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10 DOMANDE AI NOSTRI GOVERNANTI

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AG.RF.(Claudio Peretti).21.01.2016

“riverflash” – Da un po’ di tempo si sente solo parlare male dei politici, dei governanti e degli statali. Dovunque vada, chiunque senta, ha qualche lamentela da fare e, soprattutto, non si fida più di questo stato. Poi ci chiedono di pagare tutti le tasse, ma per fare cosa? Per mantenere in piedi uno stato che si sta comportando più da parassita alle spalle dei cittadini che lo mantengono che da rappresentante dei loro bisogni e delle loro aspirazioni? Dov’è finita la democrazia? In uno stato democratico i politici, i parlamentari sono nominati dai cittadini e devono rappresentare le loro esigenze. Ma se si è rotto il patto sociale, quali esigenze portano avanti questi  governanti? La risposta è semplice: solo le proprie! Ed a questo punto i parlamentari in carica, quelli che dovrebbero sedere in parlamento perché votati dai cittadini (ma chi li ha votati questi politicanti di professione?) dovrebbero rispondere ad un po’ di domande che ci vengono spontanee:

  1. A cosa serve il ministero del lavoro? Quali sono i suoi compiti? Se non ci fosse, in Italia, non si lavorerebbe più?

  2. A cosa serve il ministero delle pari opportunità? Chi se lo è inventato? Quali obblighi ha? E poi, pari opportunità per chi? Fra uomini e donne? Fra occupati e disoccupati? Fra dipendenti pubblici e privati? Siccome nessuna di queste categorie ha pari opportunità quel ministero non serve.

  3. A che servono tutte queste polizie: polizia di stato, carabinieri, corpo forestale, polizia penitenziaria, guardia di finanza? Non sarebbe il caso di unificarle e creare varie specializzazioni al loro interno? D’accordo si dirà i carabinieri e la polizia hanno lunghe tradizioni, ma fra le varie tradizioni c’era anche la cavalleria nell’esercito, ora ne mantiene il nome, ma i cavalieri viaggiano non più a cavallo ma sui carri armati.

  4. Perché la guardia di finanza è un corpo militare ed armato? Contro chi deve combattere? Da questo si capisce chiaramente che il nostro stato considera i suoi cittadini alla stregua di nemici: se non pagano le tasse inique vanno combattuti con le armi!

  5. A cosa sono servite tutte le leggi e le istituzioni contro la droga, contro la mafia, contro la prostituzione? Se i governanti non sono stati in grado di debellarle in tutti questi anni, i casi sono solo due: o non ne sono capaci, e quindi i responsabili devono andare a casa, o ci sono connivenze!

  6. A cosa servono i notai? Perché pagarli tanto se oggi qualsiasi impiegato comunale potrebbe certificare l’avvenuto passaggio di proprietà di beni o cose. I notai sono nati nel medioevo analfabeta, quando erano gli unici che “annotavano” gli atti di compravendita.

  7. A cosa serve la corte dei conti se il debito pubblico raggiunge cifre parossistiche e continua ad aumentare? M allora questi i conti non li sanno proprio fare!

  8. A cosa servono regioni, province, prefetture, questure e comuni per governare un piccolo territorio come quello Italiano? Le questure, le prefetture e le province le hanno inventate al tempo dei romani, 2000 anni fa, quando non c’erano le autostrade, i treni freccia-rossa, gli aerei, non c’era internet e non c’erano i cellulari!

  9. Se l’Europa ci va tanto stretta e non ci permette di sviluppare appieno la nostra economia, perché non la abbandoniamo? In fondo l’Inghilterra lo sta per fare, cosa ci sarebbe di strano? Perché non fare un referendum? Perché tanta paura a sentire il popolo su una cosa così importante?

  10. Da un po’ di tempo ci vengono proposti governi e governanti senza che siano stati eletti, perché tanta paura ad andare subito alle elezioni? Se non si vuole sentire il parere del popolo, allora la democrazia  si è spenta!

Insomma, queste sono solo alcune delle cose che vorrei cercare di capire: “cari politici e parlamentari, non abbiamo più l’anello al naso, perché non chiarite queste cose a noi, poveri cittadini, sfruttati e sfiduciati?

Alla fine, guarda caso siamo noi che vi manteniamo con quegli stipendi d’oro!

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