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CUORE DI TANGO di Astor Piazzolla all’Auditorium Gazzoli di Terni

di Francesco Angellotti (AG.RF 27.11.2018) ore 07:24

(riverflash) – La Stagione Concertistica 2018 – 2019, iniziata dall’Associazione Culturale ARABA FENICE, continua con un interessante studio sul Bagaglio Musicale che è seguito dall’apoteosi del 7 – 800. I cambiamenti strutturali e culturali del 900 hanno irradiato un contenuto nuovo e diverso, che ha coinvolto il Messaggio verso un Pubblico, che aveva bisogno di Valori che si adeguassero alla Dinamica intrapresa dalla Società.

E’ significativo che un compositore che ha raggiunto Fama Mondiale, trae le sue origini dall’Italia; infatti il padre è pugliese, mentre la madre umbra. Quando ancor giovine, questa coppia si è trovata ad essere costretta, come tanti, ad emigrare, e la destinazione scelta è stata l’Argentina: come allora avveniva per molte persona che sceglievano questa eventualità, che dilagava, non era entrata nel businnes del commercio come ora.

   Conducendo una vita onorevole, ma povera, il padre era ridotto a fare il “roba vecchia”; e spesso tornava a casa con oggetti strani, un po’ rotti ed altri solo in disuso. Tra le tante cose che si è ritrovato, ha pensato di far divertire il figlio con un Bandonion, praticamente aggiustato. Questa specie di Fisarmonica, caratteristica delle popolazioni sud americane, ha appassionato il figlio Astor, che ha cominciato a suonare da autodidatta. Un maestro di piano lo ascoltava nelle sue acrobazie ritmiche, e ne ha intuito la Grande Vena Musicale; allora gli ha dato lezioni di musica, ma certo Astor imparava i ritmi classici che si possono suonare in compagnia del pianoforte. Però l’inizio è stato importante, perché già le sue prime composizioni sono state notate, ed era impegnato nei vari locali ove si ballava al ritmo del Tango.

   L’impresa andava in modo placido e tranquillo, ma Astor non si sentiva soddisfatto; allora ha cominciato a ricercare ed a comporre testi che, pur estrapolati dalla tradizione folkloristica, non si ballavano facilmente; perché cambiavano di Tempo e non erano composti da un Ritmo lineare, che si intersecava nel brano. Per cui non si poteva ballare i suoi Pezzi così discontinui, ed erano preferiti i Tanghi di Gardel, che è stato un Caposcuola  di questo genere in Argentina.

   Astor Piazzolla cercava la tradizione del “pensiero triste che si balla” in nuovi modi, che attraverso la “malinconica bellezza del fascino del Tango” svolgevano la ricerca del Ritmo, arrivando ad arricchire il Tango.

   Ma il suo messaggio non era apprezzato da chi non riusciva a ballare le sue musiche; infatti in Argentina è stato apprezzato quando i suoi componimenti si sono affermati in Europa ed oltre; tanto che un Aeroporto della sua terra natia ha preso il suo nome. Ma non riuscendo ad essere capito, Astor è partito per l’Europa; ed in Francia ha conosciuto la nota donna di spettacolo Boulange, che ha raccolto il suo fascino e lo ha lanciato nei più importanti locali parigini.

   Allora è stata veramente un’Apoteosi, perché Astor ha cominciato nel mettere in musica quel che gli pulsava nel cuore, unendo vari generi radunati negli spartiti.

   Il tema del Tango è sempre stato chiaramente dominante, ma corredato di un corollario che rendevano i componimenti più brillanti e vari nell’espressione. Imprescindibile l’apporto del Classico, ma nella sua musica c’è tanto jazz, rock, musiche popolari fino alla musica zigana.

   Il successo lo ha portato in tutta Europa, da cui è partito per lontani lidi suonando fino a Pechino, anche se la sua radice alla metà del ‘900 era Parigi, ove ha fatto anche una colonna sonora per un film.

   Endrio Luti alla fisarmonica e Federico Rovini al pianoforte hanno fatto ascoltare, presso l’Auditorium Gazzoli, una partecipazione alla musica di Astor Piazzola che è stata veramente un’introduzione allo spirito del Compositore, trascinando tutto il pubblico entusiasta che ha riempito ogni posto disponibile per gli spettatori.

   Simpatica l’introduzione che ad ogni brano veniva esposta, utile anche a capire il discorso musicale che l’autore partecipava in quel momento; interessante anche una composizione dedicata alla Fracanapa, che sarebbe una maschera argentina, ma è nata a Venezia. Lenta una Ave Maria dal tema molto delicato, un Tango zigano poco ballabile ma trascinante… non poteva non essere introdotta, come emblema del genere dominante in Argentina, il Tango proposto da Gardel, famosissimo “Por una Cabeza”.

Ed è stato, quindi, bellissimo lo studio che si è seguito di un compositore che, prendendo le radici dal Tango che è iniziato come simbolo di uomini che duellavano nei porti, ha assorbito da tutti i generi il discorso tradotto in musica: e la serata è terminata, per forza, col pezzo che simboleggia l’autore Piazzolla: Liber Tango.

Enrio Luti e Federico Rovini hanno raccontato che, trovandosi in trasferta a Pechino per una rappresentazione dei componimenti di Astor, nell’entusiasmo del pubblico sono stati accostati da uno spettatore, che ha chiesto chi dei due musicisti fosse Piazzolla.

Enrio e Federico si sono messi a ridere, ma potevano rispondere che tutti e due erano Astor Piazzolla, perché il duo è talmente omogeneo e suonano una musica talmente partecipata, che il Compositore è presente nelle loro esecuzioni.

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