ultima cosa: quando Grillo si riferisce al M5S non vuole parlare di partito, ma di movimento, così come dice di non volere collaborare ad un governo coi vecchi partiti, ma di cosa stiamo parlando? Per me le parole sono vibrazioni per esprimere concetti, la nostra Costituzione parla di partiti e non di movimenti, e poi, non dimentichiamoci che anche il nazismo è nato come movimento. Io non mi fisserei sui termini, ma sulle idee e tutti vogliamo conoscere le sue!

AG.RF. (CP) 07.03.2013

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