CEO of Expo 2015, Giuseppe Sala, delivers his speech during the 2nd edition of the International participants meeting, in Milan, 10 October 2012. ANSA / MATTEO BAZZI
AG.RF 29.03.2019
(riverflash) – Una fornitura di 6.000 alberi a Expo 2015 con affidamento diretto, senza passare per gara internazionale, ha creato problemi legali a Giuseppe Sala, oggi sindaco di Milano e allora commissario della Expo. A gennaio 2019 Sala fu prosciolto dall’accusa di abuso di ufficio e il 27 marzo sono state rese ufficiali le motivazioni della sentenza con cui la Corte d’Appello ha confermato il proscioglimento dall’accusa di abuso di ufficio, già deciso dal gup, dell’attuale Sindaco di Milano sottolineando che l’indagine è nata da un audit interno depositato ai pm dallo stesso Sala. La giudice dell’udienza preliminare Giovanna Campanile aveva ritenuto che il 23 ottobre 2013 l’allora amministratore delegato e commissario straordinario di Expo 2015 non avesse commesso alcun abuso d’ufficio nel non effettuare una gara europea, ma nell’affidare direttamente all’azienda Mantovani una parte della fornitura di «essenze arboree» , cioè degli alberi da piantumare sulla «Piastra» fondante tutta l’esposizione. Quell’affidamento diretto, secondo l’accusa, avrebbe procurato un «danno di rilevante gravità» allo Stato e un corrispondente «ingiusto vantaggio patrimoniale» alla Mantovani, costituito dalla differenza tra l’importo dell’affidamento diretto stipulato da Expo per le essenze arboree (4,3 milioni di euro) e il «di gran lunga inferiore costo» (1,7 milioni) al quale Mantovani fece poi eseguire l’appalto ai propri subappaltatori.
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